domenica 8 maggio 2011

UNA VISITA A: PAV. PARCO ARTE VIVENTE

A volte, e in questi giorni mi è successo spesso, penso di essere un tantino stupido, ignorante o fermo alla superficie delle cose. un po’ fuori dal mondo, a modo mio.
Per i motivi più svariati, per il confronto con opere e persone, punti di vista differenti.
Mi sta capitando con una certa frequenza leggendo Italia De Profundis di Giuseppe Genna, libro di cui cercherò di parlarvi a breve, mi capita sempre (o quasi) di fronte alla per me quasi totalmente incomprensibile arte moderna se non addirittura d’avanguardia.

E oggi ancora non ho capito. Di nuovo. Se questo PAV è un luogo di grande interesse che a me, in quanto essere un tantino stupido, ignorante o fermo alla superficie delle cose, ha detto veramente poco. O forse è solo che è rivolto a un pubblico altro da me, più in sintonia con l’argomento.

Oggi sono uscito da lavoro (eh anche di domenica, come cantava Silvestri mi pare). Avevamo ancora delle ore di luce e con Laura siamo andati al PAV, convinto di farle fare una cosa carina.
Era da tempo che non passavo in Via Giordano Bruno dove c’è questo Parco d’Arte Vivente.
Il tratto di strada è cambiato parecchio, nell’assoluta mancanza di vita umana (tutti a vedere gli Alpini?) lo scorcio era spettrale nonostante il sole.

Si entra gratis (ricordate la tessera musei?). Chi paga comunque sborsa solo 3 euro e questo già mi fa sentire meno stupido. Capirete da soli il perché a meno che non siate esseri un tantino stupidi, ignoranti o fermi alla superficie delle cose.

Evito la visita guidata poiché Laura patisce, preferisce le cazzate del suo papà alle spiegazioni delle guide, visite sotto forma di gioco a quelle educative.
Che poi mi piacerebbe sapere la guida che caspita vi racconta.

Parte al chiuso: sei piccole sale con altrettanti esperimenti legati alla natura. In realtà cinque, una era fuori uso. Un po’ inquietanti. Salette piccole e tonde collegate una all’altra da drappi blu immerse nel buio. Vegetali rivisitati tramite computer, diffusori di essenze odorose naturali (che in quanto stupido non sono riuscito a far funzionare completamente), materiali organici al microscopio, suoni e vibrazioni in ambienti che per una bambina di cinque anni sono l’equivalente del teatro Lynchiano di Mulholland Drive (No hay banda).

All’esterno l’Arte Vivente. Ma io sono troppo ignorante. Vi metto un paio di foto che magari voi capite. Foto aeree che rendono al meglio. Viste ad altezza uomo, insomma...


1 commento:

  1. Però sembra carino dai, mi ci faccio portare dalla dolce metà e poi ti dico se ho capito a cosa serve! ;)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...