lunedì 24 gennaio 2022

ENCANTO

(di Byron Howard e Jared Bush, 2021)

Dopo due prodotti davvero poco entusiasmanti se non proprio noiosi (Frozen II e Raya e l'ultimo drago) i Walt Disney Animation Studios tornano a regalarci un film d'animazione che, pur non essendo rivoluzionario, si rivela molto piacevole sia per gli adulti che per i più piccini e che ha il merito di presentare una morale che va un poco oltre l'accettazione di sé stessi e mette in luce i danni che le aspettative della famiglia e della società possono creare alle persone specialmente se in giovane età; è uno stop alla società della competizione, del vincente per forza, dell'individualismo sfrenato volto a emergere sulla massa in favore di un sacrosanto ritorno alla comprensione, alla gentilezza e all'accettazione non soltanto del proprio essere e dei propri limiti ma anche, e soprattutto, di quegli degli altri (e come si vivrebbe tutti meglio in un mondo del genere). Encanto è pieno dei colori e della vivacità mutuati dalla sua ambientazione colombiana, la musica la fa da padrona e i numeri musicali, parecchi a dire il vero, non sono intermezzi o divagazioni nella narrazione ma parti integranti della vicenda che possono fare la gioia di molti spettatori ma essere anche visti un po' come un ostacolo da altri, in primis da chi non apprezza film troppo cantati e inoltre perché, almeno nella versione italiana, non sempre si riesce a cogliere il contenuto delle canzoni in maniera chiara e così limpida.

La famiglia Madrigal è in fuga da un gruppo di aggressori armati; per permettere alla moglie Alma e ai tre gemellini neonati Julieta, Pepa e Bruno di salvarsi, Pedro Madrigal sacrifica la sua vita, il gesto dell'uomo scatena un incantesimo che proteggerà per gli anni a venire l'intera famiglia e tutto il villaggio che sorgerà attorno a Casita, l'abitazione magica dei Madrigal dei quali Abuela Alma diverrà la capostipite e guardiana della continuità magica che prevede per ogni discendente della famiglia, al compimento dei cinque anni d'età, di sottoporsi al rito della candela capace di donare a ognuno di loro un talento magico esclusivo che sarà messo a servizio di tutta la comunità. La protagonista di Encanto, Mirabel Madrigal, è l'unica discendente di Pedro a non aver ottenuto nessun potere, quello che è stato visto come un fallimento della cerimonia della candela, il primo e l'unico, mette in secondo piano la posizione di Mirabel all'interno della famiglia nonostante la giovane ragazza sia amatissima dai genitori e abbia un buon rapporto con gran parte dei suoi parenti, in special modo con il piccolo Antonio, il prossimo a doversi sottoporre al rito. In più, poco dopo la cerimonia di Mirabel, lo zio Bruno, portatore di visioni dal futuro, scompare misteriosamente e la famiglia fa di tutto per dimenticarlo (Non si nomina Bruno, già diventato meme sul web, è il pezzo più in vista della colonna sonora di Lin-Manuel Miranda). Dopo la celebrazione per Antonio, Mirabel ha un'improvvisa visione catastrofica sull'estinguersi della magia, un incubo che mostra l'imminente rovina di Casita e della famiglia Madrigal, per fare chiarezza sulla sua visione Mirabel cercherà di ripercorrere i passi dello zio Bruno.

È un buon prodotto sotto tutti i punti di vista questo Encanto (a parte forse una presenza ingombrante di sequenze cantate): del messaggio, molto condivisibile, abbiamo già detto, l'animazione non è forse innovativa ma è davvero indovinata tra il tripudio di colori, l'idea geniale di una casa "a servizio" dei suoi abitanti, la singolarità dovuta alle capacità peculiari di ogni personaggio, l'impatto visivo di Encanto è sempre più che appagante. L'idea alla base non è nuovissima (i Madrigal come gli Inumani della Marvel?) ma la vicenda è molto piacevole da seguire e riflette parecchio sulle dinamiche familiari e su come queste possano diventare frustranti e tarpanti per alcuni dei suoi componenti; Mirabel è un bellissimo personaggio, più convincente di tutte le principessine, battagliere o meno, che ci sono state propinate per anni, e non meno forte, di una forza più sincera, gentile ed efficace. Si inizia a sentire la mancanza negli ultimi film Disney di "avversari" di peso, comunque in questo caso bene così e ricordate... we don't talk about Bruno!

6 commenti:

  1. A me non è piaciuto, in particolare ho trovato delle inconsistenze di sceneggiatura imperdonabili. Che magari da bambino avrei perdonato, ma ora sono vecchio e acido!
    Acnh'io comunque devo dire che nelle canzoni spesso non riuscivo a capire le parole.

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    1. A me non è dispiaciuto, soprattutto se paragonato alle ultime cose fatte da Disney. Con "inconsistenze di sceneggiatura" a cosa ti riferisci?

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    2. Una è sicuramente il circolo vizioso secondo cui -la candela non da i poteri a Mirabel-L'assenza dei poteri di Mirabel causa crepe nella famiglia e di conseguenza nella casa-Si risolvono le divergenze e la magia torna forte. La magia è in pratica la causa della sua stessa fine.
      E soprattutto ci sono cose che succedono perché "tanto è fantasy", senza curarsi di cercare una logica.
      Ho abbastanza detestato anche il finale. Come ho scritto anche in recensione, Quando Mirabel e la nonna si sono riappacificate sulla riva del fiume, pensavo che il film fosse finito. Che le farfalle indicassero la via verso l'esterno della valle, suggerissero alla famiglia e al villaggio che ormai la magia era finita e che era ora di tornare ad affrontare il mondo, senza contare su quella magica stampella che risolve tutti i problemi. Invece, tutto si è risolto con un loop che ho trovato banale, anzi, brutto, in cui il villaggio continua a vivere nel suo esilio dorato con i poteri dei Madrigal a disposizione per risolvere qualsiasi problema.

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    3. Beh, per la prima questione potrebbe essere anche letta come un'armonia familiare (la magia) che per qualche motivo si spezza e bisogna affrontare un percorso di confronti e accettazione degli altri per riportare in vita la magia/armonia, secondo me ci sta, non male. Il finale avrebbe potuto essere anche come dici tu, non sarebbe stato male, appena riesco vengo a leggere il tuo articolo.

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  2. Comunque, un pezzo della canzone "Non si nomina Bruno" è palesemente plagiato da "Non è Francesca" di Battisti... 😅

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    1. Ti stai sbagliando chi hai visto non è, non è zio Bruno. 😂 😂 😂

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