giovedì 2 gennaio 2020

FIRMA AWARDS 2019 - I FILM

Chiudiamo questa tornata di classifiche con la categoria più corposa, quella dei FILM del nuovo millennio, tutti lungometraggi che ho visto per la prima volta nel corso di questo 2019; difficile scegliere le varie posizioni in classifica (prendetele un po' così...), inoltre sono rimaste fuori dalla selezione molte opere degne di interesse, ma che ci possiamo fare... non si può mica premiare proprio tutti. La selezione è stata fatta su un totale di film visionati di poco inferiore al centinaio di unità, nelle scelte ha influito un pochino anche la visione in sala delle uscite più interessanti di quest'anno andando a favorire un pochino i film più recenti. Comunque, bando agli indugi, andiamo ad incominciare, magari ci si riserva la possibilità di segnalare più avanti qualche fumetto ma senza classifiche, giusto così, tanto per...

Bene, categoria con ben quindici posizioni da scalare, vi chiedo un poco di pazienza, scelte filtrate ovviamente dal gusto personale, alcune decisioni difficili da prendere, ed eccoli qui i magnifici quindici... (ricordo un'ultima volta, film dal 2000 in avanti che io ho visto quest'anno).

Quindicesimo classificato:
BlackKklansman di Spike Lee (2018)
Torna Spike Lee ad alti livelli nel suo caratteristico miscuglio di grottesco, ironia e denuncia sociale per una storia non solo di orgoglio black. Da queste parti il vecchio Spike lo si ama.



Quattordicesimo classificato:
La la land di Damien Chazelle (2016)
Produzione sfarzosa per il rilancio del musical hollywoodiano vecchio stile, operazione riuscita, attori in parte (anche se il musical forse non è il loro genere d'elezione) per un film romantico e decisamente piacevole.



Tredicesimo classificato:
In ordine di sparizione di Hans Petter Moland (2014)
Film innervato nelle nevi norvegesi, parte come un revenge movie ma assume presto i toni grotteschi della commedia postmoderna con malavitosi, sopra le righe e irresistibili, alcune scene (come quella finale) rimangono nella memoria.



Dodicesimo classificato:
Il corriere - The mule di Clint Eastwood (2018)
Il grande vecchio non tradisce, Clint confeziona un'altra opera pregevole abbandonando però i suoi toni oltremodo drammatici per spruzzare d'ironia il suo Cinema classico di qualità. Irresistibile e ancora al lavoro.



Undicesimo classificato:
Baby driver - Il genio della fuga di Edgar Wright (2017)
Uno di quei film adrenalinici e originale che danno soddisfazione e ti stampano un bel sorriso da ebete in faccia. Uso magistrale della musica, non una semplice colonna sonora, ad avercene...



Decimo classificato:
Dogman di Matteo Garrone (2018)
La storia del canaro della Magliana ritratto da un regista che si prende le sue libertà ma sa come descrivere uomini e soprattutto luoghi. Bellissima fotografia del disfacimento, il Cinema italiano che vorremmo vedere più spesso.



Nono classificato:
Lebanon di Samuel Maoz (2009)
Grande regia per un film ambientato e ripreso interamente dall'interno dell'abitacolo di un carro armato israeliano. L'orrore della guerra e le paure e le emozioni di quattro giovani ragazzi. Spietato e necessario.



Ottavo classificato:
Youth - La giovinezza di Paolo Sorrentino (2015)
Film che unisce le accortezze barocche della regia di Sorrentino a sentimenti ed emozioni comuni a tutti, nonostante si racconti la vita di due anziani privilegiati interpretati da due grandissimi: Keitel e Caine. Se non ai livelli de La grande bellezza poco ci manca.



Settimo classificato:
Animali notturni di Tom Ford (2016)
Altro esteta dell'inquadratura, non per nulla Tom Ford arriva dal mondo della moda. Ma oltre all'aspetto esteriore c'è una storia dura e dolorosa che non mancherà di serbare colpi fino allo struggente finale. Denso e profondo.



Sesto classificato:
Arrival di Denis Villeneuve (2016)
Ottimo film sulla comunicazione (travestita solo da fantascienza) che apre spunti di riflessione interessantissimi. Ancora la Adams nel 2016 in un anno di grazia pura.



Quinto classificato:
Nebraska di Alexander Payne (2015)
Un Bruce Dern da conservare per sempre incorniciato in un bianco e nero magnifico. Il viaggio di un vecchio alla ricerca di una fantomatica vincita in denaro. Il rapporto coi figli, la vecchiaia, la vita. Grande film.



Quarto classificato:
Le vite degli altri di Florian Henckel von Donnersmarck (2006)
Bellissimo spaccato nella vita della Germania divisa, prima del crollo del muro quando il popolo dell'Est doveva vedersela con la Stasi e con la mancanza di libertà. Sprazzi d'umanità in un contesto dittatoriale. Quest'anno è caduto a fagiolo.



Terzo classificato:
Carnage di Roman Polanski (2011)
Unità di luogo e di tempo, sembra teatro ma è grandissimo Cinema. Attori e regia perfetti per un gioco al massacro verbale irresistibile, materia non facile da gestire, ne esce un capolavoro in interno.



Secondo classificato:
Joker di Todd Phillips (2019)
Grandissimo film su solitudine, malattia, emarginazione e disagio in una società sempre più indifferente e in ginocchio. È Gotham ma è il mondo, il protagonista è un pazzo ma alla fine si parteggia per lui in più d'una occasione. Phoenix verso l'Oscar? Grandissimo film.



Primo classificato:
C'era una volta a... Hollywood di Quentin Tarantino (2019)
Apprezzatissimo ma forse meno di quanto avrebbe dovuto, se non è proprio Il Cinema, è almeno tutto l'amore per esso, tornano il revisionismo storico e la cifra stilistica di Tarantino. Il suo giocattolo definitivo ma anche la sua definitiva maturazione probabilmente.

2 commenti:

  1. Me ne mancano alcuni, molti quelli visti, qualche perplessità ma nella maggior parte sono d'accordo con te ;)

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    1. Vai Pietro, allora recupera i mancanti, è tutta bella roba...

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