martedì 12 aprile 2011
SIDNEY LUMET
Tre giorni fa si è spento anche Sidney Lumet, ennesimo grande del cinema che passa nel mondo dei più. Nome meno conosciuto se paragonato ad altri registi più blasonati, non di meno lascia alle sue spalle (e a noi per fortuna) almeno una manciata di grandi film.
Nella prima metà degli anni Settanta contribuisce in maniera significativa all'ascesa del grande Al Pacino regalandogli due ruoli memorabili.
Serpico, il poliziotto che rifiuta la corruzione dell'istituzione alla quale appartiene, diventato simbolo di integrità e giustizia.
Dall'altra parte della barricata, Sonny Wojtowicz, interpretato sempre da Pacino, rapinatore protagonista dell'altrettanto memorabile Quel pomeriggio di un giorno da cani. A fare da spalla d'eccezione il compianto John Cazale.
Per il regista solo un Oscar alla carriera (avrebbe forse meritato di più) e collaborazioni con i grandi di Hollywood: Marlon Brando, Henry Fonda, Sophia Loren, Sean Connery, Paul Newman e molti altri fino ad arrivare a star più giovani come Ethan Hawke e Vin Diesel con il quale ha messo in scena il divertente Prova a incastrarmi.
Una filmografia davvero nutrita che almeno per quel che mi riguarda è quasi tutta da scoprire.
Approfitto di questo post per ricordare anche la scomparsa del simpatico Enzo Cannavale, filmografia sterminata della quale ricordo con affetto i vari "Piedone" al fianco di Bud Spencer.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Bravo, Dario. Bravo per aver ricordato sia Sidney Lumet sia Enzo Cannavale. Del primo qualcuno ha parlato, ma davvero meno di quanto pensassi. Del secondo ho letto quasi nulla, in giro. Anch'io non posso fare a meno di ricordare Cannavale al fianco di Bud. Non posso fare a meno di ricordare chiunque sia stato al fianco di Bud o Terence, a dire il vero.
RispondiEliminaIn effetti Lumet meritava di più. Infatti io mi sono limitato ad accennare a ciò che ho visto e conoscevo ma ci sarebbero anche Assassinio sull'Orient Express, La parola ai giurati del quale ho visto il bel remake intitolato 12 di Nikita Mikhalkov, La collina del disonore, Quinto potere e il recente Onora il padre e la madre.
RispondiEliminaMi sembra decisamente molto.