mercoledì 8 gennaio 2020

ATTRAVERSO IL SEGRETO

(di Mario Barale, 2018)

Torna Nanni Baretti, l'ex Commissario di Polizia ormai in pensione creato da Mario Barale lungo le pagine del suo primo romanzo, All'ombra del salice; torna con una nuova avventura ambientata tra Torino e l'astigiano, approfondendo temi che nel primo libro dedicato a questo piemontese vecchio stampo avevamo solamente annusato nelle sequenze finali. Nonostante Attraverso il segreto sia leggibile tranquillamente come libro a sé stante, quello di Baretti è un vero e proprio ritorno, il consiglio è quello di approcciare le sue avventure leggendo i libri in ordine d'uscita, perché se in questo episodio non abbiamo particolari legami con il libro d'esordio, non di meno sono presenti riferimenti, battute che il lettore occasionale potrebbe non godersi appieno, così come si assiste al ritorno di alcuni comprimari come quello del Commissario Caruso o quello della sorella di Baretti, la paziente e affezionata Adelina, meglio presentati nel romanzo precedente.

Già da questa seconda prova l'autore cesella un lavoro d'evoluzione sui personaggi, almeno nei loro rapporti, Baretti pur mantenendo il suo carattere diretto appare meno burbero che in passato, soprattutto nei confronti di quel terún del Commissario Caruso al quale ormai lo lega un profondo legame d'amicizia e di stima reciproca, cementificato dalle passate esperienze condivise nell'avventura ai Tetti Grigi, un rapporto che rende il collega più giovane uno di famiglia, nonostante la sua deprecabile abitudine ai parcheggi azzardati e la sua origine lontana dai territori che furono dei Savoia. Lo stile di scrittura acquisisce maggior sicurezza e dinamismo donando a questo secondo romanzo una velocità di lettura incredibile (il libro si lascia leggere in due/tre giorni), ancora una volta è possibile ammirare tra le pagine alcune illustrazioni dello stesso Barale che cura in prima persona anche le realizzazioni delle copertine dei suoi romanzi.

Per la prima quarantina di pagine di Baretti non v'è traccia, la storia si apre nel quartiere Santa Rita di Torino con Gino Martini, un restauratore di mobili ormai in pensione che partecipa alla vendita all'asta di quel che rimane del patrimonio del suo ex datore di lavoro, da poco deceduto e in possesso di una discreta collezione di mobili d'epoca. Per un caso fortuito più che per abilità o disponibilità economica, il Martini si aggiudica una vecchia angoliera del 1700, forse non il pezzo più pregiato a disposizione ma indubbiamente quello più curioso, un pezzo che fa gola anche a gente poco raccomandabile. In seguito agli accadimenti occorsi al Martini, amico di vecchia data di Baretti, quest'ultimo viene coinvolto in un'indagine alla quale prenderà parte anche Caruso e che porterà il "dinamico duo" a confrontarsi con l'ambiente degli antiquari e con quello dell'esoterismo piemontese.

In Attraverso il segreto il thriller si tinge di sovrannaturale, aspetto che ne L'ombra del salice era solo lambito seppur con una certa rilevanza almeno in una sequenza del libro, qui Barale ci conduce in territori ancora inesplorati tratteggiando personaggi e situazioni proprie di una Torino, e in generale di un Piemonte, più oscura e nascosta, costruendo un finale, senza rivelare nulla, più vicino ai topoi narrativi dell'horror che a quelli del giallo. Seconda prova superata, non ci resta che vedere come se la caverà Nanni Baretti ne Il borgo dei pazzi.

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