giovedì 14 aprile 2016

SI, IO VOTO


Chi conosce questo blog e lo segue da tempo sa che non sono solito occuparmi di politica, non perché non me ne interessi ma semplicemente perché spesso mi sento poco preparato e anche molto incline all'arrabbiatura facile che poi è praticamente sempre fine a se stessa. Quindi evito. Quando però mi sembra che ci siano argomenti che valgano la pena essere toccati mi affido volentieri all'amico Nick di Come un killer sotto il sole con il quale spessissimo condivido i punti di vista.

Domenica si vota. Facciamo una scelta. Vi lascio alle parole di Nick.


Anche se hanno fatto di tutto per tenercelo nascosto, domenica si vota. E nonostante quello che ci hanno lasciato intendere, il referendum sulle trivelle è una tornata elettorale di importanza cruciale. Lo è per svariati motivi, a partire da quel semplice principio di educazione civica, ribadito giorni fa dal Presidente della Consulta, per cui il diritto-dovere di voto è il più rilevante segno distintivo del nostro essere cittadini. Votare domenica, dunque, rappresenta, in primo luogo, una significativa risposta a questa politica che ci vuole distanti dalle decisioni e rassegnati a un paese senza più alternative e speranze. Non solo. Recarci alle urne sarebbe anche il modo migliore per mettere Renzi di fronte alle sue pesanti responsabilità politiche: quella di aver invitato all'astensionismo, commettendo un grave reato, peraltro perseguito per legge, e quella, ancora più grave, di aver impedito l'election day, e cioè l'accorpamento del referendum alle elezioni amministrative, cosa, questa, che avrebbe consentito all'erario un risparmio di circa trecento milioni (il rischio, per Renzi, era quello che il referendum raggiungesse il quorum).
Resta poi la sostanza di un quesito referendario, volutamente occultato dai media per confondere ulteriormente le idee all'elettorato italiano, solitamente poco informato.
Ecco, dunque, la vexata questio, brevemente e in soldoni: il governo Renzi vuole estendere illimitatamente (fino ad esaurimento del giacimento) le concessioni a quelle lobbies petrolifere, che trivellano il nostro fondo marino per l'estrazione di gas (3% del fabbisogno nazionale) e di petrolio (1% del fabbisogno nazionale). Se voti SI, sei contro; diversamente, col NO, asseveri la scelta del governo. Sul piatto della bilancia, dunque, ci sono da un lato, la salvaguardia dell'ambiente marino e delle nostre coste, dall'altro, invece, tanti piccoli e grandi vantaggi per i petrolieri.
Già sappiamo da tempo che in caso di crollo anche di una sola piattaforma (Terremoto? Cedimento strutturale? Incendio?), l'impatto ambientale sarebbe disastroso e metterebbe in ginocchio l'Italia, con ripercussioni sull'ecosistema e sull'economia che si potrebbero riverberare anche per 80 anni (qualora l'evento, ad esempio, si verificasse nel Mar Adriatico). Ora, con l'estensione ad libitum della concessione, si invitano implicitamente le compagnie petrolifere ad attenuare il rispetto di quei vincoli ambientali, che fino ad adesso sono stati il presupposto per il rinnovo della concessione stessa. Il rischio, dunque, diviene altissimo, a fronte, peraltro, di un vantaggio energetico per il paese praticamente impalpabile. L'altro aspetto saliente è quello relativo alla dismissione delle piattaforme, operazione i cui costi spettano tutti al concessionario. Oggi, le piattaforme che hanno esaurito o quasi esaurito il loro ciclo industriale sono circa il 73% delle 88 presenti nel nostro mare. I concessionari, che sono obbligati per legge, dovrebbero rimuoverle tutte, con un costo a carico delle compagnie petrolifere di circa 30 milioni di euro a piattaforma. Se, invece, le concessioni fossero illimitate...beh, continuate voi il ragionamento.
Fatto questo lungo preambolo, volto chiaramente a sostenere le ragioni della partecipazione e del SI, chiudo invitando tutti, domenica, a recarsi alle urne, qualunque sia la vostra intenzione di voto. Come successe coi boicottati referendum dell'acqua del 2011 (allora, era in carica il morente governo Berlusconi), se saremo in tanti, potremmo riprenderci ciò che stanno cercando di portarci via, giorno dopo giorno: la possibilità, cioè, di decidere delle nostre vite e delle sorti del nostro paese. Di essere cittadini a tutto tondo. Questo, in attesa dei referendum di ottobre, quando potremo salvare la nostra Costituzione e mandare a casa Renzi e tutto il cocuzzaro. Andate a votare.

14 commenti:

  1. Anche io voto, ci mancherebbe pure il contrario. Certo che un Presidente del consiglio che minimizza un referendum è proprio adatto a un paese di miserabili. Aspetto con ansia anche il referendum di ottobre.

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    1. Lo aspetto anche io, spero sia questo che il prossimo non siano l'ennesimo buco nell'acqua (tanto per rimanere in tema).

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  2. Andiamo a votare, almeno per rispetto di coloro i quali hanno garantito il diritto a tutti noi.
    La vedo dura...

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  3. Sottoscrivo anche le virgole, ed ovviamente voto sì.
    Mai come questa volta ho assistito allo scempio quotidiano di giornalisti di regime e vari ed eventuali fare terrorismo ideologico contro un semplice referendum.
    Bruttissimo segnale. Meno male che di TV e quotidiani ne faccio volentieri a meno.

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    1. Io il tg ancora lo guardo, giusto per incazzarmi ancora un po', come non bastassero già le rogne personali. Però se si può ancora arginare la monnezza (e non so se si può più a questo punto) è giusto provare a farlo. Come direbbe Renè Ferretti... dai... dai... dai...

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  4. Io andrò a votare, credo che si debba farlo (non solo per motivi ambientali, visto che voterò SI) ma anche per rispetto verso me stesso in quanto cittadino ed individuo pensante.

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    1. Certo che se il rispetto per noi stessi l'avesse anche qualcun'altro, tipo le istituzioni, non sarebbe male.

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  5. Grazie mille, Dario, per il contributo alla causa, e grazie a tutti i tuoi lettori per i loro commenti. A prescindere da come andrà questo referendum, fa bene al cuore sapere che ci sono ancora tante persone che non si rassegnano.
    Un abbraccio
    Nick

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    1. Un abbraccio e soprattutto grazie a te per le info sempre preziose ;)

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  6. Qualunque sia la vostra scelta, votate, per carità. E' l'unico modo per intervenire, anche solo un minimo, nella gestione del Paese.
    Vado ad informarmi per sapere se posso votare dall'estero e dove.

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    1. Credo che si possa, solitamente o per posta o presso ambasciate e consolati. Però non mi è mai capitato di doverlo fare quindi di preciso non saprei.

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