(Hellboy: The troll witch and others di Mike Mignola, Richard Corben e P. Craig Russell, 2004/2007)
Per il settimo volume dedicato ad Hellboy si torna un po' alle origini con una raccolta di storie brevi non legate in maniera troppo stretta alla continuity del personaggio, sono episodi che Mignola ha scritto per diverse raccolte di racconti tra il 2004 e il 2007 e qui riunite in un'antologia che ha il pregio maggiore nel presentare oltre alle matite sempre superbe del papà di Hellboy anche i lavori di due quotati artisti del fumetto: P. Craig Russell e Richard Corben. Come spesso accade per le storie del nostro demone preferito, soprattutto in quelle brevi e non facenti parte di qualche miniserie, gli spunti nascono da leggende e opere di folklore originarie dei più variegati paesi del mondo, anche i contenuti di La strega troll e altre storie non fanno eccezione a questa regola non scritta, la capacità di Mignola di prendere spunto da qualsiasi cosa sembri strana o inquietante per rielaborare l'idea di partenza e trasformarla in una storia di Hellboy o del B.P.R.D. è ormai una forma d'arte a sé stante, il plasmare l'assurdo è ormai pane quotidiano per questo autore dal talento innegabile, poi non tutte le ciambelle riescono con lo stesso buco, come anche questa antologia è qui a dimostrare.Il volume si apre con La Penanggalan, storia di poche tavole alla quale si fatica a trovare un senso se non nelle vignette sempre cariche della giusta atmosfera di Mignola, dal folklore malese una storia di streghe (? o meglio esseri) capaci di staccarsi la testa con tutte le viscere al seguito, inquietudini completamente sfasate. Si prosegue con L'idra e il leone che unisce il mito di Ercole con le fantasie sfrenate della piccola figlia dell'autore, altra storia breve che gode del tocco ironico di Mignola e colloca gli accadimenti ai tempi in cui il Bureau era ancora ubicato a Fairfield in Connecticut. Per La strega troll, racconto che dà il titolo al volume, anche questo brevissimo, si passa ai racconti popolari norvegesi per una storia dove belle ragazze, streghe troll e vacche hanno più o meno la stessa importanza, da notare come spesso in questi episodi l'intervento di Hellboy non abbia poi questo peso specifico così fondamentale nel risolversi delle situazioni incredibili con le quali il Nostro si trova a doversi confrontare. Con Il vampiro di Praga si passa la matita a P. Craig Russell, il tratto più caricaturale del disegnatore ben si sposa con le atmosfere scanzonate della storia dove il protagonista è un vampiro giocatore d'azzardo al quale non rimane che confrontarsi con i morti e ovviamente con Hellboy, la storia non è tra le più memorabili, personalmente non sono un grande fan del tratto di Russell sebbene non possa negare che sia interessante vedere ogni tanto altre interpretazioni del personaggio, Mignola però rimane Mignola nonostante il bel ritratto che Russell ci regala di Praga e di alcuni suoi particolari. Per L'esperimento del Dottor Carp e per Il Ghoul riprende le redini saldamente in mano il creatore di Hellboy: scimmie assassine, esperimenti immorali e cadaveri col vezzo della poesia fanno da apripista per quello che a conti fatti sembra essere il piatto forte del volume, quel Makoma disegnato da Corben, maestro della nona arte che regala un'interpretazione del demone rosso effettivamente di gran levatura. Makoma è anche l'unica storia del volume di una certa lunghezza, Hellboy viene qui reinterpretato come una sorta di divinità africana e il suo errare per il continente, a contatto con dei minori, sembra avere a che fare con il creato stesso. Lo stile di Corben si discosta molto da quello di Mignola ed è perfetto per rendere al meglio le atmosfere canicolari e assolate del continente africano, i volti degli anziani, quello di Hellboy, i paesaggi torridi e la flora e la fauna del continente nero tratteggiati da Corben sono una meraviglia per gli occhi e creano un contrasto superbo con le atmosfere gotiche di Mignola.
Questione di gusti, forse. Non amo particolarmente queste raccolte di storie oltremodo brevi, o meglio, se confronto questo volume con altri che raccolgono miniserie più lunghe, strutturate e corpose, mi viene naturale etichettare La strega troll e altre storie come uno degli episodi meno interessanti della storia editoriale di Hellboy (fin qui si intende), inoltre iniziano a mancarmi i tizi del Bureau che garantiscono una vivacità alle storie decisamente maggiore, spero che con il prossimo volume, Il richiamo delle tenebre, si possa tornare in carreggiata e a una narrazione più densa di avvenimenti, augurandoci che il nostro demone "possa vivere in tempi interessanti".
Mancano anche a me le storie a tutto tondo di Mignola.
RispondiEliminaCon il volume successivo Mignola torna a una narrazione bella corposa, ne parlerò tra un po'...
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