sabato 7 agosto 2010

IL LIVELLO DEL MARE

Ieri ho visto l’angosciante “Changeling” (vedi Post sotto). Oggi ho passato la mattinata a fare le pulizie e a pensare alla mia bimba che in questi giorni non è qui con me ma in vacanza a godersi il fresco (quasi freddo direi…).
Mi chiedevo cosa stesse facendo mentre io ero lì a togliere macchie dal pavimento. Poi l’ho mentalmente vista correre ai giardini o a bisticciare per i giocattoli con i cuginetti.
Insomma loro, i bambini intendo, se hanno la fortuna di crescere in ambienti sani, non hanno grossi problemi, mangiano, bevono, giocano. Anche la scuola materna è un divertimento tutto sommato.
Sono liberi.
Libertà che perderanno sempre più crescendo ingabbiati da pallosissimi doveri. Sveglia al mattino, lavoro, con i tempi che corrono ritmi sempre più serrati, incazzature, non sei più libero di scegliere, non è che puoi mollare, spesso non puoi neanche permetterti di stare male.
Per citare (liberamente) il grande Zio Robbo, a volerlo non potresti neanche suicidarti in santa pace perché dovresti prima trovare qualcuno che copra il tuo turno.
Vacanze tutti insieme, forse una settimana l’anno. Liberi? Non so… credo di no.
Mentre aspiravo il pavimento con il mio nuovo aspirapolvere (che odio in verità, quello vecchio ormai defunto mi manca molto), mi è venuta in mente un’immagine forse poetica. Dico forse perché in realtà io sono molto ma molto più bestia che poeta, non è che me ne intenda di poesia. La poesia non mi è mai piaciuta. Ed eccola.
I bambini sono liberi perché piccoli, innocenti, protetti.
Forse sono liberi perché sono più vicini al livello del mare.

PS: la bestia è tornata, ora spedirò una bella “poesia” al caro Zio Robbo.

4 commenti:

  1. E’ vero, è una bella immagine..non c’è da stupirsi, in fondo il poeta nascosto ce l'hanno anche i più insospettabili! ;)
    Io invece penso che i bambini siano più liberi perché sono più vicini alla Verità, ed è ciò che li rende “innocenti”. Più cresciamo più perdiamo la capacità di essere veri, sia con gli altri, sia con noi stessi (quante volte hai detto o hai sentito dire da un adulto/a “non so cosa voglio”: se ci pensi è una roba assurda! i bambini sanno sempre molto chiaramente quello che vogliono..) ed è così che un bel giorno alcune persone si svegliano e si accorgono di trovarsi in una relazione sbagliata, o a fare un lavoro che non sopportano, o a frequentare un ambiente a cui non appartengono..la lista può essere lunga ma in generale si tratta sempre di situazioni di non –realizzazione di sé stessi (r. da realizzare ma direi anche da reale, vero) e da adulti –erroneamente- siamo convinti di non poterci più permettere di cambiare “gioco”, ci sentiamo ingabbiati in uno schema, ma non è così: le gabbie spesso sono solo mentali, in effetti non abbiamo mai perso la libertà ma solo la capacità di esprimerci liberamente in tutti i campi della nostra vita..la capacità di essere veri. Ritrovare la verità quando l’hai persa per tanti anni non è né facile né difficile, ma costa veramente tantissimo.
    Rileggo.
    Caspita, oggi sono in forma :D
    Ciao!
    La

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  2. Cavolo, sei in formissima. Dovresti pensare di riprendere la gestione di un blog tutto tuo.
    Le tue riflessioni sono molto giuste. In effetti mia figlia sa bene quello che vuole e quando lo vuole si fa pure sentire.
    Inoltre è verò che "cambiare gioco" è sempre possibile ma ci sono dei momenti o delle fasi della vita in cui le tue scelte incidono anche su altre persone e certi rischi non te li prendi più.
    In ogni caso si va avanti cercando di fare per il meglio.

    Allora questo blog?

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  3. Penso che per adesso continuerò a sfruttare il tuo, posso? Oppure era un velato invito a non intasarti più di commenti?? :D

    Cmq ci penserò.
    Oddio, un mio amico recentemente ha detto che il mio vecchio blog era una raccolta di monologhi. Se ci penso bene non ha tutti i torti (e questo mi ha fatto sentire un po' patetica).
    Almeno avessi qualche argomento di cui parlare! Che interessi a qualcuno, of course. In ogni caso in questi gg sono troppo occupata a fare la "profia" di inglese (e mi piace un sacco!). Ecco, potrei fare un blog di lezioni di inglese. Lesson number one: To be.
    Or not to be?!

    See you!

    La

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  4. Hai visto quanta gente scrive sul mio blog? Prima di riuscire a intasarlo di commenti dovresti prenderti 6 mesi di aspettativa (non retribuita ovviamente) e fare quello tutto il giorno.

    Continua pure a sfruttare il mio, mi fa piacere.

    Lezioni di inglese online? Dovresti provare a strutturarne una, magari si può fare.

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