mercoledì 7 settembre 2016

QUELLA SPORCA DOZZINA

(The dirty dozen di Robert Aldrich, 1967)

Classicone bellico imperdibile Quella sporca dozzina, firmato alla regia da un Robert Aldrich che nel corso della sua carriera ha messo a segno colpi noti quali Che fine ha fatto Baby Jane?, Nessuna pietà per Ulzana o Quella sporca ultima meta.

Il pregio più grande del film sta nella commistione perfetta dei generi più disparati. La base è ovviamente di impianto bellico ma la storia si nutre di molto altro. Oltre al lusso di presentare un cast ampio e variegato, la narrazione passa agevolmente e senza scarti dai toni della commedia a quelli molto duri e drammatici (impareggiabile tutta la sequenza finale dell'assalto al castello), ci sono le tipiche costruzioni da heist movie nell'assemblamento della squadra e nella preparazione della missione, toni da buddy movie allargati a dismisura causa gruppo di protagonisti numeroso e un enfasi anche ruffiana nei punti giusti che porta lo spettatore a empatizzare con le dodici canaglie che compongono la letteralmente sporca dozzina. Tagliando un giudizio con l'accetta il film è semplicemente molto divertente e coinvolgente (e teniamo presente che è un film datato 1967).

Se vogliamo proprio trovare un difetto al film possiamo dire che è un peccato che non tutti i dodici componenti della squadra vengano approfonditi a sufficienza, ne fanno le spese gli attori meno noti, ma forse questo, tenendo conto del minutaggio già elevato, era quasi un passaggio obbligato.

Ma diamo un'occhiata a questo cast. John Cassavetes interpreta Franko (condannato a morte), il più riottoso e allergico all'autorità del gruppo, farà fatica a lavorare in squadra e metterà in pericolo le sorti di tutti. Jim Brown è Jefferson (condannato a morte), elemento prezioso che dovrà superare l'ostacolo di essere l'unico nero del gruppo. Donald Sutherland è il convincente svitato Pinkley (condannato a 30 anni), protagonista di una delle sequenze comedy più divertenti del film, Clint Walker è Posey (condannato a morte) il classico ragazzone che si è ficcato nei guai ma tutto sommato un povero Cristo. Il silenzioso Wladislaw (condannato a morte), uno dei membri più affidabili, è interpretato da Charles Bronson, abbiamo anche il cantante Trini Lopez nei panni di Jimenez (condannato a 20 anni) e lo psicopatico religioso Maggott (condannato a morte) interpretato da un inquietante Telly Savalas. Nel gruppo anche Tom Busby, Ben Carruthers, Colin Maitland, Stuart Cooper e Al Mancini.


A tentare di mettere in riga questa improbabile unità dell'esercito americano pescata per direttissima dalle patrie galere, c'è il Maggiore John Reismann, uno splendido Lee Marvin che porta sullo schermo uno di quei militari inflessibili, incurante dei superiori, duro ma giusto con i suoi soldati e capace di conquistarsi il rispetto di chichessia in maniera incondizionata. Altro volto noto, divertente e divertito, è quello del nostrano Ernest Borgnine nei panni del Generale Worden. Insomma, dal punto di vista attoriale c'è di che stare allegri.

Il film vinse all'epoca l'Oscar al montaggio sonoro che in effetti può sembrare una categoria secondaria ma posso garantirvi che il perché di questo riconoscimento si sente tutto ed è ampiamente giustificato.

Ci si diverte ma si assiste anche a un finale di film molto duro e drammatico, sia per la sorte di alcuni dei membri della sporca dozzina che rimarranno sul terreno, sia per le scelte spietate di alcuni di essi, primo fra tutti proprio l'inflessibile Maggiore Reismann.

Presi da un mare di visioni e stimoli moderni, ogni tanto non fa male voltarsi a guardare indietro, come tra l'altro hanno fatto in molti mutuando l'idea di base di questo film, buoni ultimi gli autori di Suicide Squad.

10 commenti:

  1. E' un Must, o lo ami o lo detesti, per me è un film culto, per mille motivi a cominciare dal regista, Aldrich, che mi piace molto.

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    1. Mi sembra impossibile che qualcuno possa detestarlo. Probabilmente lo ameranno tutti :)

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  2. Mi rendo conto di non ricordarlo affatto :O Eppure son sicura di averlo visto, per altro a me piacciono questi filmazzi. Urge un recupero a breve :P

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  3. Probabilmente è un caso, ma John Cassavetes , che pure aveva un curriculum anche mainstream , ha scelto in seguito una strada da " ribelle " con i suoi film indies e di Don Shuterland - che nella DD è il freak ho letto anni fa questo aneddoto: x spiegare xchè Don è stato bocciato al provino x una parte in un film, un tizio di Cinelandia disse al futuro divo che il ruolo implicava una discreta consapevolezza di cosa fossero i rapporti umani e Don sembrava così selvatico da far dubitare che in un consesso umano avesse mai messo piede. Più o meno.
    Telly Savalas cercò di monetizzare il successo personale del suo personaggio di psicopatico. Credo gli abbia detto bene xchè negli anni successivi è diventato una icona del police procedural post Joseph Wambaugh con il suo Kojak.

    Una curiosità: il fumetto con la prima Suicide Squad è di impianto bellico e precede di quasi dieci anni il film di Aldrich.

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    1. Non conoscevo questa primissima incarnazione bellica della Suicide Squad che però, almeno da quel che ho letto in rete, non era composta da pregiudicati e criminali, quel concetto arrivò poi dopo negli '80.

      Non male l'aneddoto su Donald, basandosi sulla sua interpretazione in questo film potrebbe anche sembrare credibile :)

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  4. Visto dieci volte almeno, la prima avrò avuto dieci anni. Certi film sono immortali...

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    1. La prima volta avrò avuto anche io quell'età più o meno, ora era parecchio che non mi ricapitava di vederlo tutto per benino.

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  5. L'ho recuperato solo recentemente, mi sono perso un classico per tutto questo tempo.

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