martedì 20 settembre 2016

SUPERNATURAL - SETTIMA STAGIONE

Arrivati alla settima stagione del serial il giochino inizia a mostrare la corda. Ormai la struttura delle varie annate e la loro gestione sono risapute e in qualche caso possono arrivare anche a irritare un poco lo spettatore. Mi sembra ormai chiaro che funzioni più o meno così: sul finale di stagione si crea l'hype per una nuova situazione. Questa, come nel caso del finale dell'annata precedente, può essere anche molto valida e accattivante. Poi con l'esordio della nuova stagione queste idee potenzialmente ottime e capaci di cambiare lo status quo della serie vengono risolte in maniera affrettata o con espedienti molto furbi e tutto torna all'incirca come prima. Poi si imbastisce una trama orizzontale più o meno blanda, meno accattivante dello spunto iniziale, più rassicurante, si torna a concentrarsi sui personaggi, sul lato divertente della serie, sulle puntate singole e via dicendo. Sul finale di stagione si lancia il sasso per creare grosse aspettative per l'anno successivo e poi si nasconde la mano. Quelle aspettative scommetto verranno disattese in fretta e furia all'inizio della prossima stagione e via che si ricomincia da capo. Jensen Ackles e Jared Padalecki sono contenti perché il loro contratto sarà rinnovato e non dovranno così fare i conti con il crudele mondo del precariato, gli sceneggiatori non si dovranno scervellare troppo per scrivere le nuove puntate e nessuno dovrà mai scomodarsi per andare a ritirare qualche premio e presenziare a quelle barbose serate di gala che il mondo della tv organizza di tanto in tanto. Giusto un salto al Comic-Con. Di contro lo spettatore non si lamenterà troppo, sarà contento pure lui, in fondo nessuno si aspetta da Supernatural lo spessore di un Black Mirror, livelli di scrittura alla Sherlock, riflessioni sociologiche alla The Walking Dead o l'originalità di alcune puntate del Doctor Who. Ci si aspetta più o meno di vedere i fratelli Winchester impalare qualche vampiro, affrontare nuove minacce, incazzarsi l'uno con l'altro ma soprattutto sfornare quei siparietti divertenti e cazzari nei quali non sono secondi a nessuno.


L'avete vista questa settima stagione? Ma a qualcuno gliene fregava qualcosa di questi benedetti leviatani (la minaccia dell'annata)? E sì che si era partiti alla grande con Castiel (Misha Collins) diventato il nuovo Dio, faccenda che ha garantito almeno un paio di puntate iniziali di alto livello. Poi per sapere quel che è accaduto torna all'inizio del post e lavora di fantasia. Gli altri spunti interessanti rimangono invece irrisolti o si perdono nel nulla.

Tutto questo per dire cosa? Tutto ciò è male? No, non necessariamente. Basta sapere che da Supernatural c'è da aspettarsi questo e non di più. Basta essere consapevoli che quei quaranta minuti potrebbero esser spesi meglio facendo altro o anche solo semplicemente guardando altro. Nel complesso il serial rimane divertente e ancorato ai suoi stessi binari, se piace, piace. Dopo sette anni vuoi che poi non ti venga la curiosità di sapere cosa sta accadendo ai fratelli Winchester o che non ti venga solo la voglia di rivedere all'opera quei due coglioncelli? Mmmm, mi sembra improbabile. Sono sicuro che prima o poi ci risentiremo per far due chiacchiere sull'ottava stagione.

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