(Megiddo: The Omega code 2 di Brian Trenchard-Smith, 2001)
F4: basito. Chi ha visto la serie tv Boris può cogliere facilmente il riferimento, per gli altri il consiglio è quello di recuperare la serie prodotta da Sky, così la lettura di questo pezzo vi offrirà almeno un suggerimento di visione valido, perché per il resto... come dicevo, F4: basito. Basito, non c'è altro modo per definire la sensazione che si può provare dopo aver finito di guardare una porcheria del genere. Non è tanto la visione in sé di questo L'avvento del male a lasciarmi completamente basito, quanto piuttosto il cruccio che continua a riproporsi alla mia mente dal momento in cui sono partiti i titoli di coda di questo film: "Ma com'è che sono finito a guardare 2012 - L'avvento del male? Perché? Per colpa di chi? Per quale misterioso e deprecabile motivo? Al pensiero segue solitamente una chiosa poco elegante che qui non riporto".Breve inciso: sono solito appuntare titoli di film e serie tv che vorrei prima o poi guardare, lo faccio da anni, l'elenco è ormai interminabile e credo anche inesauribile nell'arco di una sola vita umana; di norma ho la fortuna, e anche una discreta esperienza oramai, per distinguere con una certa sicurezza tra la mole enorme di proposte quelle che potrebbero non dico per forza piacermi ma quantomeno interessarmi, è un'arte affinata grazie ad anni e anni di recensioni lette, valutazioni di consigli e pareri, immedesimazione e affinità (e a volte disprezzo) per i gusti degli altri, il tutto con il risultato di aver saputo sviluppare la giusta capacità di mediare tra le parole della critica, i consigli degli amici e il gusto personale, saper leggere tra le righe per evitare clamorose cantonate e perdite di tempo. Eppure ecco arrivare 2012 - L'avvento del male, dove il male è tutto perpetrato contro la dignità della settima arte. Questo breve inciso solo per dirvi che non so bene per quale motivo io abbia guardato questo film e ovviamente non c'è nessun motivo per cui dobbiate guardarlo voi, a meno che non coltiviate un certo gusto per l'orrido, perché alla fine l'esito nemmeno come trash si può etichettare, e sì che già sarebbe stato qualcosa, il tutto con buona pace pure di Quentin Tarantino che, come segnala Wikipedia, cita il regista Brian Trenchard-Smith tra i suoi preferiti; beh, caro Quentin, da queste parti ti si vuole bene, parecchio, però anche sticazzi, eh! La locandina del film, o almeno una delle sue versioni, recita: dagli autori degli effetti speciali di Iron Man, I Fantastici 4, Ghost Rider (non dal regista di... che poi cosa avrebbero potuto citare, Leprechaun 4? Ma lasciamo perdere, parliamo del film.
Mi sono fatto l'idea che una piccola incomprensione mi abbia portato in passato ad accostare questo film al genere battuto da titoli come Omen - Il presagio, da qui probabilmente la maldestra scelta. Stone Alexander (Gavin Fink, Noah Huntley e infine Michael York) è figlio di un industriale ricchissimo e potente (David Hedison), fin da piccolo il ragazzino sembra essere preda di una straordinaria malvagità, dimostra una sorta di possessione innaturale che lo porterà anche a tentare di uccidere il fratellino neonato. In seguito a questo episodio il padre spedisce Stone in un collegio militare in Europa, qui il giovane crescerà sempre con le sue tendenze malvagie votate al sopruso e al dominio innamorandosi però della figlia del Generale Francini (Franco Nero), la bella Gabriella (Elisa Scialpi e Diane Venora), unica sua debolezza. Il demonio che c'è nel giovane punta in alto, a una carriera più che politica da vero dittatore del mondo (non) libero, un'ambizione che verrà con il tempo contrastata solo da suo fratello David (Chad Michael Murray e Michael Biehn), dagli Stati Uniti e dalla Cina.
Produzione non ascrivibile nemmeno alla serie b in quanto il film non può vantare l'appartenenza alla categoria di un onesto e a volte efficacissimo artigianato, qui siamo proprio di fronte a un'opera brutta, malriuscita e senza uno spunto interessante che sia uno se non forse, e sottolineo forse, per la progettazione di una sequenza finale vivace ma realizzata con effetti speciali tremendi (altro che Iron Man). L'ascesa verso la dominazione del mondo da parte del protagonista non vale la carta sulla quale la sceneggiatura è stata stampata, una vicenda priva di qualsivoglia interesse e credibilità, nemmeno nei personaggi, vicenda che purtroppo non suscita neanche risate involontarie. Alcune scelte visive sembrano riemergere da prodotti di seconda fascia come non si vedevano forse nemmeno vent'anni fa, ci si chiede come attori pur non propriamente di primissimo piano come Michael York possano aver accettato di partecipare a un progetto simile (credo che anche i soldi in ballo non fossero proprio tantissimi), il finale che si risolve con un intervento divino posticcio è quanto di più risibile visto, almeno da me, sullo schermo da molto tempo a questa parte. Diciamo pure che sarebbe bene non permettere ad alcuni produttori di buttare soldi in progetti di questo genere, ci si potrebbe fare piuttosto della sana beneficenza, pizzate con gli amici, metterli in mano a sceneggiatori capaci e chissà quante altre cose. Ecco, spero vivamente con queste righe di non aver incuriosito nessuno, lasciate perdere, dimenticatevi del film e anche di questo pezzo che servirà probabilmente solo a me stesso per ricordarmi di ponderare ancora meglio le mie scelte. Ma tu guarda...
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