martedì 21 agosto 2018

BREAKFAST ON PLUTO

(di Neil Jordan, 2005)

Con un po' di leggerezza tutto è possibile, anche ritrovarsi a fare colazione su Plutone, proprio come recita la canzone di Don Partridge dal titolo omonimo a quello del film. Ed è con incredibile leggerezza e qualche secchiata d'irriverenza che Neil Jordan fa attraversare a Patrick "Paddy" "Kitten" Braden (Cillian Murphy) il corso della sua non semplice esistenza: nato irlandese, cresciuto negli anni dei troubles, i tumulti dovuti al contrasto tra indipendentisti irlandesi ed esercito inglese, portatore orgoglioso della condizione di omosessuale in un paese cattolico, in anni dove ancora molte cose erano fonte di scandalo; ciò nonostante "Gattina" affronta la vita con una positività che per altri non sarebbe nemmeno possibile immaginare, continuando a chiedersi giorno dopo giorno perché tutto debba sempre essere così serio.

Fin dagli inizi nulla è facile per Patrick Braden, figlio del peccato tra un prete cattolico (Liam Neeson) e la sua giovane e bella governante (Eily Bergin), il bambino viene abbandonato dalla stessa madre davanti alla chiesa del padre poco prima di fuggire verso Londra. Il piccolo verrà affidato dal prete a una famiglia adottiva che però mostrerà segni di intolleranza e sconcerto ai primi segnali di confusione sessuale da parte del bambino. In realtà confuso Paddy non lo è mai stato, e nemmeno tenta di nascondere la sua natura arrivando a tenere comportamenti provocatori e irriverenti, difficili da accettare per la famiglia e la scuola cattolica che il ragazzo frequenta. Nonostante le avversità Patrick attraversa la vita con il sorriso sulle labbra, anche i colpi più duri (e ce ne saranno) non riusciranno a scalfire l'indole positiva di un essere sincero alla ricerca del suo posto nel mondo.


Fin dalle prime sequenze la camera di Neil Jordan vola, si muove senza peso, quasi a sottolineare la leggerezza con cui il regista decide di narrare le vicende tratte dal libro di Patrick McCabe, una scelta stilistica e di contenuto che lascerà quindi sullo sfondo le violenze di quegli anni e le conseguenze più dure delle azioni dell'IRA, concentrandosi sulla storia di Patrick, sui suoi amori (uno in particolare), sui suoi amici, e sul viaggio che la nostra Gattina intraprenderà alla ricerca di una madre persa ormai da troppo tempo. Anche la scansione della vicenda è frammentata in tanti brevi capitoli, ognuno con un suo titolo e una sua musica d'apertura, che rendono più lieve la visione di un film che supera abbondantemente le due ore di durata. I toni sono alleggeriti da due pettirossi che sottolineano in maniera surreale alcuni passaggi della vicenda, da citazioni pop (è sempre un piacere vedere i Dalek di Doctor Who) e da una serie di incontri un po' fuori dagli schemi: quello con il cantante Billy Hatchett (interpretato da Gavin Friday, cantante dei Virgin Prunes) con il quale Patrick allaccerà una relazione d'amore e anche professionale (se vogliamo definirla così), quello con l'iracondo John Joe Kenny (Brendan Gleeson) che per campare intrattiene bambini dentro un costume da strano esserino peloso e quello con l'illusionista Bertie Vaughan (Stephen Rea) del quale Patrick diverrà l'assistente. Infine la famiglia, quella vera.

Al centro della storia un Cillian Murphy strepitoso, attore dal volto lievemente androgino e dai lineamenti di una delicatezza estrema, probabilmente la miglior scelta possibile per interpretare questo irlandese innocente e abbandonato, perfetto nelle movenze, nel look, negli atteggiamenti. Insieme a lui un bel cast composto da nomi noti e meno noti che donano davvero tanto colore al film di Jordan. Breakfast on Pluto non si rivela a conti fatti un film imperdibile, forse proprio in virtù di questa leggerezza diffusa e dello sviluppo di temi e ambienti che sicuramente sono venuti fuori meglio in altri film, rimane però un gradevole esempio di come argomenti seri possano venire trattati in maniera sempre rispettosa ma differente, e pone sotto i riflettori la figura di un bel protagonista al quale ci si affeziona e di cui si seguono con curiosità peripezie e destino. Tutto sommato può anche bastare.

3 commenti:

  1. Murphy non l'ho visto tantissimo all'opera, mi era piaciuto in 28 giorni dopo, avevo visto un paio di suoi film ancora precedenti, poi Inception, i Batman di Nolan, In time... comunque questa di Breakfast on Pluto mi sembra la sua interpretazione più indovinata...

    RispondiElimina
  2. Un grande attore: nel film di Ken Loach, nell’ultimo di Nolan ad esempio di memoria.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non lo conosco tantissimo, questa interpretazione la sua migliore tra quelle che ho visto.

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...