mercoledì 27 aprile 2016

SUMMER WARS

(Sama Wozu di Mamoru Hosoda, 2009)

Dopo aver visto tempo fa Wolf Children siamo tornati sulle opere di Mamoru Hosoda ancora una volta con parecchia soddisfazione. Se in Wolf Children, posteriore a questo Summer Wars, si giocava molto con il contrasto tra mondo reale e quello del fantastico, questa volta lo scarto si presenta tra la vita reale e quella virtuale, argomento quanto più attuale possibile.

Kenji è uno studente molto timido e impacciato con una dote particolare per la matematica e le materie scientifiche, insieme a un suo compagno di scuola ottiene un piccolo lavoretto in Oz, una grande comunità virtuale all'interno della quale le persone sbrigano diversi compiti legati alla vita reale di tutti i giorni. Chi entra in Oz controlla un suo avatar tramite il quale potrà avere una vita virtuale oppure pagare le bollette, gestire vari aspetti della propria quotidianità o lavorare usando tutti i sistemi connessi a questa grande rete. Il lavoro di Kenji è ai margini della rete, un compito insignificante, così quando la compagna di scuola Natsuke gli propone un lavoretto estivo fuori città Kenji accetta di buon grado, attratto anche dalla bellezza della ragazza. Il lavoro consiste nell'organizzare la festa del novantesimo compleanno della nonna di Natsuke in occasione del quale Kenji avrà modo di conoscere l'allargatissima famiglia della ragazza.

Presto però Kenji verrà invischiato in un attacco sistematico alla realtà di Oz architettato dall'intelligenza artificiale conosciuta come Love Machine. L'attacco provocherà grandi danni anche al mondo reale, a contrastare Love Machine, oltre a Kenji, ci sarà l'avatar di un cugino di Natsuke, il celebre King Kazma.


Molto ben realizzata la vicenda sui due piani dell'esistenza reale/virtuale resa al meglio anche dal contrasto grafico tra la campagna giapponese in animazione classica e la realizzazione del mondo di Oz che richiama le forme del digitale facendo sfoggio di pixel e creature fantastiche (gli avatar). Volendo nel film ci si può leggere il bisogno di staccare da questa realtà digitale sempre più invadente e potenzialmente alienante e dannosa per riscoprire i legami familiari e l'affetto per le altre persone, unico punto fermo per trovare solidarietà e risolvere i problemi.

I temi messi in scena da Hosoda sono ancora una volta stimolanti, non resta che continuare ad approfondire il percorso del regista con La ragazza che saltava nel tempo e The boy and the beast.


15 commenti:

  1. Sono andato a controllare (la mia memoria va a tratti, come sempre) e il mio primo commento da queste parti fu proprio su Wolf Children :D

    Tornando a noi, questo non l'ho visto, ma è nella solita lista d'attesa. Ne avevo comunque letto molto bene, come praticamente tutta la produzione matura del regista, originale e riflessiva. E sono molto incuriosito dall'ultima creazione, maggio sarà un mese da passare al cinema, mi sa :D

    PS: hai mica sbirciato anche la curiosa lista semitradotta degli "hacker" di Oz/Love Machine? Mi ero imbattuto in una discussione anni fa, mentre cercavo informazioni sul film, e avevo strabuzzato gli occhi più di una volta, quasi da pensare ad una maxi bufala, e invece... :D

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    1. Esatto, prima di scrivere questo post sono andato a rileggermi il post di Wolf Children per non ripetermi e ho trovato il tuo primo commento :)

      Questo film recuperalo, merita senz'altro una visione. All'elenco ho dato già un'occhiata, pieno di celebri matematici e di altre personalità :)

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  2. Per il momento ho all'attivo soltanto La ragazza che saltava nel tempo: strabello! Da parte ho Wolf Children, che forse sarebbe pure il caso di vedere. E annoto anche questo titolo :D

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    1. La ragazza che saltava nel tempo voglio recuperarlo assolutamente. Per Wolf Children ho aggiunto il link al mio commento all'interno di questo post. Se vuoi andare a sbirciare...

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    2. L'ho fatto! Aveva pure commentato il PG :O E quindi s'ha da vedere per duplice parere positivo!

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  3. Non lo conoscevo proprio, ma la trama pur se non originalissima, mi ispira molto.
    È da tanto che non vedo anime, che si la volta buona per un mio ritorno nel mondo dell'animazione?

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    1. Ritorna, ritorna, tra l'altro di Hosada credo valga la pena guardare tutta la filmografia recente.

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  4. L'ho visto anni fa, dopo la segnalazione di molti blog.
    E' stata una bella visione... Ed è tanto bella la blogsfera :)

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  5. Questo non lo conoscevo. Ma è una vita che mi consigliano di guardare La Ragazza che Saltava nel Tempo.
    Devo dire che in casa, a parte Miyazaki, di anime giapponesi ne sono passati proprio pochini. Una contaminazione, però, non mi dispiacerebbe. L'ultima cosa che ho fatto vedere a Teo è stato lo Steamboy di Otomo e la serie di Sherlock Holmes (ma di questa avevamo già parlato).

    Il trailer di questo Summer Wars ispira parecchio, comunque. Anche solo per la parte visionaria. Se mi capita per le mani...

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    1. Ma dai, Steamboy vorrei vederlo anche io ma pensavo che per Laura non fosse adatto, tu l'hai visto addirittura con Teo? Quindi posso guardarmelo tranquillamente.

      Sia questo che Wolf Children noi li abbiamo apprezzati parecchio, sono un po' lunghetti, magari Teo potrebbe non reggere...

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    2. Su Steamboy puoi andare tranquillo. Teo è stato svezzato a certe cose abbastanza preso, ma qui non ricordo scene particolari da evitare. Anzi, forse a un certo punto si era annoiato :)

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    3. Perfetto, a breve allora recupereremo anche questo ;)

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  6. Ciao Domenico, i miei tempi di reazione ai consigli degli altri sono sempre moooolto lunghi, però io segno, prendo appunti e poi cerco di guardare un po' tutto. Sicuramente di Hosoda voglio vedere altro e quindi... alla prossima ;)

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