lunedì 5 settembre 2016

KABOOM

(di Gregg Araki, 2010)

Affascinante lo strano miscuglio messo in scena da Gregg Araki. Kaboom, tra le altre cose premiato al Festival di Cannes come miglior film a tema LGBT (lesbian gay bisexual trans), unisce la commedia post adolescenziale ai generi mystery o thriller e a una venatura di sovrannaturale o fantascienza, tutto ciò unito alla forte carica sessuale rende Kaboom sicuramente un film insolito e interessante, un progetto che sembra per il regista una sorta di strano gioco tutto sommato in gran parte riuscito.

A contribuire alla riuscita del film una scelta di volti e di corpi (spesso nudi) interessanti e non così conosciuti, fondamentali per dare quel tocco intrigante a tutta l'operazione, e un lavoro molto acceso sulle scelte cromatiche che caratterizzano le diverse inquadrature.

A diciott'anni (quasi diciannove), si va al college, più che a studiare si pensa al sesso, agli uomini, alle donne, al sesso, alle feste e qualcuno sì, qualcuno pensa anche agli esami. Ma non Smith (Thomas Dekker) che per carità, non sembra poi un cattivo ragazzo, magari finirà anche la scuola, forse anche per bene, ma per ora pensa al sesso, senza peraltro averne capito bene con quale declinazione affrontarlo, per ora è aperto a diverse esperienze e non gli dispiacerebbe averne una col suo compagno di stanza, il classico tipo del surfista di nome Thor (Chris Zylka). Invece più che altro Smith va a letto con London (Juno Temple), ragazza sbrigativa che del rapporto con il nostro, almeno inizialmente, interessa giusto l'atto sessuale in sé. Ma c'è dell'altro, sì, perché ogni notte Smith ha degli incubi dove spesso compaiono due belle ragazze, una mora e l'altra rossa, incubi che finiscono davanti a una porta con il numero 19. Smith confida tutto alla sua migliore amica Stella (Haley Bennett). In seguito, nel corso di una festa, Stella presenterà a Smith la sua nuova ragazza, Lorelei (Roxane Mesquida), nella quale il protagonista riconoscerà la donna mora del suo incubo, la rossa comparirà di lì a poco giusto in tempo per vomitargli sulle scarpe.


Poi le cose diventano sempre più strane, tra sparizioni, rapimenti, uomini con maschere di animali e strani poteri in odore di stregoneria, gli elementi in un miscuglio pop molto divertente si amalgameranno fino a... kaboom!

Dico solo che di Gregg Araki non avevo mai visto nulla, non so neanche quanto ci sia di visibile nella nostra lingua, sicuramente Kaboom mi ha fatto venir voglia di curiosare e guardare qualcos'altro, già questo tutto sommato può avere la funzione di un giudizio più che positivo.


10 commenti:

  1. Ne ho dimenticato gran parte e dovrei rivederlo, ma ricordo di aver visto con grande piacere questo film, con il valore aggiunto di Roxane Mesquida. L'ho trovato abbastanza al di fuori della "linea ufficiale" delle opere del regista, e questo è, a mio parere, un altro valore aggiunto del film.

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    1. Concordo su Roane Mesquida, niente male davvero. Sull'essere fuori dalla linea ufficiale di Araki non saprei... come dicevo non ho visto altro di suo, le altre sue opere tu me le consiglieresti?

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  2. A questo punto dovrai vedere Mysterious Skin sempre di Araki.
    Film dalle tinte molto più oscure di questo ( almeno per tematiche ), ma molto, molto bello.

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    1. Grazie per il consiglio, non mancherò di recuperare altro del regista.

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    1. prodotto un po' atipico, il che è un bene, una visione la merita tutta.

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  4. A me Araki piace molto, i suoi film hanno un'energia inconfondibile e il suo tocco d'autore si nota sempre. Kaboom, però, mi manca ancora ahimè!

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    1. I pareri mi sembrano tutti favorevoli all'autore, il recupero di altro materiale è ormai d'obbligo :)

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  5. 'na bomba di film!
    Una figata come ce ne sono poche in giro.

    Di Gregg Araki guardati tutto quel che riesci a trovare, che merita sempre. ;)

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