(Mimi o sumaseba di Yoshifumi Kondo, 1995)
Esauriti i lungometraggi di animazione di Hayao Miyazaki ci siamo rivolti alla restante produzione dello Studio Ghibli che fortunatamente ha in serbo altre cartucce da spendere all'ombra del maestro. Dopo aver visto I racconti di Terramare di Goro Miyazaki, film non eccelso ma neanche da buttare via completamente, la scelta è caduta su questo I sospiri del mio cuore di Yoshifumi Kondo, per il quale il maestro si è occupato di storyboard e sceneggiatura.
Il film è molto diverso per tematiche e ambientazioni da quelli diretti dal fondatore dello Studio (insieme a Isao Takahata). I sospiri del mio cuore presenta una storia attuale, ambientata ai giorni nostri a Tokyo, fondata sui sentimenti, sulla crescita e sulla ricerca di sè stessi, una ricerca che arriva giorno dopo giorno grazie all'impegno e agli sforzi che la quotidianità richiede ai protagonisti della vicenda. La causa ambientalista, fatto salvo qualche accenno nei dialoghi, è assente, non c'è guerra se non in pochi ricordi di un anziano, la visione spiritistica di Miyazaki non si palesa e anche l'aspetto magico caro a tente produzioni dello Studio Ghibli è relegato a brevi sequenze facenti parti di un racconto di finzione.
Un prodotto molto diverso da quelli ai quali eravamo abituati ma comunque di ottimo livello. L'animazione è la solita gioia per gli occhi, esaltata dal livello di dettaglio degli interni e dalla resa magnifica di ambienti e location. Pur non presentando fantasiosi e strampalati scenari, il realismo di un tramonto, la resa del traffico cittadino, quella del trascorrere del tempo e cose di questo genere garantiscono un ottimo livello di animazione. Il fatto di discostarsi dal resto della produzione Ghibli potrebbe essere proprio la marcia in più che ci ha fatto apprezzare I sospiri del mio cuore.
Shizuku è una studentessa delle scuole medie grandissima divoratrice di libri, durante le vacanze estive si ripromette di leggerne almeno una ventina. Un giorno le capita di notare che nelle schede di prestito di tutti i libri che ha preso in biblioteca compare sempre lo stesso nome: Amasawa. Questo fantomatico Amasawa legge un sacco di libri, gli stessi che legge Shizuku.
Tempo dopo, sulla strada della biblioteca, Shizuku si lascia distrarre da un bel gattone e lo segue in un tranquillo quartiere sulla collina di Tokyo. Qui Shizuko incontrerà un anziano esperto in riparazioni, proprietario di un'affascinante statua di un uomo gatto di nome Baron e nonno del giovane Seji, coetaneo di Shizuku e già incontrato in precedenza dalla stessa.
Dopo i primi dissapori, i rapporti tra Seji e Shizuku si faranno più stretti e i due giovani saranno stimolo uno per l'altra nel conseguimento dei propri desideri. Seji si vede come un futuro ed esperto liutaio, Shizuko metterà a frutto la sua passione per i libri.
Tratto da un manga di Aoi Hiiragi, I sospiri del mio cuore è intriso di quel romanticismo puro degli adolescenti, fatto di imbarazzi, negazioni e slanci di pura spontaneità. Uno scarto dalla narrazione di Miyazaki che permette di assaporare un prodotto diverso ma davvero molto ben riuscito.
Curioso vedere come i distributori italiani abbiano creato una locandina con tutti quegli elementi tipici del cinema di Miyazaki in questo caso però per lo più fuorvianti. Decisamente più appropriata la scelta operata dai giapponesi.
Bellissimo, mi è piaciuto un sacco!
RispondiEliminaRappresenta egregiamente quella fase di crescita, complicatissima, e lo fa con una storia davvero fantastica. Mi ha veramente colpito!
è vero, un prodotto diverso ma da vedere assolutamente.
Sono d'accordo, onestamente non mi aspettavo un prodotto di questo livello e invece... ora spero di riuscire a recuperare altre cose dello Studio Ghibli curate da altri registi.
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