(Knives out di Rian Johnson, 2019)
Dopo la sortita non troppo esaltante in quella galassia lontana lontana, il regista Rian Johnson torna sul nostro pianeta con una storia molto terrena e dagli esiti in larga misura più felici. Si recupera con questo film la tradizione del giallo classico all'inglese con tutti gli elementi del caso: una morte su cui indagare, una bella magione isolata, una serie di sospetti tutti con un movente più o meno valido per provare acredine nei confronti del morto, la polizia che indaga e che si avvale di un detective molto dotato destinato a dipanare la matassa e a raccogliere tutti gli indiziati per la più classica delle ricostruzioni finali. I modelli più lampanti sono i romanzi di Agatha Christie, ma anche le trasposizioni cinematografiche a tema, il riferimento che più facilmente torna alla mente, non fosse altro che per l'assonanza del titolo, è il classico del 1976 Invito a cena con delitto che parodiava il genere (elementi da commedia non mancano nemmeno nel film di Johnson) e proprio come accade anche in Cena con delitto sfoggiava un cast corale di gran lusso. Non dimentichiamo nemmeno Signori, il delitto è servito ispirato direttamente al gioco da tavolo Cluedo, citato anche in una battuta in questo Knives out ("Sembra la casa del Cluedo"). Proprio con la casa il regista realizza le riprese migliori, seguendone corridoi, scalinate, inquadrandone le meravigliose stanze e la maestosa biblioteca, gli arredi sontuosi e rendendo il luogo del delitto un meraviglioso set dove muovere un cast di altissimo livello.
Il capostipite di una famiglia facoltosa, Harlan Thrombey (Christopher Plummer), scrittore di successo di libri gialli e fondatore della casa editrice di famiglia, viene trovato morto nella sua stanza dalla domestica Fran (Edi Patterson). Insieme alla polizia arriva sulla scena del crimine anche il detective privato Benoît Blanc (Daniel Craig), assunto in maniera anonima da qualcuno che non crede all'ipotesi sostenuta dalla polizia, quella del suicidio. La sera del fattaccio era presente in casa tutta la famiglia, riunita proprio per festeggiare il compleanno di Harlan. Tutti sospettati quindi: la figlia Linda (Jamie Lee Curtis) e suo marito Richard (Don Johnson) con la loro prole, quella testa calda di Hugh (Chris Evans), l'altro figlio di Harlan, Walt (Michael Shannon) e la moglie Donna (Riki Lindhome) con loro figlio a seguito, lo strambo Jacob (Jaeden Martell), la nuora del defunto Joni (Toni Collette) con la figlia Meg (Katherine Langford), e ancora la domestica Fran e l'infermiera personale di Harlan, la giovane Marta (Ana De Armas). Con l'avanzare delle indagini si scoprirà che tutti avevano i loro motivi di attrito con il vecchio Harlan, quasi sempre per questioni di dipendenza economica, nessuno viene quindi escluso dalle indagini del detective Blanc, a metà strada tra genio e macchietta, il quale potrà contare sull'aiuto di un difetto congenito dell'infermiera Marta Cabrera, incapace di mentire senza vomitare copiosamente.
Sono diversi gli spunti divertenti nel film, dal lieve difetto di Marta appena accennato, al richiamo d'arredo pacchianissimo a Il trono di spade, dalla presenza dell'anziana madre di Harlan, mezza rimbambita (K Callan) fino ad arrivare al detective Benoît Blanc, comunque un tipo sui generis. Il tono seppur divertito non arriva mai alla parodia, anzi, la costruzione della vicenda è abbastanza scrupolosa, il fatto criminoso viene dipanato con dovizia di particolari e con più d'un ribaltamento di carte, come si conviene a un mystery, insieme al detective la vera protagonista è la giovane Marta, l'unica che sembra provare un sincero affetto per l'anziano capofamiglia. Cast in palla che regge a meraviglia le due ore e passa di film, non ci si annoia e si segue con piacere il lavoro di ricostruzione dei tutori dell'ordine. Ben pennellato il tratteggio di caratteri di una manica di sfaccendati arricchitisi sulle spalle del padre celebre, degli altoborghesi che si premurano di mostrarsi di aperte vedute, come fanno nei confronti di Marta, immigrata da un paese del Sudamerica (che cambia di volta in volta in base a quale membro della famiglia si interroghi), ma che alla fine si dimostrano dei semplici bifolchi attaccati ai soldi, in contrapposizione all'unica persona realmente umile e di cuore, quella che arriva da un ceto più povero e con meno diritti.
Cena con delitto ravviva in maniera intelligente e divertente un genere non proprio à la page ma che ancora una volta si dimostra essere un classico intramontabile qui celebrato degnamente con un film capace di farci dimenticare anche il brutto e abbastanza recente Assassinio sull'Orient Express diretto da Kenneth Branagh.
Beh, messo così mi hai incuriosito!! :D
RispondiEliminaQuindi è anche molto brillante e con belle trovate sopra le righe, mi piace!^^
Moz-
Si, il film è brillante, puoi andare tranquillo...
EliminaL'ho visto ultimamente, l'ho trovato inferiore ad altri classici del genere ma niente male se paragonato ai suoi contemporanei.
RispondiEliminaBeh i classici spesso sono inarrivabili, anche per questioni d'affetto, questo però se la cava molto bene nel confronto.
EliminaVisto al TFF a novembre, l'ho adorato!
RispondiEliminaIl cast è perfetto e il film ha in sé ha tutta l'anima di cui era privo l'Assassinio di Branagh.
Vero, quello di Branagh non mi era piaciuto per niente.
EliminaAdesso è anche su Amazon Prime.
RispondiEliminaIo l'ho adorato, ma quando l'ho consigliato ai miei amici, volevano linciarmi perché a loro non è piaciuto affatto. :-P
No? E che guardano di solito? Questo è davvero molto godibile.
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