(di Stephen Frears, 2009)
Stephen Frears, ormai avvezzo al Cinema in costume (Le relazioni pericolose, Mary Reilly, Lady Henderson presenta, The Queen), affronta con leggerezza la Belle époque francese di inizio Novecento, imbastendo una storia godibile che manca forse di quel tocco di brillantezza in più che avrebbe potuto trasformare un film piacevole ma che non lascia grandi tracce in qualcosa di decisamente più frizzante. Per sua fortuna si imbatte in una Michelle Pfeiffer che regge il film da sola, incantevole sia come donna che come attrice. Altro pregio del film è la durata esigua che permette a questa storia lieve e di poca consistenza di aggirare l'ostacolo della noia, indubbiamente aiutato in questo da un bel lavoro fatto su costumi e scenografie che rendono personaggi e décor molto attraenti.
Al centro della vicenda ci sono le cortigiane, prostitute che si accompagnavano con la società bene dell'epoca, una serie di donne di gran fascino disposte a concedersi in cambio di denaro, molto, sufficiente a garantir loro una ricchezza tale che gli consente di condurre un'esistenza più che agiata. Tra le più note in quegli anni c'è la bellissima Lea de Lonval (Michelle Pfeiffer), non più giovane ma ancora piacente, e la sua conoscente di lunga data Madame Peloux (Kathy Bates) invece ormai sfiorita. Il figlio di quest'ultima, noto solo come Chéri (Rupert Friend), è un giovane ombroso, dedito ai più sfrenati piaceri e alla conoscenza di svariate fanciulle; per rimetterlo in riga la madre lo affiderà proprio a Lea per la quale il giovanotto inizierà a nutrire una passione corrisposta che porterà a una relazione che durerà più d'un lustro. Evidentemente anche tra le prostitute la società impone altro, l'ex allegra Madame Peloux si industria per cercare al figlio un partito più rispettabile, lo troverà nell'immacolata e graziosissima Edmee (Felicity Jones), consorte perfetta per un matrimonio rispettabilmente infelice.
La storia è tratta dal romanzo del 1920 di Sidonie-Gabrielle Colette, racconto popolare di un amore corrisposto ma impossibile per la società dell'epoca, l'approccio alla materia è per lo più spensierato, i pochissimi elementi tragici sono presentati allo spettatore dalla voce fuoricampo dello stesso Stephen Frears (Carlo Reali in italiano), la ricostruzione d'ambiente è minuziosa e appagante, così come lo sono tutti i vestiti indossati dalle protagoniste che riportano a quelli che furono gli ultimi anni spensierati prima dell'avvento delle grandi tragedie del secolo, la Grande Guerra era lì da venire. Interessante il rapporto tra i due protagonisti e l'evolversi dello stesso lungo gli anni, questo grazie all'interpretazione della Pfeiffer e di Friend (soprattutto lei) più che per l'incedere degli eventi in qualche modo prevedibile, Frears adotta una regia diligente al servizio di una storia alla quale manca il guizzo giusto per lasciare il segno.
Peccato, perché nella realizzazione Chéri è un film molto curato, finanche piacevole da guardare se vogliamo, purtroppo lascia addosso quella sensazione che fa pensare che tra una decina di giorni questo film ce lo saremo completamente dimenticato.
Io penso di averlo dimenticato dopo poche ore pensa un po'..
RispondiEliminaNon mi stupisce la cosa... Per quanto sia tecnicamente ben realizzato non lascia il segno.
EliminaAssolutamente non il mio genere, quindi non lo guarderò mai.
RispondiEliminaPur se ben realizzato, pur se tutto è ben ricostruito, penso non sia per nulla incisivo. Lei, ovviamente, sempre bellissima.
Moz-
Per me non è nemmeno una questione di genere, ad esempio sto guardando Downton Abbey ambientato più o meno negli stessi anni (un pelo più avanti in realtà) ma in Inghilterra ed è una serie bellissima. In questo Cheri purtroppo ci ho trovato davvero poco.
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