giovedì 9 aprile 2020

UNA NOTTE DA LEONI 2

(The hangover part II di Todd Phillips, 2011)

Dopo il grandissimo successo di Una notte da leoni, una delle commedie meglio riuscite del suo decennio, Todd Phillips e il suo team di sceneggiatori non devono arrovellarsi troppo le meningi per confezionare un sequel divertente e riuscito al fine di bissare gli esiti del capostipite (la saga conta già tre capitoli), semplicemente prendono pari pari la trama del primo capitolo, cambiano un paio di fattori (tipo che questa volta deve sposarsi Stu e non Doug), inseriscono nuove situazioni comiche e il gioco è fatto, massimo risultato con il minimo sforzo, perché se manca la novità e la freschezza del primo capitolo questo Una notte da leoni 2 funziona comunque dannatamente bene e continua a far ridere senza tregua per tutta la sua durata. Quindi, seguendo l'esempio del regista, vi rifilerò lo stesso post imbastito per il film precedente con qualche piccola variazione (andate pure a controllare se non mi credete).

Thailandia. Lauren (Jamie Chung) si sta preparando per il suo matrimonio con Stu (Ed Helms), è quasi tutto pronto, l'ora si avvicina e la sposa mostra un filo di preoccupazione, il futuro sposo e i suoi compari con i quali è uscito per passare la sua ultima notte da single, sembrano irreperibili da parecchie ore ormai, i loro cellulari restituiscono solo le voci delle segreterie telefoniche, i ragazzi  sembrano essere scomparsi nel nulla. Il padre della sposa non nasconde il disprezzo per il futuro genero da lui considerato un debole, infine squilla il telefono di Tracy (Sasha Barrese), la moglie di Doug, al telefono c'è Phil (Bradley Cooper), uno dei compari...

- Phil
- Tracy... mi dispiace.
- Dove diavolo siete finiti?
- È... è successo di nuovo.
- ... non me lo dire, ti prego.
- Abbiamo fatto un vero casino stavolta.
- Si può sapere che problema avete voi tre?
- Più di uno, non so nemmeno da dove cominciare.
- Oddio, è una cosa grave? Tipo... niente matrimonio?
- Sì... anche un pochino peggio.

La faccia da schiaffi di Bradley Cooper, inquadrato sul tetto di un grattacielo di un'enorme città asiatica, è antipasto ormai tipico di quello che andremo a vedere: sporco, ferito, sicuramente piacente... sullo sfondo altre due figure, sedute con scarsa eleganza sui gradini di una scalinata, affrante, sconsolate, probabilmente intente a ripensare ai casini appena combinati. La metropoli è immensa, capace di rapirti, parte Black hell di Danzig, un pezzo splendido che incornicia alla perfezione l'orizzonte, la vastità della città, per calare poi nelle sue strade, bel contrasto tra le liriche poco allegre del testo e quella che sarà una delle commedie più divertenti che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni.


Todd Phillips è un regista molto furbo, pur senza mettere in scena nulla di nuovo (questa volta a maggior ragione) realizza un film dove tutto è al posto giusto, la canzone giusta sull'immagine adeguata, il cambio di ritmo calibrato al secondo, il ralenty ruffiano e stravisto inserito però in maniera inappuntabile e capace quindi di farti sorridere, una serie di belle panoramiche, tutti elementi che vanno a costruire una regia dinamica e molto piacevole da guardare. La sceneggiatura gioca su più livelli, quello della commedia sguaiata ma mai troppo volgare, il livello prevalente, ma si muove molto bene anche sul filo del thrilling cazzaro, in fondo Teddy (Mason Lee), il fratello della sposa e figlio prediletto del futuro suocero di Stu, è scomparso davvero e nessuno dei suoi compari, dopo una notte selvaggia a Bangkok, è in grado di ricordare nulla delle ore precedenti, nessun indizio su dove possa essere finito il ragazzo.

Il film si muove molto bene anche a livello temporale, saltando avanti e indietro negli eventi e usando lo stratagemma con giusta e dosata parsimonia, coccolando così molto bene sia l'aspetto più divertente (e Una notte da leoni 2 lo è veramente tantissimo) che quello del mistero sul dito di Teddy. Ma torniamo anche noi indietro per un attimo.

Insieme allo sposo, rispettabile dentista con un demone interiore, partono per la Thailandia il fratello di Tracy, Alan (Zach Galifianakis), una sorta di scemo del villaggio bisognoso d'affetto e dai comportamenti imprevedibili, il più serio Doug (Justin Bartha), ormai felicemente sposato con Tracy, e il caro Phil, insegnante elementare, sposato con un figlio, quello che dovrebbe essere il più maturo e che invece è il più incline al cazzeggio. Per loro la notte precedente il matrimonio di Stu sarà devastante, il risveglio sarà impietoso e porterà con sé una serie di problemi da risolvere, non ultimo il dover ritrovare Teddy in tempo per il matrimonio, e un numero imprecisato di incontri grotteschi ai quali far fronte.

Insomma, ci si ritrova a ridere veramente di gusto praticamente di continuo guardando questo film furbescamente calibrato alla perfezione. Mi dicono il successivo non sia inferiore, mi frego le mani e pregusto.

2 commenti:

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