(El hombre de las mil caras di Alberto Rodriguez, 2016)
L'uomo dai mille volti di Alberto Rodriguez è un film che rimane in bilico tra thriller, film di spionaggio ed episodio biografico romanzato senza però riuscire fino in fondo ad aderire a nessuno dei tre filoni, di certo non ai primi due. Modellato sul libro Paesa, el espía de las mil caras di Manuel Cerdán, L'uomo dai mille volti racconta un episodio di cronaca e i suoi risvolti che hanno coinvolto Luis Roldán, politico di spicco e direttore della Guardia Civil spagnola negli anni 90, accusato di appropriazione indebita e altri capi d'accusa e sparito per diverso tempo con un'ingente cifra sottratta al denaro pubblico. Rodriguez ricostruisce l'intera vicenda, con un preambolo legato alla figura di Francisco Paesa, una sorta di spia e faccendiere già sul libro paga del governo spagnolo, figura che in realtà si rivela essere il vero protagonista della pellicola (come mi piace chiamare ancora i film "pellicola"), e con una coda chiarificatrice facilmente intuibile in anticipo dallo spettatore. Ma in fondo non è il colpo di scena finale che cerca il regista quanto la (ri)costruzione di una vicenda intricata lungo la quale si tenta, anche con discreti risultati, di avvincere lo spettatore facendo uso di una narrazione sì ingarbugliata (non troppo in realtà) ma senza puntare sulla spettacolarizzazione degli eventi lasciando fuori dalla porta il lato più action che solitamente il genere richiama.Francisco Paesa (Eduard Fernández) è un ex agente segreto che è stato al servizio del governo spagnolo, un uomo capace di far circolare armi illegalmente, un astuto conoscitore della finanza e della gestione dei conti off shore, un uomo con i giusti contatti da un lato e dall'altro della legalità. In una delle sue più celebri operazioni Paesa riesce a far catturare dal governo un nutrito gruppo di militanti dell'ETA, falange armata degli indipendisti baschi; proprio questa "vittoria" di Paesa porterà l'uomo ad allontanarsi dal governo spagnolo, dal quale si sentirà tradito e dal quale verrà costretto a un periodo di esilio forzato. Tornato in patria dopo anni, dopo aver perso beni, credibilità e anche l'amore della moglie Gloria (Mireia Portas), Paesa accetta di lavorare per il fuggitivo Luis Roldán (Carlos Santos) e per sua moglie Nieves (Marta Etura); l'uomo è un politico di spicco accusato di aver sottratto beni allo Stato ed è proprio nell'ottica di giocarsi una rivincita con lo Stato che Paesa accetta di far sparire i due coniugi, i loro soldi e un paio di ville faraoniche di loro proprietà, per far questo si avvarrà dell'aiuto dell'amico Jesús Camoes (José Coronado), pilota di linea di grande esperienza, e di una serie di collaboratori, non tutti professionisti di prim'ordine a dire il vero. Il variopinto gruppo riuscirà a tenere in scacco il governo spagnolo per molto tempo.
Film elegante e ben diretto che si gioca tutto sulla costruzione dell'inganno, sull'intrigo, mettendo in scena una storia che ha molte caratteristiche del genere legato alle spy stories ma che non si avvale del comparto action. È proprio quest'ultima scelta che il film in parte paga, troppo poco dinamico seppur sempre interessante e anche avvincente in alcuni passaggi, un certo qual dinamismo in più avrebbe giovato, essendo basato su una storia vera e in parte nota non si poteva però pigiare troppo sul pedale dell'acceleratore andando a inventare cose che non ci sono state. Film d'intelligenza quindi, basato su mosse e contromosse, inganni, mistificazioni, ben recitato e con un comparto tecnico che assolve bene al suo compito. Se vogliamo considerarlo un thriller, come potrebbe essere, il film pecca dal punto di vista della suspense in realtà quasi mai presente. Rimane un buon gioco di incastri e la narrazione di un episodio probabilmente poco noto fuori dai confini spagnoli e che quindi ha almeno il pregio di farci conoscere la storia grazie a un film che a conti fatti si rivela comunque godibile e mai noioso. Sufficienza piena quindi ma rimanendo nel genere si trova sicuramente qualcosa di più appassionante in giro, però, se queste dinamiche piacciono, una visione a L'uomo dai mille volti la si può anche concedere, non sarà un Jason Bourne ma per impegnare una serata di relax questa potrebbe anche rivelarsi una scelta piacevole.
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