mercoledì 20 ottobre 2010

CATTIVISSIMO ME

(Despicable me di Pierre Coffin, Chris Renaud, 2010)

In quella che ormai viene vista come una sfida aperta tra case cinematografiche per accaparrarsi il dominio sul redditizio mercato dell’animazione, si inserisce alla grande anche la Universal con questo divertentissimo Cattivissimo me.
Ultimamente, in qualità di papà di una bimba di poco più di quattro anni, la visione di cartoni animati abbonda, e il metro di giudizio è basato su una vasta gamma di visioni.

Ora scriverò quella che verrà considerata quasi un’eresia ma, forse proprio perchè sto (ri)cominciando a guardare questi film con gli occhi della mia bimba, l’ammiraglia del genere, la Pixar, sta perdendo punti nella mia classifica personale.

Infatti alcune delle più osannate tra le ultime produzioni targate Pixar, Up e Wall-E, risultano quantomeno poco adatte al pubblico dei più piccoli. Gli eterni silenzi che caratterizzano la storia dello spazzino galattico e l’infinita tristezza delle vicende del vecchietto protagonista di Up, rendono questi prodotti più adatti a un pubblico adulto mentre i più piccoli faticano ad appassionarsi alle vicende narrate, cosa che non succedeva con i prodotti precedenti della stessa casa cinematografica.

Di contro, la Dreamworks con Dragon Trainer, la Disney con prodotti come Bolt (un po’ meno con il noiosetto La principessa e il ranocchio) e proprio la Universal con questo Cattivissimo me, centrano il bersaglio sfornando validissimi film d’animazione, magari con morali e sottotesti più semplici e tradizionali, che però divertono tantissimo sia i piccoli che i grandi. E in arrivo c’è anche Raperonzolo che promette davvero bene.
Questa concorrenza sta portando nelle sale prodotti di fattura mediamente elevata e questo non può che essere un bene.... ma veniamo a noi.



Gru, una sorta di Zio Fester dal naso adunco, fa di tutto per rendersi sgradevole e antipatico. Gira per strada con un fastidioso mezzo motorizzato creatore di danni, sfugge qualsiasi gesto gentile e non ha riguardi per nessuno.
Per metterci il carico da 11, di professione fa pure il ladro. Ma non un ladro qualsiasi, i suoi ultimi furti sono stati in ordine: il tabellone luminoso di Times Square, la statua della libertà (quella piccola di Las Vegas) e la Tour Eiffel (quella piccola di Las Vegas). Qualcuno però l’ha superato in astuzia ed è riuscito a far sparire una delle grandi piramidi d’Egitto.
Cosa fare per tornare a essere il numero uno? A questo punto Gru si mette in testa di rubare niente meno che la Luna.
Nella sua impresa verrà aiutato dai minions, strambi e pasticcioni esserini gialli a lui molto fedeli e da un anziano professore, inventore delle armi più assurde.
Sulla sua strada si metteranno Vector, acerrimo nemico e le tre orfanelle Margo, Edith e Agnes.

Come detto sopra, la morale è semplice e non nasconde particolari chiavi di lettura però ci si diverte dall’inizio alla fine senza momenti di stanca. Non c’è la ricerca forzata della citazione a ogni costo come accade nei film di Shreck, saga che sta ormai mostrando la corda e, dal punto di vista tecnico, pur non raggiungendo le vette toccate dalla Pixar la realizzazione rimane di assoluto valore.

Nel caso andiate a vedere il film al cinema, cosa che vi consiglio, rimanete a guardare i titoli di coda durante i quali i minions si esibiranno in un divertente giochino.

2 commenti:

  1. Cavolo! Questo proprio non mi è piaciuto (cosa più unica che rara: non l'ho finito) ma se dici che la tua bimba si è divertita, mi sa che devo rivedere le mie priorità...
    Io mi sono annoiata pure con Toy Story 3 (di cui ho già letto la tua recensione). Non voglio credere di essere diventata adulta senza accorgermene!

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