martedì 10 maggio 2016

DEATH NOTE

(di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata, 2003/2006)

Il Death Note è il quaderno sul quale gli Shinigami, divinità della morte, scrivono il nome degli umani prossimi a passare nel regno dei più. In fondo è tutto qui il compito di un dio della morte, assicurarsi un tot di dipartite umane per continuare a esistere, compito che alla lunga risulta essere molto noioso per esseri sovrannaturali dalla prospettiva di vita lunghissima.

Proprio per questo uno di loro, Ryuk, decide di movimentare un poco le cose, lasciando cadere il suo Death Note nel mondo degli umani dove verrà trovato da Light Yagami, studente modello e intelligenza prodigio del Giappone. Ovviamente Ryuk si preoccupa di far ritrovare anche le regole di utilizzo del quaderno che così darà a Light potere di vita e di morte su chichessia, il tutto organizzato da parte di Ryuk al fine di avere un qualche tipo di distrazione e alleviare così la noia. Tra le regole, l'obbligo di conoscere vero nome e volto della persona che si vuole uccidere.

Dopo un momento di smarrimento iniziale dovuto alla constatazione che il quaderno e le sue regole non sono uno scherzo (constatazione avvenuta tramite l'omicidio di un criminale), Yagami si rende conto di avere tra le mani un'arma potentissima capace di cambiare il mondo, inizia così per mano del ragazzo una crociata in bilico tra giustizialismo e piano criminoso per sgominare i malvagi e rendere il mondo un posto più pulito.

Le morti delle persone iscritte nel Death Note, a meno di istruzioni diverse, avvengono per arresto cardiaco. Quando questo tipo di morte tra i criminali diventa esponenziale la polizia inizia a sospettare di un intervento esterno; data l'estrema particolarità del caso (nel quale mancano totalmente indizi concreti) viene chiamato a investigare Elle, sorta di detective di grande fama che già ha tolto le castagne dal fuoco alla polizia in diverse occasioni. Elle è un altro ragazzo prodigio, a differenza di Light Yagami è però un disadattato dai tratti del tutto peculiari.


Tra Elle e Yagami, da quel momento noto col nome di Kira, nascerà un duello a distanza giocato a colpi di intelligenza, deduzioni e articolati ragionamenti.

Quello che vi ho raccontato finora è solo l'incipit del manga di Ohba e Obata pubblicato in Italia in dodici volumi, anche se personalmente vi consiglio la Black Edition uscita in soli sei tomi con formato più grande che offre tavole più ariose e ottima carta sulla quale risaltano al meglio le belle vignette di Takeshi Obata.

La parte fantastica della storia, pur presente, è ridotta all'osso in un plot dove lo scontro di cervelli è il vero motore che fa muovere le cose. Oltre allo scontro tra i due principali protagonisti ad arricchire la vicenda c'è un cast di contorno funzionale allo sviluppo della trama, cast destinato ad ampliarsi in corso d'opera con pedine fondamentali. Da subito il lettore potrà familiarizzare con Ryuk, il dio della morte patito delle mele, figura inquietante dal largo sorriso, visibile solo al possessore del quaderno da lui (volontariamente) smarrito. Ryuk diviene presto figura anche comica nella sua palese indifferenza alle sistematiche uccisioni messe in atto da Kira, interessato solo al frutto del peccato e al divertimento procuratogli dalla sfida tra Kira ed Elle.


In Death Note si apprezzano la costruzione dei ragionamenti e delle sfide intellettuali tra i protagonisti in un thriller molto spesso teso ma che raramente fa ricorso a scene d'azione (che qua e là comunque ci sono). Sospetti, inganni, ribaltamenti di situazioni e diversi colpi di scena nella trama, taluni anche grossi, offrono parecchie ore di ottimo svago. Nel pieno della corsa Death Note vi lascerà di sasso per poi ripartire con nuovo slancio.

C'è chi dice che l'opera avrebbe dovuto fermarsi alla prima grande svolta della trama, chi invece asserisce di averla apprezzata in toto. Nonostante la lunghezza forse eccessiva, tutto sommato Death Note riesce a rimanere interessante fino in fondo, riservando anche un finale che a prima vista potrebbe sembrare contraddittorio ma che visto sotto la giusta ottica potrebbe essere invece il più plausibile dei finali possibili.

Io che di manga ne capisco poco mi sento di consigliare a tutti la lettura di Death Note (almeno se non vi spaventano le pagine fitte fitte di testo), decidete voi poi se parteggiare per Elle, per Kira o per qualcuno degli altri protagonisti della storia. Io per conto mio ho sempre tifato solo per Ryuk.


12 commenti:

  1. Ho visto la serie animata e fino al colpo di scena che probabilmente già sai, l'ho trovata veramente ottima sotto tutti i punti di vista.
    Da lì in poi un declino inesorabile per una serie che secondo me doveva semplicemente chiudere in quel modo e non inserire delle pallide imitazioni.

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    1. Questo è un po' il tema del dibattito tra chi avrebbe preferito una chiusura al primo grande colpo di scena e tra chi ha apprezzato l'opera in toto. Certamente la prima parte è la meglio riuscita, poi forse ci si dilunga un poco e si inseriscono personaggi con minor carisma. Nel complesso a me non è dispiaciuta però, si lascia leggere bene fino alla fine, la curiosità di vederne l'esito poi fa la sua parte.

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  2. Una serie a fumetti fantastica! Tera l'altro esistono anche i film (una serie di tre film per la precisione). Quando andai in Giappone anni fa tornai con un bel "Death Note", il mitico quadernetto dove riportare i nomi delle persone da far fuori... non l'ho ancora usato ma dovrei.

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    1. Cazzo se dovresti, chi stai aspettando? Vuoi dei suggerimenti? :)

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  3. Ho recuperato Death Note qualche anno fa, quando l'hype della novità è scemato (lo so, sono un fottuto "nerd radichal chic" ahah).
    La considero davvero un'opera con i controcacchi! Adesso capisco perchè scosse i lettori di Shōnen Jump.
    Ho visto anche l'Anime... Nonostante piccole differenze, merita anch'esso.

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    1. Eh, anche l'anime sarebbe un bel recupero da prendere in considerazione, indubbiamente ci troviamo di fronte a un opera con parecchi meriti.

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  4. Mai sfiorato, anche se l'idea alla base mi sembrava interessante. Ho trovato belle alcune delle scene di quello che, se non ricordo male, era il primo OAV deidicato alla serie (credo, eh, non vorrei dire scempiaggini).

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    1. È una bella lettura, ora che collaboro con la fumetteria ho la possibilità di leggere qualcosa in più a costo zero. Inoltre il mio socio che di manga ne ha letti più di me può darmi qualche consiglio. Questo Death Note non è niente niente male...

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  5. Ciao Firma,

    io ne ho visto la serie animata, e forse proprio per la delusione rispetto a quest'ultima (quoto totalmente il messaggio di Pirkaf), non ho più pensato di reperire il manga. L'idea di partenza era maiuscola, i collegamenti con la simbologia nota avevano stuzzicato parecchio, l'evoluzione della "seconda trama dovuta al colpo di scena" un po' meno. Mi sembra di essere davanti alla classica occasione sprecata, peccato.

    PS: ora che collaboro con la fumetteria e questa è proprio una bella novità (perlomeno per me) :D se è quella di cui vedo il link lì in alto a destra, sei un "pelo" fuori zona, ma buono a sapersi, magari prima o poi riesco a farti una carrambata XD

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    1. Dai, sarebbe molto figo :)

      Per quel che riguarda Death Note sicuramente la prima parte è la meglio riuscita e se la storia fosse finita lì probabilmente nessuno avrebbe avuto da ridire. Però anche il proseguimento non l'ho trovato affatto male, forse un tantino lungo...

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    2. Magari, quando sarà, ti avviso prima, non vorrei farmi un viaggio a vuoto XD

      Più che altro, ammesso che il colpo di scena ci stesse pure, la parte successiva non regge il confronto. Insomma, non è malaccio, ma ci avevano abituato bene :D

      Per la cronaca: visto che voglio istigarti a recuperare la serie animata :P cerca un po' la produzione di Tetsurō Araki ;)

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