domenica 23 maggio 2021

FORTAPÀSC

(di Marco Risi, 2009)

Il film di Risi si apre con un'abusatissima sequenza aerea in notturna con panoramica sulla città di Napoli e le note di Vasco Rossi in sottofondo; la spocchiosa vocina che ogni tanto fa capolino nel mio cervello interviene per suggerirmi che sì, in fondo potevamo anche chiuderla lì. Invece, per fortuna, la vocina è rimasta inascoltata e Fortapàsc si è rivelato un bel film con uno sguardo originale sulle vicende di camorra e sulla storia del giornalista Giancarlo Siani. Quello che arriva forte allo spettatore è la volontà di non concedere nulla allo spettacolo ad ogni costo, manca il ritratto della figura dell'eroe da ritrovare nel protagonista, Giancarlo Siani viene raccontato come un giovane coscienzioso, pulito e appassionato del suo lavoro, un ragazzo che quando viene a conoscenza di fatti interessanti, e a Torre Annunziata in quegli anni "interessante" vuol dire camorra, non si gira dall'altra parte ma continua a cercare di capire per raccontare le cose come stanno. Ovviamente uno così può facilmente diventare scomodo agli occhi di qualcuno. Manca anche il tono epico di molti romanzi criminali, qui nella costante anormalità di un territorio ostaggio dei banditi si cerca di ricondurre il tutto a una narrazione del reale, unica piccola concessione quella vena lievemente comica che alcuni delinquenti dimostrano e che stempera un poco alcuni momenti anche molto violenti nelle situazioni presentate, non nelle immagini dove anche qui non si eccede mai inutilmente, insomma... Risi sceglie di trattare la materia con un certo equilibrio senza mai uscire troppo dalle righe, con quell'onestà di fondo che era propria del giovane giornalista.


Si apre con la notte della morte di Siani per poi riavvolgere tutto in un lungo flashback. Prima metà degli anni 80, Giancarlo Siani (Libero De Rienzo) è un collaboratore precario del Mattino di Napoli che scrive di cronaca nera nella sede di Torre Annunziata. Siani è un ragazzo semplice in un territorio che semplice non lo è per niente, tra l'amore per la bella Daniela (Valentina Lodovini) e l'amicizia non sempre facile con Rico (Michele Riondino) il giornalista inizia a fiutare qualche notizia importante nell'ambito della criminalità organizzata che funesta Torre Annunziata. Intanto la rivalità tra il clan dei Bardellino e quello di Valentino Gionta (Massimiliano Gallo) lascia diversi morti per terra, sarà proprio Siani a fare i primi collegamenti tra queste figure e la classe politica di Torre Annunziata che a partire dal sindaco (Ennio Fantastichini) si dimostra fin troppo molle e tollerante nei confronti degli atti di camorra. Con il trasferimento alla sede di Napoli e i primi articoli di grande rilievo Siani firma pezzi importanti per il futuro cambiamento nelle istituzioni ma anche la sua futura condanna a morte.


Film molto calato nell'epoca dei fatti, la colonna sonora, la cronaca, l'avventura del Napoli di Maradona nell'anno dello scudetto al Verona, tutto riporta la memoria al contesto di quegli anni che molti di noi, tranne i più giovani, hanno vissuto in prima persona, la ricostruzione d'ambiente avvicina lo spettatore alla storia di Giancarlo Siani che viene narrata in maniera molto naturale, senza forzature e con il giusto ritmo e soprattutto la giusta misura. Perfetta l'interpretazione di De Rienzo che trova un feeling perfetto con la direzione scelta da Risi per portare sullo schermo quella che è una cronaca di un'esistenza esemplare nella sua onesta quotidianità. Ben pesato anche il cast dei coprotagonisti, non solo la Lodovini e Riondino ma anche tutti i caratteristi che vanno a comporre la fauna criminale di Torre Annunziata, molti volti già visti in numerose occasioni. Fortapàsc, film dimenticato forse troppo in fretta da molti, sarebbe un ottimo strumento per mostrare e spiegare ai giovani alcuni argomenti, magari nelle scuole dove cinema e altre forme di cultura hanno un posto ancora troppo marginale. 

2 commenti:

  1. Mi sembra molto interessante.
    Film da vedere
    Che vedrò

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    Risposte
    1. Ciao Alberto, è un bel film, visione in questi giorni quasi doverosa per ricordare questo attore scomparso troppo presto.

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