venerdì 5 giugno 2020

# RINOMINA

(di Daniele Catalucci, 2018)

Esordio letterario per Daniele Catalucci, bassista della band Virginiana Miller, realtà musicale italiana attiva già dalla seconda metà degli anni 90. È un'opera prima agile quella di Catalucci, se ci si dedica con un minimo di dedizione il libro si legge in poche ore, la sua struttura però, originale e poco battuta, invoglia a tornare a più riprese sui vari segmenti che compongono questo # Rinomina, cosa che permette meglio di coglierne collegamenti, citazioni, intenzioni. Il libro, oltre che dei suoi contenuti, vive anche di alcune idee di fondo indovinate e ben pensate. Non c'è una vera e propria storia in # Rinomina, [o se preferite potremmo dire che ci sono tante piccole (e grandi) brevi storie], vi troviamo invece diversi dialoghi con pochissimi collegamenti a unirli tra loro, dialoghi numerati in ordine progressivo dal primo fino al trentaseiesimo, quello che dovrebbe, forse, chiudere il libro col botto. Oppure si sarebbe dovuto chiudere tutto con il ventiseiesimo segmento? Con la lettura giungerà la comprensione.

Ma quali sono le idee, le premesse alla base di questo frizzante esordio? Poniamo l'ipotesi che le nostre parole, i nostri discorsi con un amico, un parente (o congiunto che va tanto di moda adesso), con una donna, con un uomo, volassero via da noi e in un luogo altro, magari proprio tra le pagine di questo libro, venissero lette, così come sono state pronunciate, da qualcuno che non ci conosce, che nulla sa di noi. Allora quelle parole, che a questo punto potrebbero esser state dette da chiunque, come cambierebbero significato? Come verrebbero interpretate? E in un'anonimato che verrà svelato solo alla fine di ogni dialogo, potranno quelle parole, quegli scambi d'emozioni, di riflessioni, quei ragionamenti, passare dal personale all'universale e andare a toccare un poco la testa e il cuore di tutti quanti?

Una delle intuizioni efficaci dell'autore è quella di sostituire i nomi dei protagonisti dei dialoghi con segni usatissimi oggigiorno nelle comunicazioni telematiche, una chiocciola @, un cancelletto #, talvolta una & commerciale, magari un dollaro $. Quei simboli che spesso usiamo quando siamo distanti, in comunicazioni virtuali nelle quali siamo in attesa di un "prefetto" (vedi la bella introduzione di Simone Lenzi, anche lui Virginiano), sembrano qui riavvicinarsi e trovare corpo in brevi momenti che riescono a far immaginare al lettore delle persone, dei rapporti, delle situazioni e degli stati d'animo concreti e ben precisi. A volte c'è l'inganno, un inganno che crea la nostra mente e non l'autore, e qui sta la seconda bellissima invenzione di Catalucci. Il dialogo arriva a termine, il lettore si è fatto il suo film, ha dato la sua interpretazione, e poi si trova a dover voltare pagina. Solo allora @ e # troveranno un nome e un legame tra loro, un rapporto, una parentela. E così l'immagine del lettore a volte crolla in un attimo per ricostruirsi diversa dopo pochi secondi. Il bello è che queste reazioni saranno differenti per ognuno di noi.

Per ultimo ci sono i contenuti veri e propri di questi dialoghi, vari, a volte divertenti, a volte più intimi e profondi, sempre ben calibrati, riportano alla mente persone che potrebbero essere reali e ci si trova a volte a pensare: "questo è più ricco di me", e per ricchezza non si intende quella materiale, ma quella delle esperienze, dei ricordi, della profondità delle riflessioni qui tratteggiate in poche righe. È una bella lettura questo # Rinomina, dove emergono la passione dell'autore per la cultura e una confidenza non banale con le parole. Non resta ora che aspettare un'opera seconda magari più corposa, i numeri per un bel romanzo ci sono tutti.

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