venerdì 31 agosto 2018

SONG 'E NAPULE

(dei Manetti Bros, 2013)

Ma che ce ne fotte di vedere film italiani come Perfetti sconosciuti quando possiamo avere roba come Song'e Napule? Il mio amore per L'Ispettore Coliandro, per Giampaolo Morelli e per l'approccio dal basso al Cinema da parte dei Manetti è ormai risaputo; potevo non adorare un film come Song'e Napule che riunisce tante delle caratteristiche già presenti nella serie di Coliandro trasportandole da Bologna a Napoli, città che per motivi di sangue mi sta a cuore in maniera particolare? Ovviamente non potevo e infatti il film l'ho adorato, una delle commedie italiane che più mi ha divertito negli ultimi anni (e sì, ho visto pure un paio di quelle di Zalone che in verità mi hanno detto davvero poco o niente).

Il lato più comico, scanzonato e cazzaro dei Manetti, che non sempre adoperano questo registro, viene qui esaltato da una miscela di elementi che evidentemente sta molto a cuore ai due fratelli romani. Tanto per iniziare è presente anche qui l'intreccio criminale che passa però in secondo piano rispetto alla forza dirompente della commedia, vitalizzata in maniera impeccabile dal già noto Morelli e dall'altrettanto bravo Alessandro Roja, vero protagonista del film. La vicenda è ben calata nell'atmosfera partenopea grazie a un cast molto indovinato anche se non completamente proveniente da Napoli (Roja è infatti romano, Sassanelli pugliese) e si rifà in maniera evidente al poliziottesco italiano degli anni 70 come dimostra anche la bella sequenza con tanto di inseguimento con una vecchia Giulia, auto simbolo della Polizia di quel decennio. Poi la musica... il connubio tra il neomelodico napoletano qui rappresentato dal personaggio di Lollo Love (Giampaolo Morelli) e la passione dei Manetti per la musica da blaxploitation dei Seventies, influenze stridenti capaci di creare una mistura irresistibilmente accattivante e comica.


A Napoli è difficile trovare lavoro, lo sanno tutti, anche un ragazzo irreprensibile, onesto e ligio al dovere si vede prima o poi costretto ad accettare il grande male della raccomandazione. Paco Stillo (Alessandro Roja), talentuoso musicista laureato al Conservatorio, dopo un colloquio col questore Vitali (un grande Carlo Buccirosso) accetta di entrare in Polizia, lavoro di routine lontano dall'azione, Paco nemmeno sa tenere in mano una pistola. Quando al Commissario Cammarota (un bastardissimo Sassanelli) arriva la soffiata della presenza di un noto latitante della Camorra al matrimonio della figlia di un altro camorrista, scatta la trappola. L'idea è quella di infiltrare qualcuno al matrimonio, magari inserendo un elemento nella band di Lollo Love (Giampaolo Morelli), cantante neomelodico sulla cresta dell'onda adorato dalla futura sposa e già ingaggiato per il matrimonio. Si ma chi infiltrare? Servirebbe qualcuno in grado di suonare con la band, un giovane capace di entrare nelle grazie del cantante... Paco, chi altri? Solo un paio sono gli intoppi, il più evidente è che Paco non sia proprio sto gran poliziotto, di minor importanza il fatto che Paco sia un musicista vero e consideri tutto il fenomeno dei neomelodici roba da decerebrati mentali. Una vera tortura per il giovane se non fosse che Lollo Love ha una sorella (Serena Rossi) che non è niente male...


La regia dei Manetti è allo stesso tempo rodata ed esperta ma anche povera, i due fratelli non mancano di ricorrere all'effetto speciale artigianale, a quel ralenty artefatto che ci riporta alla serie b, a quel Cinema lontano dalle grandi produzioni che è ormai una loro cifra stilistica e che probabilmente avrebbero le capacità economiche per abbandonare. Ma questo è il loro campo da gioco nel quale si trovano a loro agio e all'interno del quale sono capaci di realizzare prodotti dagli ottimi esiti, perché abbandonarlo? È un Cinema popolare che mischia la commedia all'azione ma che non dimentica i sentimenti nobili: l'amore, l'amicizia, l'onestà, riabilitando l'uomo integro, coraggioso e anche un fenomeno locale di portata enorme, quello della musica neomelodica, affrancandolo dal binomio con la camorra al quale spesso viene associato.

Su Morelli non aggiungo nulla, ormai penso veramente che l'attore napoletano abbia dentro di sé un po' di quello che vediamo dei suoi personaggi sullo schermo, e non ci sarebbe niente di male, anzi, voi non paghereste per avere un amico così? Simpaticissimo, un po' coglione ma col cuore sempre al posto giusto? Anche Serena Rossi ormai la conosciamo, uno di quei volti che mette buonumore solo a vederlo, un sorriso irresistibile e poi un ottimo Roja che non conoscevo e diverse comparsate di attori scafati come Buccirosso, Peppe Servillo o Antonio Pennarella purtroppo da pochissimo scomparso.

Il mix di elementi ha portato il film a un buon successo e i Manetti a guadagnare una popolarità un po' più ampia, un successo che sicuramente meritano e che ha portato alla produzione del successivo Ammore e malavita, altro film apprezzato da pubblico e critica. È un Cinema fatto più col cuore, con la pancia quello dei Manetti e io spero vivamente che continuino sempre così, nel frattempo tanti saluti cuoricini...

6 commenti:

  1. Ammore e malavita mi sono ripromesso di vederlo al più presto.
    Aspettando impaziente il mese di novembre,quando verrà trasmessa la nuova serie di Coliandro.

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    1. Ammore e malavita sarà tra le mie prossime visioni, anche di quello si dice un gran bene...

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  2. Ma Serena Rossi secondo te com'è:
    carina o scopabbile?

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    1. Max sei peggio di Coliandro... è proprio molto molto carina e quindi...

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  3. A me piacciono le commedie vivaci, tuttavia in questo caso preferisco Perfetti Sconosciuti ;)

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    1. Sicuramente questa è più vivace e per me non c'è gioco... Song 'e Napule tutta la vita...

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