(One, two, three di Billy Wilder, 1961)
Commedia molto divertente dal ritmo indiavolato quella girata da Billy Wilder a Berlino in tempi tutt'altro che facili, cosa che rende questa pellicola ancor più preziosa. Le riprese iniziarono in un'epoca in cui le due Germanie erano sì divise ma in cui ancora non era stato edificato il famoso muro di Berlino. Tempi di guerra fredda e nervi tesi, la situazione geopolitica si inasprisce rapidamente e la Repubblica Democratica Tedesca (Germania Est) decide di erigere il muro per impedire ai propri cittadini di espatriare nella Repubblica Federale Tedesca (Germania Ovest), tutto questo proprio mentre la troupe di Wilder gira Uno, due, tre!
Quella che doveva essere una commedia con moltissime battute a sfondo politico sui contrasti tra est e ovest si troverà ad approdare sul mercato cinematografico in un momento in cui le cose si sono fatte ben più gravi e tese rispetto ai tempi in cui il film era stato messo in produzione, difficile ridere di situazioni a causa delle quali ora la gente perde la vita nel tentativo di passare da una zona all'altra di Berlino. Questo l'unico motivo di insuccesso ai tempi d'uscita di un film altrimenti riuscitissimo e davvero spassoso.
Protagonista (quasi) assoluto il duro per eccellenza, quel James Cagney dai tratti decisi noto per lo più ai cinefili per i suoi ruoli da canaglia in tanti noir interpretati dagli anni '30 in avanti. Nel campo della commedia il newyorkese si rivela grandissimo mattatore, attore capace di reggere ritmi altissimi e sequenze di battute a ripetizione con una perizia a dir poco notevole, da applausi.
Ed effettivamente la contrapposizione tra est e ovest, ma soprattutto tra i due modelli di vita che guidano gli ideali dei due schieramenti, a dire Capitalismo e Socialismo o America e Russia se preferiamo, è fonte di innumerevoli battibecchi e trovate realmente molto divertenti. E già c'era uno spudorato product placement, però decisamente alla luce del giorno e meno occulto di quello odierno.
Il signor McNamara (James Cagney) è un dirigente della filiale berlinese della Coca Cola (prodotto ovviamente molto invidiato all'est e finanche in Russia). Capita che la figlia del suo principale, il signor Hazeltine (Howard St. John), sia in visita a Berlino e che il principale stesso chieda a McNamara di ospitarla e di darle un'occhiata durante il soggiorno. Quest'ultimo, in attesa di una promozione, coglie l'occasione per ingraziarsi il capo, purtroppo per lui la giovane Rossella (Pamela Tiffin) non sarà così facile da tenere sotto controllo. Da una sua scappatella a Berlino Est tornerà sposata con Otto Piffl (Horst Buchholz), militante comunista con forte spregio dell'America e del capitalismo ma sinceramente innamorato di Rossella. Ma le sorprese non finiranno certo qui.
A dar forza maggiore alla vicenda principale si uniscono le gesta di una serie di comprimari di primordine che vanno dalla moglie di McNamara, Phyllis (Arlene Francis) alla provocante segretaria Ingeborg (Lilo Pulver) fino ad arrivare ai dipendenti della Coca Cola con in testa il collaboratore Schlemmer (Hans Lothar).
Il ritmo è sempre altissimo, non c'è davvero tempo per annoiarsi, inoltre una bella fotografia permette di ammirare al meglio la Porta di Brandeburgo appena prima della chiusura dei confini tra le due Germanie, alcune scene infatti è stato necessario ricrearle in seguito in studio. Billy Wilder è un maestro della commedia americana, Uno, due, tre! ne è soltanto l'ennesima conferma.
Uno dei miei film culto ... per molte ragioni.
RispondiEliminaWilder non tradisce...
EliminaAdoro questo filone di vecchi cult, le commedie brillanti che, a mio parere, restano inarrivabili ad oggi (facendo le debite considerazioni dovute a cambiamenti di gusti, di modo d'intendere il cinema, ecc... ma, per me non c'è paragone!). Non ho mai visto però questa pellicola :O
RispondiEliminaAllora questa devi assolutamente recuperarla.
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