martedì 10 novembre 2015

EXCALIBUR

(di John Boorman, 1981)

Avvolto tra le nebbie scaturite dai postumi dell'influenza sono a stento riuscito a immergermi nella bruma di Camelot per seguir le gesta d'Uther Pendragon (Gabriel Byrne) e del suo più celebre figlio Artù (Nigel Terry), entrambi nella loro saga accompagnati dal fedele Merlino (Nicol Williamson). Sarà stato l'annebbiamento mentale, l'effetto Tachipirina TM, ma mi è parso d'assistere al trionfo del kitsch più sfarzoso, al comandamento del non lesinare su articoli posticci e dal gusto dubbio usati in modo da ottenere un risultato finale che pervade il film di una certa coerenza estetica e cifra stilistica. Alle scenografie non sono da meno i voluttuosi costumi e le lucide armature, fotografia e filtri, luci e colori, il tutto in una compiuta festa della meraviglia d'accatto. Ancora adesso, tra deliri influenzali, rivedo il luccichio blu verdognolo di Excalibur tra i riflessi del prodotto anticalcare che rilascia la vaschetta del mio gabinetto.

Ad ogni modo, in un vano tentativo di ritrovata lucidità. Nei suoi 140 minuti di durata l'Excalibur di John Boorman è un condensato di mitologia e leggenda legate all'epopea arturiana e, nonostante il corposo minutaggio, lascia quasi il sapore di una versione Bignami TM della stessa. La carne al fuoco è davvero moltissima, i personaggi anche, molti dei quali avrebbero meritato un impossibile ulteriore approfondimento. Si va dalle guerre dei Pendragon, stirpe dalla quale Artù discende, al mito di Excalibur, dalla nascita e rivelazione del re alle gesta di Merlino e di Morgana (una bella e giovane Helen Mirren), dal concepimento fraudolento di Mordred (Robert Addie) all'amore per la bella Ginevra (Cherie Lunghi), dal tradimento di Lancillotto (Nicholas Clay) ai Cavalieri della Tavola Rotonda, dalle gesta di Galvano (Liam Neeson) e Parsifal (Paul Geoffrey) alla ricerca del sacro Graal. Insomma, non ci siamo fatti mancare niente, un po' come quando vai giù e devi per forza fare il giro di tutti i parenti.


Non mancano al cast i nomi celebri o che per lo meno saranno celebri di lì a poco, come la Mirren, Gabriel Byrne, Liam Neeson e Patrick Stuart insieme a caratteristi meno noti ma calati in parti decisamente più importanti. Amalgamati tutti gli ingredienti e al netto di diversi straniamenti visivi e narrativi, il baraccone si regge in piedi con una sua certa stramba dignità con il risultato di proporre un film imperdibile ai fan della saga di Artù e dei Cavalieri del Re (no, non quelli delle sigle dei cartoni, quelli di re Artù), fan ai quali consiglio anche i libri di Jack White, e comunque un buon intrattenimento per chiunque abbia la febbre. Non avendolo provato in condizioni di lucidità, per i lucidi non garantisco.


33 commenti:

  1. Psichedelico, e il fatto che tu fossi malaaato ha reso ancora più acida la visione :)
    Buona guarigione.

    RispondiElimina
  2. Domenica pomeriggio su Italia1 hanno trasmesso "Le nebbie di Avalon" tratto dall'omonimo romanzo della Bradley (letto molti anni prima); ora leggo questa tua febbricitante opinione su questo film, che mi manca e vedrò di reperire quanto prima.

    E mi citi pure Jack White, che mi ha tenuto compagnia per molto tempo, aspettando io la versione dei vecchi "Miti Mondadori" da buon studente squattrinato :D

    Posso ritenermi soddisfatto :P

    RIguardati e riprenditi in fretta ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io I Miti Mondadori, anche io, anche io! :)

      Lessi tutta la prima saga che trovai magnifica. Poi la seconda non arrivò nelle edicole e non la recuperai più in libreria. :(

      Invece la Zimmer Bradley non l'ho mai approcciata. Valida?

      Elimina
    2. E invece erano i "Super Pocket" della Piemme XD ne ho avuto conferma vedendo l'immagine di Mik :P

      La seconda saga, quella incentrata su Lancillotto, non l'ho seguita anche io, ma prima o poi, quando mi torna il periodo Bretone, mi sa che un pensierino lo faccio.

      La Bradley... eh... che dire? ho sempre letto pareri contrastanti, specialmente per il suo punto di vista, tutto femminile. Io ho letto parecchio di suo (ma pochissimo in generale, conoscendo la sua fertile produzione), e continuerò a consigliarne la lettura :D

      Elimina
    3. Hai ragione, intendevo proprio quelli. Ormai qualsiasi economico di forma ridotta risalente a molti anni fa per me è Mito Mondadori. Un po' come gli anziani che parlano ancora della Stipel quando si riferiscono alla compagnia dei telefoni o che giocano alla Sisal :)

      Elimina
    4. Siamo praticamente coetanei come forma mentis XD

      Elimina
  3. Film stupendo!
    anaal nathrakh, urth vas bethud, dokhjel djenve "Sarà stato l'annebbiamento mentale"
    Sono andato su wiki per scrivere la frase, ma a parole me la ricordo ancora :D

    Auguri di buona guarigione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, effettivamente l'incantesimo inquietava.

      Elimina
    2. Inquietante soprattutto l'inizio (dell'incantesimo)...
      Io lo vidi al cinema convinto di andare a vedere una favoletta tipo il Principe Valiant o Krull, e mi trovai questa cosa di sesso, sangue e corna vissute :D.... Bello, ma la tragedia è che ci andai con mia madre (era una seconda visione, credo verso l'83).

      Elimina
    3. Pensa che invece mio suocero ci andò con sua figlia più o meno con le tue stesse convinzioni, la bambina e mia futura moglie aveva sette anni.

      Elimina
  4. L'unico modo per averli tutti è stato questo FOTO COVER
    Almeno li ho ^^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io li ho tutti in versione Miti Mondadori, presi all'epoca di uscita e non recuperati in seguito. Magari sono anche un po' meno giovane e ho avuto modo di farlo :)

      Poi la Piemme fece uscire la seconda saga (dedicata a Lancillotto se non erro) solo nelle librerie. Chissà, prima o poi... magari...

      Elimina
  5. Ma è bellissimooooo! Un trip fantastico, acidissimo! *__* In fase lucida, il verde fluo è ancora più esaltante! E no, non scherzo XD
    C'ho l'anima kitsch ;) che ti devo dire... :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, kitsch è kitsch. Non la tua anima eh, il film intendo :)

      Elimina
    2. Io intendevo proprio la mia anima, invece XD Non posso negare! :D

      Elimina
  6. Excalibur (che, tra parentesi, può piacere anche ai lucidi) è dell'81; se lo volessero rifare, oggi ci farebbero 3 film almeno (tipo Hobbit)
    auguri di pronta guarigione (vacci piano con la tachipirina, il Barolo è meglio)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Sgrunt (bellissimo nick), il tuo mi sembra un ottimo consiglio, e Barolo sia :)

      Io non sono un amante di queste trilogie fantasy uscite negli ultimi anni, ciò nonostante in Excalibur, che in ogni caso ho trovato una visione più che piacevole, mi sembra che la carne al fuoco sia davvero tanta, forse anche un po' troppa per il volume del contenitore.

      Elimina
  7. Io lo adoro!
    Non ho davvero altri commenti da fare. :-)

    RispondiElimina
  8. In ogni caso un gran classicone del genere. La cosa che ricordo di più, però, è una scena di sesso nudo e crudo (o quasi) all'inizio della pellicola (e spero di non confondermi con un altro film). Sesso e medioevo era un binomio di fantasia che aveva stuzzicato più di un regista, all'epoca, oggi ampiamente rivisto in crudezza dal tanto decantato Game of Thrones.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È proprio la scena del concepimento a tradimento di Artù, pensa che mio suocero portò mia moglie a vederlo al cinema che all'epoca aveva sette anni. Noi a nove anni suonati siamo fermi a Hotel Transilvania e simili :)

      Elimina
    2. La frase è formulata male. Mia moglie aveva sette anni, non il cinema. :)

      Elimina
  9. Da ragazzino lo trovai molto bello, nonostante alcune scene che mi inquietarono.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capisco, in tenera età è una visione che può lasciare il segno, soprattutto se parliamo di ragazzini di qualche tempo fa (non che io ti stia dando del vecchietto, eh :).

      Elimina
  10. Qualcuno ricorda un film italiano dell'83 intitolato "I Paladini"? Ho sempre pensato che fosse un clone di Excalibur in chiave trash... c'era ancora il cinema di genere o cinema bis, in Italia.
    Insomma, un film con Ron "Ridge" Moss e Maurizio Nichetti al posto di Gabriel Byrne e Nigel Terry... :D anche divertente se visto in chiave trash. Mi ricordo che fra i Saraceni avevano infilato uno con l'armatura da uomo-uccello (Ferraù), che gracchiava come un corvo, e c'era addirittura una sorta di "samurai".
    D'altronde anche il Furioso era una rilettura della Chanson de Roland... Ariosto faceva il cinema bis!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, questo fa più ridere...

      https://www.youtube.com/watch?v=RmHsID_SjZI

      Elimina
    2. A livello di kitsch se la giocano alla pari, il video che hai postato (di un film che non conosco) sguazza nel ridicolo in una maniera in cui Excalibur non osa assolutamente. Prodotti diversi :)

      Poi dietro Excalibur c'è comunque un John Boorman.

      Elimina
  11. Lo avro' visto un migliaio di volte quando ero alle elementari: i miei lo avevano registrato su vhs (sospiro) ed era uno dei miei preferiti anche se un poco inquietante...
    Quel che oggi pare kitsch all'epoca (e con gli occhi di bambina) era semplicemente magico.

    Mi hai messo voglia di rivederlo. :)

    RispondiElimina
  12. Mi trovavo in una sala cinematografica ed era il 1981. L'ho visto due volte di seguito e iniziato a vedere per la terza volta di fila... Insomma: non riuscivo ad uscire dal cinema. Affascinata da sempre dalla leggenda; ipnotizzata (e... perchè no?) da una realizzazione davvero ricca di luci, di colori, di suoni e di musica praticamente esasperati, ma che mi hanno trascinata in un mondo magico, stranamente quasi reale. Per una ragazza di allora così ricca di fantasia ed affamata di fantasy è stato come per un pesce tuffarsi nell'acqua. Amo questo film e anche io, come Bonolis, cito molto spesso e a distanza di molti anni, la "Magia del Fare" e l'avvento dell'alito del drago, soprattutto quando mi trovo a "dipanare matasse quotidiane" davvero fastidiose e complicate. Un pizzico di magia e di sana leggerezza aiutano a mantenere equilibrio e cuore giovane. Perciò ... Grazie John Boorman! Aspettiamo un nuovo Re al quale la Dama del Lago consegni Excalibur!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao e grazie per questo commento che arriva a distanza di parecchi anni dalla stesura del post e grazie per questo bel racconto che testimonia bene la potenza del Cinema e la sua capacità di raccogliere e suscitare emozioni, intanto aspettiamo... :)

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...