sabato 12 settembre 2020

I MIEI VICINI YAMADA

 (Hōhokekyo tonari no Yamada-kun di Isao Takahata, 1999)

Uscito in Italia direttamente in dvd senza passare nelle sale, I miei vicini Yamada è in realtà datato 1999, il lungometraggio di Takahata è un punto di rottura grafico con quello che lo Studio Ghibli aveva prodotto fino ad allora, per questa piccola deviazione dagli stilemi consolidati del Ghibli si riprende da noi il titolo del film che è diventato il simbolo stesso dello studio: Il mio vicino Totoro. Il disegno classico visto in tanti film della premiata ditta creata da Takahata e Miyazaki è qui sostituito da un segno all'apparenza molto semplice, essenziale, che con pochi tratti delinea ambienti e personaggi riprendendo lo stile di alcuni manga, in particolare Nono-chan del quale il film è una libera trasposizione. Mutano anche i colori che abbandonano i toni naturalistici immersi in bellissimi blu e vividi verdi di cieli e prati per andare verso una tavolozza di colori, creata sapientemente in digitale, che riporta alla mente i tocchi ad acquerello, toni lievi, meno intensi e carichi rispetto alla colorazione più classica. Altra piccola rivoluzione sta nella struttura che riporta su schermo la caratteristica del manga da cui il film è tratto, Nono-chan è infatti una striscia, le classiche quattro vignette che nel film si traducono in brevi episodi che ci raccontano la famiglia Yamada, è assente una trama complessiva, tutti i micro tasselli ci mostrano gioie e dolori di una famiglia che poggia su un matrimonio ormai di lungo corso.

Gli Yamada non sono una famiglia di eroi, non sono nemmeno una famiglia modello, sono una famiglia normalissima, universale, all'interno della quale emergono più facilmente i difetti di ognuno che non le grandi virtù, I miei vicini Yamada affronta il tema del quotidiano, mostra gli episodi di cui sono fatti per davvero i matrimoni, le abitudini, le pigrizie e le insofferenze di tutti i giorni, le disattenzioni (alcune anche belle grosse come quella nella sequenza in cui papà Takashi, mamma Matsuko l'adolescente Noboru e nonna Shige dimenticano la piccola Nonoko al centro commerciale), di contro sottolinea anche i gesti improvvisi, la pazienza e l'unione salda che tiene in piedi la famiglia, concetto forse dai più etichettabile come sorpassato ma a conti fatti sempre attuale, l'idea di famiglia si sta evolvendo ma ciò che conta sono i legami, questo è il concetto che Takahata pone maggiormente sotto i riflettori.

A braccetto guai e poesia, ogni piccolo segmento è introdotto da un titolo che all'interno delle dinamiche familiari potrebbe essere visto come un micro tema, spesso viene recitato anche un breve haiku, pochi versi che sottolineano il tema affrontato. Anche la leggerezza dei disegni nasconde uno studio ben preciso e un'ottima capacità di tratto, basti guardare le poche sequenze dove il disegno diventa più realistico per afferrarne la dinamicità e la maestria, la partita di baseball in tv ad esempio o la corsa sui motorini, cambi di registro che aumentano la vivacità dell'opera che rimane sempre parecchio divertente. Non mancano nemmeno le sequenze più sognanti, la prima di presentazione con la "tirata" sul matrimonio o le sequenze sul finale. Come nella vita momenti leggiadri si alternano a passaggi più seri e potenzialmente drammatici, quello che maggiormente resta è la veridicità sulle nostre abitudini, le piccole pigrizie, le contese quotidiane che assillano uomini e donne a ogni latitudine, all'ombra dei ciliegi come sotto il cielo del bel Paese.

2 commenti:

  1. E' piaciuto molto, anche se questa continua frammentazione narrativa lati positivi e negativi, nel complesso particolare ed originale, vale indubbiamente la visione ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo che a chi non esalta la narrazione per episodi qui lo schema potrebbe venire un po'a noia, visto anche che le variazioni sono sullo stesso tema, però è un bello stacco rispetto alla produzione Ghibli e quindi già lo si guarda con una certa curiosità.

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...