lunedì 22 ottobre 2012

DAVID BORING E ALTRE STORIE

L'effetto che fa la lettura della graphic novel di Daniel Clowes è quantomeno straniante. Una storia in tre atti la cui principale peculiarità sta nella mancanza pressoché assoluta di emotività da parte del suo protagonista, il David Boring del titolo (dove Boring è traducibile come noioso). Caratteristica resa manifesta sin dalla prima tavola del racconto nella quale il protagonista intrattiene un rapporto sessuale con una ragazza di una bellezza perfetta senza tradire il minimo segno di coinvolgimento o appagamento, riflettendo anzi in maniera clinica sulla prestazione e sul come la ragazza in questione in qualsiasi momento si sarebbe potuta alzare e scappare via per andare a qualche festa di cui si era appena ricordata.

Davvero non male come incipit per introdurre un personaggio che mantiene la stessa verve emotiva di fronte al sesso come davanti alla morte di un amico. Trasferitosi recentemente in città, David divide l'appartamento con la sua amica lesbica Dot, ha un'ossessione particolare per i fondoschiena delle ragazze e per l'ormai quasi introvabile lavoro del padre, fumettista creatore dell'albo Yellow Streak.

A movimentare le vicende sentimentali (se così possono mai definirsi) del protagonista, un assassinio, il forzato ritorno al paese d'origine con lo spauracchio di un indesiderato incontro con la madre, un'infatuazione per una ragazza incarnante il suo prototipo di donna perfetta modellato sulla cugina e altro ancora.

Su tutto un'idefinita minaccia di catastrofe imminente, un'apocalisse ventura dai contorni totalmente sfumati e finalmente la possibilità che qualcosa smuova emotivamente il glaciale Boring. Un'evento (che non vi anticipo) chiude il primo atto mescolando le carte in tavola e cambiando totalmente lo scenario della vicenda.

Il senso di un'ignoto accadimento incombente si fa più pressante nel secondo atto ambientato in un luogo isolato con una ristretta cerchia di personaggi impossibilitati a comunicare con l'esterno. I rapporti diventano qui più ingarbugliati e difficoltosi, le domande sollevate durante il corso della vicenda troveranno risposta solo nell'ultimo atto, parte della vicenda di cui non vi parlo per non togliere sapore all'intreccio.

La narrazione di Clowes, autore anche del conosciuto Ghost World dal quale è stato tratto il film con Steve Buscemi, Scarlett Johansson e Thora Birch, è stimolante per il lettore sotto più punti di vista. Interessa lo sviluppo della vicenda così come lo fanno i rapporti interpersonali tra i vari attori della storia e finanche, se non in misura maggiore, la riflessione del protagonista su se stesso e sulle proprie emozioni. Senza parlare poi della sensazione di vago pericolo incombente e delle vicende legate alla famiglia di David. Il tratto dello stesso Clowes è sempre efficace, gioca su luci e ombre e lavora parecchio sulle rotondità, rende la lettura sempre piacevole e scorrevole.

Una storia stranamente coinvolgente nonostante l'innata freddezza del protagonista, una lettura che si rivela originale e questo non può che essere un grande pregio.

A completare il volume alcune brevi storie dello stesso autore pubblicate originariamente sulla rivista Eightball, nello specifico: Caricature, MCMLXVI, Uno schifo di blu, La mamma d'oro, Eyliner verde e I segreti della scuola d'arte dal quale è stato tratto il film Art school confidential del 2006.

9 commenti:

  1. David Boring l'ho acquistato all'epoca della prima edizione italiana della Coconino. Quella del 2003. Sarò di parte perché a me Clowes piace parecchio, ma la lettura di questo volume mi aprì un mondo.
    E l'inquietudine per quel buco sulla fronte sempre aperto, mi perseguita ancora adesso.
    Vabbé, non esageriamo. Diciamo solo che, da allora, di Daniel Clowes non mi sono fatto mancare proprio nulla, via.

    Comunque se ti è piaciuta "l'innata freddezza" e il buon grado di onirismo di questo volume, ti consiglio caldamente Come un guanto di velluto forgiato nel ferro.

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    1. Grazie mille per la segnalazione, ho dato un'occhio al link e già mi intriga :)

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  2. Bene bene, decisamente un altro volume da recuperare.
    Grazie alla rete sono riuscito a risalire al titolo di Clowes che avevo letto: "Wilson", pubblicato da Coconino Press e scovato nella biblioteca di Nichelino(mi pare). Con un protagonista cinico e nevrotico e le sue avventure tragicomiche, consigliato anche questo.

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    1. E vai, ci segniamo anche questo, lo sapete tutti che non ce la faremo mai a leggere tutta questa montagna di roba che merita d'essere letta vero?

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    2. O a vedere tutta la montagna di film/serie tv che merirerebbe di essere vista.
      Purtroppo lo sappiamo bene. Sigh

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  3. La storia, così come l'hai raccontata, mi intriga parecchio.
    È il disegno che non riesco a mandare giù. Ma magari, lo cerco a Lucca e lo sfoglio, prima di decidere.
    A proposito, tu ci sarai?

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    1. Ci sto pensando, purtroppo i collegamenti non sono comodissimi, ora vediamo il costo totale tra viaggio e pernottamento, non mi dispiacerebbe affatto fare una capatina.

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  4. Sai che mi hai davvero incuriosito? Questa graphic novel mi ispira parecchio e mi sa che presto la recupero (aasieme alle altre decine che ho in wishlist...)
    Bella recensione! :)

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    1. Grazie, il recupero vale la pena. Devo dire che in quella collana (Graphic Novel in collaborazione con L'Espresso) erano uscite a un buon prezzo (9,90) delle cose davvero meritevoli come Maus, Blankets, Palestina e altro ancora.

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