domenica 30 agosto 2020

1917

 (di Sam Mendes, 2019)

1917 è un capolavoro di tecnica, soprattutto per ciò che concerne il comparto sonoro, caratteristica del film che contribuisce in maniera forte a un'esperienza sensoriale immersiva, insieme a una fotografia indovinata e ai lunghissimi pianosequenza (non è uno solo come si è detto, probabilmente anche più dei due raccordati da quella virata al nero ben visibile) che donano l'impressione, falsa, di vivere insieme ai due protagonisti la loro vicenda in tempo reale. Al netto di qualche espediente il risultato è impressionante ed encomiabile, nonostante una sceneggiatura semplicissima l'uso pregevole della tecnica insieme a un'ottima calibrazione della tensione costruisce un war movie godibilissimo e a più riprese angosciante. Proprio su questo versante gli effetti sonori contribuiscono alla tensione meglio dei più riusciti jump scare in campo horror, più di una volta si salta sulla poltrona (il film è da guardare in cuffia assolutamente) avvinti da ogni gesto, anche minimo, che può scagliare i due protagonisti improvvisamente nell'inferno scatenato dallo scenario di guerra, ogni evento, anche quelli all'apparenza lontani, può creare una situazione di pericolo potenzialmente mortale.

Prima Guerra Mondiale, territorio delle Fiandre. Ai caporali Blake (Dean-Charles Chapman) e Schofield (George MacKay) viene affidato un incarico molto importante dal Generale Erinmore (Colin Firth). All'apparenza i tedeschi battono in ritirata, in realtà una nuova linea di difesa, ben strutturata e organizzata, sta attirando in una trappola mortale il Secondo Battaglione del Devonshire, più di 1500 uomini stanno andando verso morte certa tra i quali anche il Tenente Blake (Richard Madden), fratello di uno dei due caporali che hanno il compito di raggiungere il battaglione e portare al Colonnello Mackenzie (Benedict Cumberbatch) l'ordine del Generale di cessare l'attacco.

La trama è semplicissima, una missione estremamente pericolosa attraverso le linee nemiche, due soldati con l'unico compito di non farsi ammazzare per evitare il massacro di innumerevoli loro commilitoni. Mendes parte da subito con questo fantastico pianosequenza che segue i due soldati per la quasi totalità della loro missione, lo stratagemma porta lo spettatore sul campo di battaglia, sensazione acuita dal sonoro spettacolare di cui si accennava prima e da un lavoro sopraffino sulle scenografie e le location. Lo spettatore si ritrova in mezzo al fango insieme a Blake e Schofield, in trincea, all'interno dei rifugi tedeschi, sotto un cielo solcato dai caccia da guerra, tutte le sensazioni sono vivide. 1917 mischia i sentimenti dei due caporali, quello di estrema decisione di Blake che deve avvisare suo fratello prima che incorra nella trappola mortale, in barba a tutti i rischi e i pericoli, e quello di grande timore di Schofield consapevole di essersi imbarcato in un'azione dalla quale difficilmente uscirà vivo. La camera è quasi sempre molto ravvicinata ai protagonisti, la tensione è palpabile, l'orrore della guerra, la paura di questi ragazzi emergono e colpiscono come un pugno allo stomaco, la sensazione di angoscia per le sorti di questi due giovani, più di quella degli altri 1600, è reale e concreta.

Ottimo film, seppur costruito su una trama esile assesta diversi punti di scarto anche a opere come il Dunkirk di Nolan comunque apprezzato da queste parti, coinvolgimento totale, emotivo, capace di lasciare il segno. Meritatissimi gli Oscar tecnici portati a casa dal film (fotografia, effetti speciali, sonoro), ottimo cast, insieme agli attori già nominati anche Andrew Scott e Mark Strong, regia di altissimo livello che agli Oscar non ha trionfato solo perché la cinquina era spietata (Bong Joon-ho, Tarantino, Scorsese, Mendes e il Phillips di Joker). In fondo, è anche l'ennesimo film che sottolinea, come è giusto e necessario che sia, l'orrore di una guerra che per il genere umano sembra irrimediabilmente senza fine.

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