mercoledì 5 gennaio 2022

GEN DI HIROSHIMA

(Hadashi no Gen di Mori Masaki, 1983)

Racconto terribile sulle sofferenze patite dalla popolazione di Hiroshima a causa della guerra prima e dell'esplosione della bomba atomica poi, Gen di Hiroshima nasce come opera a fumetti di Keiji Nakazawa, manga autobiografico (caratteristica che aumenta l'angoscia nel recepirne i contenuti) di un Nakazawa allora bambino, l'autore all'epoca della tragedia di Hiroshima aveva appena sei anni, la stessa età del protagonista Gen. Dalla versione cartacea il regista Mori Masaki, mangaka anche lui per diverso tempo, realizza una trasposizione che prende in esame il periodo precedente al nefasto 6 agosto del 1945, gli attimi dell'immane tragedia e il periodo immediatamente successivo; nel 1986 poi, a tre anni da questo primo lungometraggio, il regista Toshio Hirata riprenderà in mano la vicenda del giovane Gen spostando la narrazione alcuni anni dopo la caduta della bomba, solo nel primo episodio è però coinvolto lo stesso Nakazawa alla stesura della sceneggiatura.

Il Giappone e i giapponesi continuano a fare i conti con la tragedia della bomba, lo hanno fatto in passato e ogni forma di espressione culturale ne mostra gli strascichi. Si è dovuto fare i conti con il dolore, con la perdita degli affetti, con la distruzione, con l'insensatezza, con la cieca e spietata cocciutaggine del proprio stesso governo, con la scienza che si fa morte anziché strumento di vita, con la malattia, con la paura e anche con il senso di sconfitta, di resa totale che si aggiungono ai danni incalcolabili in termini di perdite di vite umane, protrattesi per anni, per decenni a causa dei danni da radiazione, per non parlare della distruzione su larga scala di un intero Paese. Pensiamo al filone cinematografico dei Kaiju Eiga, i film di mostri giapponesi ai quali appartiene il celebre Godzilla (ma anche Gamera, Rodan, Mothra, etc...), nato nel dopoguerra vede protagonisti creature mostruose trasformate proprio dall'energia atomica così come molte sono le città completamente distrutte che abbiamo visto guardando gli anime del Sol Levante, il genere apocalittico la fa da padrone nei fumetti, insomma... le conseguenze dell'evento toccano tutti gli ambiti come è naturale che sia dopo un trauma di proporzioni probabilmente per noi inconcepibili e difficile da capire fino in fondo. Gen di Hiroshima è una trasposizione fedele, per quanto possa esserlo il ricordo di un uomo che all'epoca aveva sei anni, di quei giorni e, senza tanti giri di parole, anche nella trasposizione animata, è un'opera che strappa il cuore, capace di assestare il classico pugno allo stomaco, ma sul serio, con la potenza della consapevolezza dello spettatore di star guardando (e riflettendo su) una cronaca, non su un racconto di finzione. Gen di Hiroshima (titolo desunto dal manga in quanto una versione in italiano dell'anime non è disponibile) è semplicemente terribile, un film di certo da non proporre a bambini troppo piccoli che va ben oltre il dolore già vivido descritto in opere (splendide) come Una tomba per le lucciole di Isao Takahata giusto per citarne una.

Il momento dell'esplosione della bomba taglia il fiato, c'è un prima, c'è un dopo, ma quelle immagini, quei disegni, rimangono lì a tormentarti per giorni: i corpi che bruciano, gli occhi che colano dalle orbite, la resa di un calore immane che investe uomini e bestie, la città che esplode, i vetri in frantumi, i palazzi crollati, i corpi sciolti, gli animali impazziti, i cavalli in fiamme, è l'inferno che noi uomini siamo riusciti a portare sulla terra. È un monito a noi stessi. Hadashi no Gen è un film d'animazione del 1983, lo stile non è moderno ma sempre fluido e impreziosito dall'appartenenza a un tratto che a molti ricorderà i cartoni animati dell'infanzia; il protagonista è un ragazzo positivo che riesce ad affrontare col sorriso tutte le privazioni dovute allo stato di guerra, le corse nei rifugi antiatomici e la costante carenza di cibo, almeno finché la sua famiglia è ancora unita. Anche i momenti precedenti l'atomica sono ben descritti, Gen raccoglie i consigli e i dettami di un padre pacifista in aperta opposizione alle decisioni del governo, fa fronte alle sofferenze che esploderanno quel 6 agosto, giorno in cui Keiji Nakazawa perderà gran parte della sua famiglia. Nella struttura qualche imperfezione c'è, Gen mostra forse fin troppa forza di volontà (forse è la forza dei bambini come meccanismo di autodifesa), anche in alcuni momenti dove l'annichilimento sarebbe stato più che comprensibile, le esperienze alle quali andrà incontro anche dopo la bomba sono indicibili e tutte mostrate nel cartone animato (il parto della mamma, i soldati che defecano sangue, l'acqua avvelenata, i corpi martoriati), il minutaggio ridotto toglie forse un po' di respiro alla vicenda che avrebbe meritato un po' più di spazio. Sono questi piccoli difetti che non inficiano la riuscita di un'opera meritoria e che meriterebbe anche il recupero su carta, al momento disponibile più che altro sul mercato dell'usato in quanto non tutti i volumi del manga sono sempre facilmente reperibili.

2 commenti:

  1. Mai visto per intero, anche perché la ben famosa sequenza è agghiacciante...

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