Agli albori del decennio, siamo nel 1980, Martin Fry intervista un paio di membri della band dei Vice Versa, Mark White (chitarra) e Stephen Singleton (sax). Da questo incontro nascerà il gruppo degli ABC di cui Fry diverrà leader e voce. A completare la formazione del gruppo Mark Lickley al basso (che non parteciperà in maniera completa alla stesura dell'album) e David Robinson alla batteria sostituito a breve da David Palmer.
Il loro primo album diventa un successo sia in Inghilterra sia oltreoceano piazzando almeno tre singoli nelle parti alte delle classifiche di vendita.
Genere per me non facilmente digeribile, l'accoppiata derivante dal suono delle tastierine e quello ovattato della batteria non rientrano nella maniera più assoluta nei miei gusti, se li accostiamo poi ai caratteristici ritornelli tritacoglioni che costellano l'album il gioco è fatto. Certo un singolo pezzo si può anche ascoltare, per esempio il motivo di The look of love ti entra in testa e dopo averlo ascoltato ci si chiede come mai senza riuscire a trovare risposta al quesito.
Tutto l'album però è troppo. I testi di stampo romantico nulla aggiungono al valore intrinseco dell'album contribuendo a dare quell'impressione di prodotto sterile e preconfezionato.
Per ora beccatevi proprio The look of love, per tutto il resto c'è Youtube.
Complimenti anche per il video.
The lexicon of love, 1982 - Neutron Records
Martin Fry: voce
David Palmer: batteria e percussioni
Stephen Singleton: sax
Mark White: chitarra e tastiere
Tracklist:
01 Show me
02 Poison arrow
03 Many happy returns
04 Tears are not enough
05 Valentine's day
06 The look of love Pt. 1
07 Date stamp
08 All of my heart
09 4 ever 2 gether
10 The look of love Pt. 4
Questa canzone la conosco!! Parentesi dei miei vent'anni (ma anche venticinque) tramite le compilation One Shot '80.. ma non credo che per te sarebbero più digeribili di un album intero dello stesso gruppo ;)
RispondiEliminaNon credo neanche io :)
EliminaIl "that's the look, that's the look" mi ha fatto venire in mente il "this is the night, this is the night" di Samantha Fox in Touch me. Però Samantha è meglio :-)
RispondiEliminaDecisamente!
EliminaUn signor album pop.
RispondiEliminaBeh, son contento che sia piaciuto anche a qualcuno che mastica roba buona, vorrà dire che il loro successo non è stato del tutto immeritato.
EliminaA me rimangono indigesti :)
Gran album, ha fatto la storia della new wave, alla faccia della tua spocchia ;-)
RispondiEliminaLa storia della New Wave? Ma davvero? :)
Elimina