venerdì 7 febbraio 2020

LUCY

(di Luc Besson, 2014)

Quello delle donne "toste" è divenuto al Cinema un vero e proprio filone e anche Luc Besson, uno che di donne toste se ne intende, è salito sul carrozzone realizzando un film di puro intrattenimento, meno permeante del suo Nikita ma che stimola la curiosità su alcune teorie (fanta)scientifiche qui usate per far baldoria ma in ogni caso potenzialmente interessanti da approfondire. Quindi, insieme all'atomica bionda della Theron, alla Red Sparrow della Lawrence, alla Vedova nera a breve nelle sale della stessa Johansson protagonista anche di questo film, alla nutrita combriccola si unisce la bella Lucy, giovane ragazza di stanza a Taipei lanciatasi in una recente storia con un tipo non proprio raccomandabile (il Pilou Asbæk de Il trono di spade).

Proprio a causa di quest'ultimo, Lucy (Scarlet Johansson) è costretta a consegnare una valigetta dal contenuto sconosciuto al malavitoso coreano Jang (Choi Min-sik), si troverà ben presto catapultata in un traffico internazionale di una nuovissima sostanza stupefacente la quale, se assunta in dosi massicce, amplia la capacità dell'utilizzatore di sfruttare tutta quella parte di potenzialità del cervello che la razza umana solitamente non sfrutta (per quanto intelligenti, ne adoperiamo solo il 10% circa). Ovviamente l'accesso progressivo al restante 90% innesca tutta una serie di comportamenti che sconfinano in maniera decisa nel paranormale rendendo Lucy un action a metà strada tra il film d'azione classico e il fantastico.


Il film presenta molte delle caratteristiche del Cinema di Besson, l'unico in Europa in grado di rivaleggiare anche per mezzi impiegati con i più accreditati blockbuster statunitensi, l'impianto è volto al just for fun, inutile ricercare anche nella base più fondata delle teorie esposte dal professor Samuel Norman (Morgan Freeman) la seppur minima profondità, il tutto viene utilizzato per mettere in scena una storia adrenalinica in cui la Johansson ha ancora una volta la possibilità di mettere in mostra la sua bravura, soprattutto nella parte iniziale del film dove interpreta una ragazza un po' sdrucita catapultata dopo pochi minuti in situazioni dove devono emergere il terrore e la paura provati a causa di una situazione inaspettata, la Johansson interpreta alla perfezione questi stati d'animo, Besson tra l'altro non gioca nemmeno sull'innegabile bellezza di Scarlett, ce la mostra in primi piani con look sciatto e moccio al naso, quasi sgradevole, anche se alcuni suoi tratti non possono non piacere (ah, quella bocca...), via via poi la protagonista tornerà la solita Scarlett che tutti conosciamo nei suoi ruoli più dinamici. Ci si diverte guardando Lucy, Besson sa come creare inquadrature a effetto e sa come usare gli effetti speciali, quella di Lucy diventa in breve una corsa contro il tempo per salvare il salvabile da una situazione che si rivela fuori controllo nel giro di pochissimo tempo. Ritmi serrati, durata contenuta, impossibile annoiarsi, se è questo che cercate Besson può sempre venirvi incontro, magari prima o poi ci stupirà con qualcosa di completamente diverso.

2 commenti:

  1. Leggermente bistrattato, ma per me è un film che ha un suo valore, un senso, e comunque a vederlo mi sono divertito ;)

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    1. Mi sono divertito anche io, tranne alcune eccezioni devo dire che Besson solitamente mi diverte. Difficilmente approfondisce i suoi spunti più interessanti, ma comunque nell'ottica dell'intrattenimento anche Lucy funziona più che bene.

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