(di Neil Burger, 2014)
Se inquadrato all'interno del target e del segmento commerciale a cui il film è rivolto (quello adolescenziale) Divergent si rivela un prodotto con una sua dignità; indubbiamente siamo di fronte a un film non eccelso ma che ben assolve alla sua duplice funzione: quella di creare un intrattenimento piacevole e coinvolgente tentando un approccio formativo e quella di tirare su un bel mucchietto di dollari sonanti, impresa che al film riesce in pieno. Gli intenti sono chiari fin da subito, Divergent nasce dal romanzo omonimo di Veronica Roth che si può incasellare nel redditizio genere Young adult, narrativa per adolescenti (apprezzata anche da molti adulti) che al suo interno presenta caratteristiche ricorrenti: i primi moti di indipendenza dalla famiglia, gli scossoni amorosi, un percorso di crescita e formazione e ovviamente una buona dose d'avventura declinata nei generi più disparati. Questa breve premessa che accenna agli aspetti commerciali del fenomeno Young adult non è tesa a sminuirlo qualitativamente, anzi, soprattutto per quello che riguarda la narrativa, in un paese in cui sembra si legga sempre meno, ben vengano questo tipo di romanzi se essi si rivelano propedeutici a una cultura della lettura che poi con l'età si svilupperà verso altri autori, generi e forme (mi raccomando, noi quarantenni però non fermiamoci allo Young adult e a Fabio Volo). Ma sto divagando, torniamo al Cinema.
Il film di Neil Burger pur non essendo memorabile funziona a dovere, mette in scena un mix indovinato di giovani attori come si conviene al filone narrativo di appartenenza e conta su qualche nome di maggior richiamo per il pubblico adulto come Ashley Judd e Kate Winslet. Posso immaginare come un film alla stregua di Divergent avrebbe potuto appassionarmi se visto all'età giusta, probabilmente ottimo per gli adolescenti, semplice e passabile intrattenimento per il pubblico adulto. Come ormai spesso accade per i film rivolti ai giovani il contesto è fantascientifico, futuristico, anche distopico se vogliamo.
Scenario post-apocalittico non ben precisato. In seguito a qualche evento catastrofico la città di Chicago sopravvive in maniera indipendente isolata da una recinzione di protezione dalle potenziali minacce esterne. La società è molto cambiata, la popolazione è divisa in cinque caste ben delineate: i Pacifici, una sorta di contadini addetti al sostentamento della popolazione, gente semplice, felice e appunto pacifica; gli Abneganti dediti alla cura del prossimo, vivono di altruismo e per questo sono stati scelti come classe dirigente; i Candidi di indole onesta amministrano la giustizia; gli Eruditi, studiosi e detentori della conoscenza, si occupano del progresso della società; gli Intrepidi, coraggiosi, liberi e spericolati sono i protettori di questa nuova Chicago. Arrivati in età young adult i giovani appartenenti alle varie caste fanno il test, una serie di esami che consigliano loro quale sarà la casta a loro più adatta. Il test è un'indicazione, i ragazzi saranno comunque liberi di continuare a far parte della propria casta d'origine (scelta più comune anche come esito del test) e continuare a frequentare amici e famiglia, così come avranno la libertà di abbandonarli per sempre scegliendo le loro naturali inclinazioni passando ad un'altra casta. Per Beatrice Prior (Shailene Woodley), figlia di Abneganti, il richiamo della libertà, della vitalità energica dei giovani Intrepidi è fortissima, nonostante le aspettative della famiglia è lì che si indirizzerà probabilmente la sua scelta. Al momento del test però accade qualcosa di strano, gli esami non riescono a incasellare Beatrice che risulta avere una mente divergente e questo è un grosso problema. I divergenti sono temuti e cacciati da questa nuova società proprio per la loro alta capacità di usare il libero arbitrio e non farsi incasellare in una categoria predeterminata, la ragazza dovrà così tenere nascosto a tutti il risultato del test, mentire alla propria famiglia e infine scegliere, e la sua sarà una scelta di libertà.
Dopo le sequenze iniziali che porteranno Beatrice a scegliere gli Intrepidi, incomincia quello che è a tutti gli effetti una sorta di romanzo di formazione con l'arrivo dell'indipendenza dalla famiglia, l'addio agli affetti, le relazioni con il nuovo gruppo di amici/reclute conosciute nella nuova casta tra i quali spicca Christina (Zoe Kravitz, figlia di Lenny e di Lisa Bonet), i sentimenti amorosi per il prestante istruttore Tobias (Theo James), la presa di coscienza delle proprie capacità, della propria indole e di ciò che è giusto o sbagliato, ribellione verso i tiranni e via discorrendo. Il film avanza tra scene di addestramento, sequenze dinamiche (non manca nemmeno quella ad "effetto giostra" che al Cinema deve aver fatto la sua figura, quella sul cavo intendo) e rapporti tra i personaggi più che adeguati per un film dall'impianto teen. L'esperienza visiva non delude, il film è ben girato anche se alcuni effetti digitali risultano un poco algidi, freddini, detto questo poco rimane da ricordare di un film che si inserisce in un novero ampio di prodotti simili, magari tra qualche anno Divergent verrà ricordato con affetto come cult personale della giovinezza di qualcuno, personalmente non sento il bisogno di approfondire la conoscenza di questo scenario andando a recuperare anche i successivi capitoli della saga. Così mi autoelimino, sono fuori!
Conoscendo un po' i tuoi gusti che mi sembrano quasi sempre affini ai miei io non mi sento di consigliartelo, puoi investire meglio il tuo tempo. Detto questo la visione può essere piacevole, non lascia nulla ma se devi proprio riempire due ore ci può stare, io comunque andrei su altro.
RispondiEliminaNon di certo qualcosa di memorabile, ma 10 volte meglio di Twilight senza dubbio..
RispondiEliminaTwilight non l'ho visto, magari un giorno darò un'occhiata al primo capitolo.
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