giovedì 18 giugno 2020

UNA NOTTE DA LEONI 3

(The hangover part III di Todd Phillips, 2013)

Ultimo capitolo della saga demente diretta da Todd Phillips, questa volta il canovaccio non è spudoratamente ricalcato sul capostipite; non c'è un matrimonio da mettere a rischio né celebrazioni festose a cui partecipare, anzi, c'è il funerale dell'amato padre di Alan (Zach Galifianakis), non c'è nemmeno la telefonata introduttiva di Phil (Bradley Cooper) che preannuncia il disastro (e se ne sente un poco la mancanza). Viene meno anche la struttura corale, è pur vero che i protagonisti ci sono ancora tutti, alla cricca si aggiunge anche un John Goodman gigione, ma questo terzo capitolo poggia all'80% sulle spalle larghe di Galifianakis e per il restante 20% sulla mimica idiota di Ken Jeong, l'interprete dell'ormai mitico Leslie Chow. A sparire è ancora una volta il povero Doug (Justin Bartha), il più assennato dei ragazzi, rapito da Marshall (John Goodman), un delinquente al quale Chow, dopo una movimentata evasione dalle prigioni di Bangkok, ha rubato diversi milioni in lingotti d'oro e che ora intima a Phil, Stu e Alan di recuperare per lui l'oro e l'orientale fuori di testa pena la vita del caro Doug (quello bianco).

La trama è un pretesto per inanellare gag, situazioni, battute, momenti e sequenze che hanno come unico scopo portare alla risata lo spettatore. A fare da collegamento al primo film c'è il ritorno sul luogo del delitto, quella Los Angeles che già vide una volta le imprese deliranti dei nostri, non manca inoltre una tappa a Tijuana, città della perdizione sul confine tra U.S.A. e Messico, c'è anche un'apertura sentimentale per Alan che invece di trovare il posto che gli compete in qualche ospedale psichiatrico troverà quella che per lui potrebbe essere una sorta di anima gemella (Melissa Mccarthy). È proprio Alan il personaggio su cui la sceneggiatura costruisce qualcosa, una specie di percorso delirante, sue sono le scene migliori come quella con la giraffa o l'esibizione al funerale del padre, e ancora una volta il meglio arriva dopo i titoli di coda. Torna in una piccola parte anche Heather Graham, quarantatré anni e sempre più bella e anche qui sarà Alan a dare il meglio di sé.


Obiettivo centrato ancora una volta, Todd Phillips ha l'intelligenza di fermarsi in tempo prima di svilire il brand e di dedicarsi ad altro, si ride ancora parecchio, Bradley Cooper ed Ed Helms diventano comprimari "non protagonisti" di lusso, qui regna il vero confronto tra scemi, due tipi di scemo diversi Alan e Chow, entrambi irresistibili, tirate le somme quella di Una notte da leoni si conferma la migliore saga comica degli ultimi anni tanto da far ancora fatica a comprendere come il passaggio da tutto questo a un film (bellissimo) come Joker sia stato possibile per il regista Todd Phillips.

4 commenti:

  1. Ovviamente il meno bello, ma non quello meno divertente, e comunque Galifianakis è esilarante ;)

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    1. Ovviamente il primo sta in cima, rispetto al secondo questo non mi è piaciuto meno, tutti divertentissimi 😂

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  2. Mai visto, è una saga che non m'ha mai preso molto anche se i primi due li ho guardati.
    Se non ricalca il capostipite, ripetendosi, tanto meglio!!

    Moz-

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    1. Si, è un po' diverso ma intendiamoci, il succo è quello, il secondo era identico al primo, cambiavano le location, qualche situazione ma in sostenza era lo stesso film con gag e battute diverse. Qui invece cambia un po' la trama, ma tanto Una notte da leoni mica lo guardi per la trama, lo guardi per le minchiate 😂

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