Ora pensate se ci fosse un parco a tema dove oltre alle stupidate di cui sopra, fosse possibile sfogare tutti i propri istinti, dai più alti ai più bassi, certi di rimanere impuniti, al sicuro da ogni rischio, con la possibilità di sfogare il proprio Io senza limitazioni, sia che quell'Io porti verso azioni più o meno eroiche sia che punti verso la realizzazione di istinti più carnali o ancor peggio brutali. Impuniti, ma anche certi di non aver arrecato vero danno a nessuno, perché nel parco tutto ciò con cui si può interagire è finto, persone comprese, così se hai ferito qualcuno non ci saranno problemi, avrai ferito una macchina, se avrai ucciso qualcuno avrai ucciso una macchina che verrà poi riparata, se ti sarai scopato qualcuno ti sarai scopato una macchina, certo avvenente e perfetta, ma pur sempre una macchina. Questo è più o meno Westworld, un parco a tema western dove tutto sembra vero ma non lo è, un parco da 40.000 dollari al giorno, un parco dove tutto quello che succede rimane all'interno del parco.
Westworld (la serie) nasce dal film del 1973 Il mondo dei robot (Westworld in originale), pellicola che ancora non ho avuto modo di vedere, ne rende le idee più moderne e al passo con i tempi ma ne mantiene il concetto di fondo. Il tema centrale e più interessante è sicuramente quello della presa di coscienza da parte dell'essere sintetico, tema usatissimo da Philip Dick in avanti e sempre portatore di situazioni e conflitti di grandissimo interesse. Nel corso delle dieci (lunghissime) puntate della prima stagione possiamo vedere come alcuni dei "residenti" del parco, automi creati per dar vita a delle narrazioni ben precise che si ripetono giorno dopo giorno magari con delle piccole variazioni, inizino a mostrare dei piccoli scarti, dei comportamenti anomali, dovuti anche all'inserimento da parte del creatore del parco Robert Ford (Anthony Hopkins) e del suo primo assistente Bernard Lowe (Jeffrey Wright) delle ricordanze, sorta di ricordi delle azioni precedenti dei residenti che hanno lo scopo di rendere gli automi più vivi e credibili, forse anche troppo. Così l'innocente Dolores (Evan Rachel Wood) intraprenderà un percorso volto alla conoscenza di sé stessa, la prostituta Maeve (Thandie Newton) subirà lo shock più forte e cercherà nuove strade in maniera anche decisa, così come le cercheranno anche alcuni umani, tra gli altri proprio il creatore del parco, Ford, e un uomo misterioso, il pistolero in nero, interpretato da Ed Harris.
Le tematiche presentate in Westworld sono senza dubbio avvincenti, tirano in ballo un sacco di dilemmi morali sui quali è necessario soffermarsi, gli spunti sono innumerevoli e le possibilità infinite, anche il connubio western/fantascienza è interessante e ben gestito, l'equilibrio è bilanciato e nessuno dei due aspetti prende troppo il sopravvento sull'altro. Purtroppo si presentano spesso problemi di ritmo e momenti di stanca, ammetto su un paio di puntate di aver proprio sonnecchiato, la durata delle stesse supera o si avvicina all'ora piena e capita che la percezione della durata sia ancora amplificata dai cali di ritmo. Questo è il grande difetto di una serie che avrebbe tutte le carte in regola per sfondare, purtroppo da quel che ho letto in rete sembra che il problema si amplifichi ancora nel corso della seconda stagione. Un vero peccato perché posso dire di essermi goduto molto le ultime tre puntate di stagione, capaci di assestare diversi colpi di scena ben orchestrati e sequenze dal ritmo sostenuto, con aperture su scenari che solleticano la curiosità (anche se il più intrigante vede un dietro front già in chiusura di stagione, peccato, forse si sarebbero aperte troppe possibilità difficili da gestire, allora meglio una situazione più chiusa e controllabile dagli sceneggiatori). Prima di questi tre episodi conclusivi ero deciso ad accantonare Westworld per sempre, ora chissà...
Comunque il mio consiglio per chi ama i temi sopra descritti è quello di provare la serie e dargli una possibilità, elementi positivi ce ne sono molti, tutto è soggettivo e a tanti spettatori Westworld potrebbe piacere anche molto. Ogni tanto affiora un po' di noia, o ancor meglio di pesantezza, una sensazione che probabilmente sarebbe stata scongiurata con un minutaggio più contenuto delle puntate. In ogni caso guardate e giudicate.
PS: Westworld ha un gran cast, ma i due vecchi Hopkins e Harris si mangiano ancora tutti. Che classe!
Ho finito da poco la seconda, tuttavia sulla prima quello che posso dire è che mi piacque tantissimo, una delle migliori di quell'anno ;)
RispondiEliminaE della seconda che mi dici?
EliminaLa prima mi piacque tantissimo, però la seconda non l'ho ancora vista.
RispondiEliminaSpero di riuscire a recuperarla a breve.
Io sono combattuto, magari ci proverò...
EliminaCiao Cassidy, ho letto già il tuo post sulla seconda serie, non so se iniziarla... il film invece lo recupererò sicuro.
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