mercoledì 19 luglio 2023

MIXED BY ERRY

(di Sydney Sibilia, 2023)

L'accoppiata costituita dalla Groenlandia di Matteo Rovere e dalla regia di Sydney Sibilia (cofondatore di Groenlandia) può ormai considerarsi la factory di riferimento per la nuova e divertente (cosa non affatto scontata) commedia italiana. Sibilia e Rovere vantano un'approccio alla commedia molto radicato nel nostro Paese ma che gode di una forte capacità di parlare a tutti grazie a film nei quali l'arte del divertire è sempre il fine ultimo, anche quando dentro i racconti si possono rintracciare storie ispirate a fatti reali, momenti storici del nostro passato ancora recente, temi attuali e via discorrendo, tutte cose queste che donano un maggiore spessore a film che comunque hanno come scopo principale quello di farci ridere, obiettivo che finora sono riusciti a perseguire piuttosto bene. Dopo la trilogia di Smetto quando voglio e a tre anni di distanza da L'incredibile storia dell'Isola delle rose Sibilia e soci sbarcano a Napoli per raccontarci un'altra storia vera, come già accaduto nel film precedente, prendendo in esame un fenomeno che in qualche modo ha toccato tutti noi spettatori non proprio più giovanissimi, quello delle musicassette piratate, un fenomeno che partito da Napoli assunse proporzioni inusitate tanto da muovere un giro di miliardi (siamo negli anni Ottanta, c'erano ancora le lire) e rendere ricchi Enrico Frattasio e i suoi due fratelli, ideatori dell'etichetta pirata Mixed by Erry.

Siamo tra la fine dei Settanta e l'inizio degli Ottanta, in un piccolo appartamento del quartiere Forcella di Napoli abita la famiglia Frattasio. Papà Pasquale (Adriano Pantaleo) vive di piccoli espedienti, truffa ignari acquirenti vendendo su una bancarella bottiglie di Jack Daniel's riempite con del semplice tè preparato in casa con l'aiuto dei figli che di tanto in tanto non disdegnano di dare una mano al padre con la bancarella. Mamma Marisa (Cristiana Dell'Anna) si occupa della casa e dei tre ragazzi: Enrico fa le pulizie in un negozio che vende elettrodomestici e dischi, il suo sogno è quello di fare il dj ma i suoi tentativi nel panorama danzante di Napoli non riscontrano molto successo, anche a causa dell'esagerata timidezza del ragazzo; Enrico (Luigi D'Oriano) così si contenta di preparare qualche compilation su musicassetta per amici e conoscenti. Peppe (Giuseppe Arena) è il genio della famiglia, si è preso addirittura la licenza elementare (niente meno direbbero a Napoli), un po' di spirito imprenditoriale servirà poi per avviare un'attività in grande per l'etichetta pirata che prenderà il nome di Mixed by Erry. Angelo (Emanuele Palumbo), a dispetto del nome, è quello che in famiglia ha qualche tendenza a delinquere (chissà da chi avrà preso), per difendere il fratello maggiore si prende un'accusa per tentato omicidio e finisce in carcere dove si forgia il carattere e fa anche qualche utile conoscenza. Quando si presenterà la necessità impellente di fare soldi, Enrico e Peppe studieranno un modo per far diventare la passione di Enrico, che nel quartiere riscuote un certo successo con le sue cassettine, un vero e proprio lavoro (a nero ovviamente), chiederanno un prestito a un boss della malavita locale per investire in tecnologia e ingrandire il loro giro; la Mixed by Erry diventerà in poco tempo per fatturato la prima (illegale) etichetta discografica in Italia.

Sibilia incontra per la prima volta la vena napoletana della comicità e il connubio trova da subito i tempi giusti della commedia di valore. Si ride parecchio e ci si appassiona sia ai personaggi sia alla storia che porta alla luce, anche per chi già non la conosce, la vicenda dell'etichetta Mixed by Erry, fenomeno di costume ed economico dalle proporzioni fuori scala. In un film dove la musica è il centro della narrazione è quasi scontato come la colonna sonora sia parte importante per la riuscita di un film che cavalca un'onda gigante di amarcord; brani come E mò e mò di Peppino Di Capri, come usa dire oggi, sbloccano ricordi di anni ormai lontani, il mix di brani internazionali aiuta lo spettatore a calarsi nell'epoca degli eventi, tra una Fade to gray dei Visage e una Relax dei Frankie goes to Hollywood. Indovinato il cast con volti nuovi per i tre protagonisti principali che, ognuno a suo modo, attinge alla scuola della comicità campana dove è impossibile non notare echi fortissimi della figura di Massimo Troisi: se Luigi D'Oriano guarda anche troppo, scivolando di quando in quando, all'indole del Troisi più timido, va molto meglio con Palumbo che ne interpreta il lato più genuinamente spiritoso, offrendo alcuni passaggi davvero ottimi come il racconto dell'incontro in carcere con il Maestro De Filippo. Sibilia ritrae una Napoli viva, dove sono evidenti i problemi, ma che diventa una splendida quinta di una messa in scena davvero divertente, piega la storia alle sue esigenze, ne amplifica alcuni tratti, si inventa delle cose di sana pianta, ma tiene dritta la barra in direzione di una comicità mai dozzinale e sempre efficace. Ogni tanto fa piacere avere dei punti di riferimento, per la nostra commedia Sibilia più essere di certo uno di questi.

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