lunedì 1 maggio 2017

QUANDO C'ERA MARNIE

(Omoide no Mani di Hiromasa Yonebayashi, 2014)

Anche quelli che sembrano film minori all'interno della produzione del celebre Studio Ghibli, opere come questa dagli incassi meno sfavillanti di altre, si rivelano a tutti gli effetti dei piccoli gioiellini, lungometraggi d'animazione unici e imperdibili in anni in cui purtroppo l'animazione tradizionale, anche quando ben fatta, cede completamente il passo all'avanzata del digitale. Quando c'era Marnie è al momento l'ultimo prodotto dello studio, non è firmato dal maestro Miyazaki (che sta meditando di tornare al lavoro dopo diverse dichiarazioni d'abbandono), bensì dal ben più giovane Hiromasa Yonebayashi, classe 1973, già autore del riuscito Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento. Come il precedente, anche questo film è tratto da un libro rivolto ai ragazzi e presenta una storia di grande malinconia, triste ma anche piena di speranza come ogni percorso dovrebbe essere, solare nelle prospettive future e incisiva nei risultati di un itinerario di crescita che inevitabilmente tutti gli adolescenti sono portati a percorrere.

Quello di Anna non è semplice. Anna è una ragazzina schiva, solitaria e con parecchie difficoltà nel relazionarsi con i suoi coetanei. Figlia adottiva, cresciuta senza conoscere i suoi veri genitori e senza amiche, Anna si rifugia spesso nel disegno. Ai suoi problemi caratteriali si uniscono gli attacchi d'asma per combattere i quali la madre adottiva di Anna, Yoriko, manda la bambina a trascorrere un breve periodo al mare da una coppia di parenti. Nonostante i due siano tutt'altro che persone fredde, Anna continua a isolarsi iniziando a vagare nei dintorni della casa; si imbatterà in una bella villa all'apparenza abbandonata che inizierà a riprodurre su carta. Al calar del sole però la villa sembra animarsi, è nei pressi di questo luogo che Anna incontrerà la giovane Marnie, una ragazza che presto diverrà la sua prima vera amica. Ma, come spesso accade, quello che ci viene presentato dall'animazione giapponese, è un mondo magico, profondo e spirituale che riserva sempre delle sorprese.


In assenza del maestro Miyazaki e qui anche del contributo del cofondatore dello studio Isao Takahata, ancora una volta viene palesato quanto indispensabile sia per l'animazione di oggi l'esistenza dello Studio Ghibli. Difficilmente si troveranno altrove lunghi d'animazione d'una tecnica inappuntabile, con tematiche profonde, anche difficili sotto alcuni punti di vista, una vena malinconica così marcata in prodotti rivolti anche ai più giovani e quella sensazione di magia diffusa che aleggia all'interno di un'idea d'animazione affrancatasi dalla ricerca della risata a tutti i costi. Quando c'era Marnie è un film bello e triste (mia figlia ha terminato la visione in un'oceano di lacrime pur avendo apprezzato molto la storia), nelle vita non c'è solo la grassa risata e non sempre tutto fila liscio, è bello che anche l'animazione ogni tanto ne tenga conto. Le immagini di molti dei film dello Studio Ghibli si trasformano spesso in momenti di pace, in un incontro con i giusti ritmi che rifuggono la fretta e in una tavolozza di colori portatrice di serenità, anche quando la storia non si rivela sempre così serena.

In questo caso c'è molto del gotico inglese nel film, come inglese è il romanzo da cui la storia è tratta, ci sono i tempi e la magia dell'animazione nipponica in un connubio perfettamente riuscito. Resta solo da sperare che Miyazaki e Takahata tornino sui loro passi, che si rimettano al lavoro o che quantomeno lascino in mano a nuovi talenti come Yonebayashi il futuro dello Studio Ghibli che per nessuna ragione deve porre fine alla sua tradizione.

6 commenti:

  1. Visto da pochissimo: bello, intenso, commovente *__*
    E, ovviamente, storia resa meravigliosa dallo Studio <3

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    1. Grande intensità, commovente... sia benedetto lo Studio!

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  2. Io adoro quasi tutti i film dello Studio, questo forse mi è rimasto meno di altri nel cuore, ma nonostante questo è stata una visione molto dolce ed intensa.

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    1. Indubbiamente le mani di Miyazaki e Takahata quando ci sono si sentono, però ho trovato questo Quando c'era Marnie davvero un ottimo film.

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  3. Visto con i figli all'uscita in sala, ci piacque, molto.

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    1. Ciao Enri, anche a noi è piaciuto molto, tante lacrime... :)

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