domenica 2 ottobre 2022

THIS IS ENGLAND

(di Shane Meadows, 2006)

Nella seconda metà dello scorso secolo la Gran Bretagna vide un proliferare di sottoculture variegate, alcune delle quali con il tempo virarono verso estremismi e accezioni negative. In principio però non sempre questi "movimenti" portavano in sé atteggiamenti da condannare. L'esempio che a noi interessa, e che è al centro del film di Shane Meadows, è quello della subcultura skinhead, che letteralmente è l'equivalente di un semplice "teste rasate", una corrente che nasce già nei tardi 60 con connotazioni meramente di costume, legate all'abbigliamento, a una (non) capigliatura in contrasto a quelle hippie, a una predisposizione per un certo gusto musicale e via discorrendo... l'unica vera caratteristica determinante nello sviluppo del movimento e nel cementarsi di uno spirito forte di gruppo all'interno dello stesso fu l'appartenenza dei suoi componenti al proletariato operaio inglese e a una classe sociale non privilegiata, spesso sfruttata e poi abbandonata, caratteristica che solo più avanti, in epoca tatcheriana, già nei "favolosi" anni Ottanta, porterà il movimento skinhead a una deriva violenta e razzista, causata anche dall'avvicinarsi allo stesso di formazioni politiche di estrema destra, fatto per lo più nuovo in quanto nei decenni precedenti quello skinhead rimase un movimento disinteressato alla politica. Il regista Shane Meadows, classe '72, con This is England ci trasporta in quegli anni, i primi Ottanta, all'epoca della guerra delle Falkland tra Gran Bretagna e Argentina, in un contesto molto simile a quello da lui stesso vissuto durante la sua giovinezza.

1983, un piccolo paesino dell'Inghilterra. Shaun (Thomas Turgoose) è un ragazzino di dodici anni non troppo popolare a scuola, viene spesso preso in giro dai suoi compagni e vessato dai bulli, spesso a causa del suo abbigliamento poco "cool". Shaun ha perso il padre nella guerra delle Falkland, la condizione familiare non permette grandi spese, mamma Cynthia (Jo Hartley) vuole molto bene al ragazzo e fa quello che può. In questo contesto difficile Shaun trova una svolta alla sua vita nell'incontro con il gruppetto di Woody (Joseph Gilgun), questi è una sorta di capo di un gruppo di skinhead tra i quali ci sono il giamaicano Milky (Andrew Shim) dalla pelle scura, la dolce Lol (Vicky McClure) ragazza di Woody, il grasso e impacciato Gadget (Andrew Ellis), Pukey (Jack O'Connell) e Smell (Rosamunde Henson), una ragazza più grande di Shaun che con l'adolescente instaurerà un rapporto di simpatia reciproca. Il gruppo è molto aperto, qui la cultura skinhead si mischia ad altre correnti presenti nella società inglese in maniera libera e senza pregiudizi, i ragazzi si affezioneranno presto al loro membro più giovane e insieme faranno feste, uscite, cambi di look (facendo arrabbiare un poco mamma Cynthia) e qualche scorribanda innocente a far danno in giro, Shaun sembra aver trovato un gruppo di bravi ragazzi, più grandi di lui, che lo fanno finalmente sentire ben accetto e parte di una piccola famiglia. I problemi iniziano quando torna a farsi vedere in giro Combo (Stephen Graham), vecchio amico di Woody appena uscito di galera. In carcere questi ha preso contatto con gruppi di estrema destra e si è politicizzato iniziando a tenere atteggiamenti razzisti e intolleranti, sfoggiando un'indole aggressiva e nazionalista e sfogando le sue frustrazioni sugli immigrati, addossando a loro lo sfacelo della società inglese dell'epoca. Shaun subisce il fascino di questo ambiguo personaggio.

C'è tantissimo contesto nel bel film di Shane Meadows: "Maggie is a twat" si legge sui muri delle case, chiaro insulto alla figura di una Tatcher non proprio propensa a preoccuparsi della classe proletaria, primo ministro poco amato anche dalla propria Regina; causa l'impoverimento economico e culturale le classi più deboli diventano facile preda, come spesso accade, di estremismi e nazionalismi, in un periodo nel quale la Gran Bretagna sta anche portando avanti una (inutile?) guerra con l'Argentina per il possesso delle Falkland, guerra che seppur breve non risparmiò tragedie e che provocò circa un migliaio di morti. In questo scenario si dipana la storia del piccolo protagonista, un ottimo Thomas Turgoose all'epoca quattordicenne. È un film diretto This is England, che mette in evidenza il buono e il brutto di una classe sociale diventata marginale con la rarefazione della manodopera, dell'industria, del lavoro nelle miniere, l'escalation verso la violenza e l'intolleranza di Combo (uno Stephen Graham grandissimo), senza voler giustificare un personaggio del genere, va inquadrata nel fallimento di un'intera società che sempre più si rivela profondamente ingiusta e con un unico orizzonte in mente, quello economico, riservato a pochi e che non ha mai come obiettivo la felicità dei propri cittadini ma un benessere rivolto decennio dopo decennio a una base sempre più stretta (almeno su base europea). Si muovono nel mezzo una manciata di ottimi personaggi, il merito maggiore di Meadows è proprio quello di condurre alla perfezione un gruppo di attori tra i quali non compaiono grandi star e che contribuisce a riportare con fedeltà l'ambiente dell'Inghilterra dei primi anni 80. Una distribuzione all'epoca miope ritarda l'uscita in Italia di ben cinque anni, nel frattempo Meadows aveva già trasformato il film in una serie con This is England '86 (2010), This is England '88 (2011) e This is England '90 (2015).

6 commenti:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...