giovedì 20 febbraio 2020

LA MOGLIE DI FRANKENSTEIN

(Bride of Frankenstein di James Whale, 1935)

Mio Dio, ci si può ancora entusiasmare per un film del 1935! La moglie di Frankenstein è un piccolo capolavoro dell'horror che ai giorni nostri viene considerato un vero e proprio cult movie dagli amanti del genere e non solo. In realtà il film di James Whale di spaventoso non ha poi molto se non i rimandi a un mostro che più che terrore ispira compassione e pietà, per non parlare della sua presunta moglie che a conti fatti un buon numero di spettatori probabilmente non rifiuterebbe di sposare, creatura ben lontana dall'essere mostruosa. In questo seguito del precedente Frankenstein datato 1931 c'è un connubio tra l'immaginario gotico dell'epoca e una vena più scanzonata che mostra il fianco alle successive reinterpretazioni che hanno voluto puntare sul versante parodico della vicenda, su tutte il favoloso Frankenstein Junior di Mel Brooks che da questo film attinge a piene mani, a partire dal personaggio di Frau Blücher fino ad arrivare all'estetica del mostro e ad alcune celebri sequenze come quella del cieco interpretato nella parodia da Gene Hackman. Quello che spicca in maggior misura in questa sorta di sequel è la pregevole fattura dell'opera al di là dei contenuti che umanizzano il mostro andandone a sottolineare una volta ancora la natura dolorosa e dannosa di respinto ed emarginato, ponendo sotto i riflettori più di ogni altra cosa la condizione insopportabile di chi è solo suo malgrado, è la solitudine il vero male di questo mostro di Frankenstein. La pellicola gode dell'apporto di una fotografia magnifica, nitida e tagliente che delinea alla perfezione il bianco e nero dei luoghi e mette in risalto luci e ombre che passano su volti e corpi, dando risalto al terrore del mostro per il fuoco, elemento associato a pericolo e dolore che sarà trauma fino alla fine dei giorni. Boris Karloff è un mostro splendido, espressivo nonostante la mole di trucco indossato, magnifico anche quello, e con una fisicità che dona corpo a un essere che non può non incutere timore, solo per attenuarlo quando il mostro troverà poi la parola (e l'amicizia) grazie all'aiuto dell'eremita (O. P. Heggie), scelta che pare Karloff, che voleva un mostro incapace di comunicare, non abbia digerito proprio benissimo. Da sottolineare ancora la regia dinamica di Whale che si rivela maestro nel mettere in scena l'esperimento in cui viene creata la donna che dovrà essere compagna del mostro (Elsa Lanchester), un'alternanza sui volti straniti e spiritati del mostro, di Henry Frankenstein (Colin Clive) e del Dottor Pretorius (Ernest Thesiger) e su una serie di particolari e di totali dei macchinari impiegati, delle valvole, delle parti meccaniche adoperate per l'immondo esperimento. Ancora altra meraviglia quando la donna emerge nella sua imponenza, alta, in un saio bianco e con un look passato alla storia del Cinema, una capigliatura alta striata da ondine bianche rimasta impressa nell'immaginario collettivo e depredata in seguito, figura di rara eleganza interpretata al meglio dalla Lanchester che nella parte iniziale del film dà volto anche alla scrittrice Mary Shelley, madre letteraria del mostro più famoso di tutti i tempi. Il mix di ottimi artigiani del cinema e attori di razza ha dato vita a un film inattaccabile, che lo si guardi con l'occhio del fan del Cinema di genere o sotto una prospettiva più ampia poco importa.


La storia è nota, ripreso il finale del film precedente per riportare sulla scena alcuni protagonisti, il mostro riprende a mietere vittime a causa dell'odio cieco che gli uomini e le donne del villaggio mostrano nei suoi confronti, la creatura provocata diventa a tutti gli effetti mostro. Ma al mostro non mancano compassione e gentilezza, tratti che solo un eremita cieco dall'animo gentile saprà cogliere nella creatura. Intanto il Dottor Pretorius, anch'egli scienziato interessato alla creazione della vita, cerca di convincere il riluttante Dottor Frankenstein a riprendere gli esperimenti con lo scopo di donare una compagna al mostro in modo che esso possa superare la solitudine e magari dare vita a una nuova razza. Non tutto andrà come previsto e se l'idea non genererà una stirpe di piccole creature nate dalla morte, sicuramente apporrà un nuovo prezioso sigillo al mito dei mostri della Universal.

8 commenti:

  1. Questo film è amato dagli appassionati quasi più del capostipite, proprio perla sua atmosfera quasi pop. Infatti-come hai giustamente detto tu- molte delle ispirazioni per Frankenstein Jr vengono proprio da The Bride of... Una delle cose che colpì furono i due personaggi del Dottor Pretorius e della Sposa ( Elsa Lanchester dopo ebbe una grande carriera come attrice comica). Se ti può interessare in Inghilterra lo scrittore Paul J. Macauley h scritto un racconto intitolato "La Tentazione del Dr. Stein" con protagonista proprio il dottor Pretorius, che pur essendo ambientato in un universo alternativo, è considerato proprio una sorta di prequel di "The Bride" perchè racconta le avventure del personaggio prima che contatti il suo vecchio allievo.In quanto alla pellicola...beh... la lavorazione non filò del tutto liscia a causa dei comportamenti sul set di Colin Clive dati dal suo ben noto alcolismo (infatti l'attore inglese sarebbe morto dopo soli due anni). All'epoca si vociferò anche su una presunta relazione finita male tra Clive e Thesinger, il secondo come ben sai, pur essendo sposato non nascose quasi mai la sua omosessualità (come del resto lo stesso regista Whale) mentre del primo non si è mai stati certi.Tutto questo solo per dire che Whale ebbe il suo bel daffare per comporre le escandescenze dei due quando erano in scena assieme anche se va detto che tra i due attori britannici fu Thesinger a dimostrarsi quello più professionale. Tutte voci che contribuirono ad aumentare l'alone di leggenda del film.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Nick, grazie per i tuoi commenti che come sempre impreziosiscono i post. Si, del set ero informato e dev'essere stato un bell'ambientino tra relazioni, sbornie, Karloff che voleva il personaggio muto, sfuriate... sicuramente interessante. Ciò nonostante sono riusciti a tirare fuori un gran lavoro.

      Elimina
    2. in realtà "Frankenstein Jr." attinge di più dal terzo film del ciclo, paradossalmente il meno conosciuto ma non per questo il peggiore, anzi!
      Il figlio di Frankenstein con un magistrale Basil Rathbone in ordine sparso ci mostra: il gobbo finalmente Ygor (un grandissimo Bela Lugosi che ottenuta la parte per pietà riesce ad oscurare anche un Karloff ormai stremato dal ruolo e dalle sessioni di trucco), il Mostro controllato da una canzone particolare, il poliziotto con la mano di legno, l'erede di Victor Frankenstein che si approccia agli studi dell'illustre parente con malcelato disgusto...
      Aggiungiamo una estetica "espressionista" e certe trovate davvero d'effetto (una uccisione non mostrata direttamente, ma solo tramite le ombre sulla parete). spero che lo riscopriate se non l'avete mai visto! ;)

      Ma parliamo de "La moglie": è un film che ha una grande fama, meritata, eh! però poi quando vai a recuperarlo ti delude!
      Credo che sia stato fatto VOLUTAMENTE camp, c'è troppa commedia che trovo tremendamente fuori luogo (vedi il prologo con la Shelley, la cameriera che straparla a gallinaccio o Pretorius che mostra i suoi esperimenti in bottiglia). A rivederlo in mezzo agli altri 2 sembra un esperimento mal riuscito di qualcosa che venne subito abortito...

      Elimina
    3. A me è piaciuto molto, anche nella sua vena Camp che non ho trovato mai eccessiva, invece il terzo capitolo mi manca, sembra interessante, cercherò di recuperarlo. Grazie mille per il contributo.

      Elimina
    4. @Andrea87
      Vedo che anche tu sei appassionato dell'argomento! :)
      Mi permetto di linkare un mio vecchio, vecchissimo post sul'argomento: http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.com/2012/05/loriginale-e-la-parodia.html
      Sperando di non offendere l'ottimo padrone di casa, che se vorrà potrà cancellare il commento.
      In seguito ho parlato anche di altri film del ciclo,come la parodia di Gianni & Pinotto del 1948 (fa anche rima).
      @ La firma cangiante
      Spero che non ti dia fastidio, ho aggiunto il link solo per contribuire ancora di più alla discussione.

      Elimina
    5. Ma ci mancherebbe Nick, sai che qui sei sempre il benvenuto, linka quando vuoi. Dopo vengo a vedere anche io.

      Elimina
    6. @Nick Parisi:

      certo che conoscevo quel post! Sono un lettore anche di nocturnia, sebbene non abbia mai postato (come con questo blog, vi leggo da sempre ma non ho mai trovato argomento in cui dare il mio contributo) ;)

      Elimina
    7. @ Andrea87
      Piacere di conoscerti allora. ;)

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...