mercoledì 21 dicembre 2016

IL GIORNO PIÙ CRUDELE

(AA.VV., 2014)

Natale si avvicina e forse davvero a Natale, almeno noi persone comuni e mediamente per bene, siamo tutti più buoni. Eppure, se non proprio tutti, il 25 Dicembre sono in molti a essere anche un pochino più tristi. C'è chi lo palesa apertamente, chi si veste di un ricercato e indifferente cinismo nei confronti della festa, chi tenta di partecipare alla gioia collettiva ma con qualcosina di fuori posto nel cuore, chi non apprezza l'ipocrisia di alcuni aspetti della ricorrenza, quello consumistico in primis, chi ne aborre i risvolti religiosi, chi ne ama solo quelli e, certamente, c'è anche chi riesce a godersi il pacchetto completo, l'atmosfera, l'aspetto religioso e quello consumistico (anche se questi cozzano tra di loro). Poi ci sono i bambini che aspettano Babbo Natale, è per loro è festa grande.

A Natale però il mondo non diventa un posto migliore, nonostante le nostre pretese di bontà, saremmo ipocriti e anche parecchio stupidi al solo pensarlo. A Natale il mondo rimane il caro vecchio mucchio di sterco che abbiamo sotto gli occhi tutto l'anno. Non spariscono le sofferenze, i nostri lutti, le povertà, i disagi e via discorrendo. Non tornano i nostri cari, che magari proprio in questo periodo abbiamo perso, la nostra vita non migliora, l'umanità non compie passi avanti. Per molte persone, per chi è in difficoltà, per chi soffre, il Natale, è semplicemente il giorno più crudele dell'anno.

Proprio in quest'ottica ISBN Edizioni ha compilato un'antologia di racconti natalizi che sottolineano la potenziale crudeltà della festa più celebre e all'apparenza sentita della nostra società, lo fa mettendo in campo una squadra di pezzi da novanta della letteratura classica presentandoci racconti di Hans Christian Andersen, Anton Čhechov, Mark Twain, Guy de Maupassant, Lev Tolstoj, Fedor Dostoevskij, Carlo Collodi, Luigi Pirandello, O. Henry, Nikolaj Gogol, Dylan Thomas e Charles Dickens. In questi racconti viene esplorato il rovescio della medaglia, il lato più lontano dalla filosofia del vorrei cantare insieme a voi in magica armonia, il Natale degli ultimi declinato in diversi aspetti. Ma non crediate che autori di questo calibro siano capaci di porre l'attenzione solo sull'aspetto più svenevole della festa, e allora campo libero alla tradizione ma anche alla fantasia più sfrenata, ai sentimenti nobili certamente, ma anche a fantasmi e diavoli, alla religiosità così come all'aspetto più terreno e prosaico del Natale e degli uomini.

Andersen, come è facile aspettarsi, ci presenta una fiaba arguta con protagonista un giovane abete che aspetta solo il momento di lasciare il suo boschetto per andare a conoscere il mondo; questo, purtroppo per lui, avverrà proprio in occasione del Natale. Čhechov e Dostoevskij pongono invece l'accento sul più triste degli aspetti del Natale, la consapevolezza che la sua gioia e le sue promesse non sono valide per tutti i bambini, specie per quelli poveri e sfortunati costretti ad affrontare i freddi inverni nella Russia del 1800, vestiti solo di stracci leggeri (concetto facile da contestualizzare all'oggi e purtroppo ancora attuale). Mark Twain si occupa della classica corrispondenza con Babbo Natale in modo del tutto originale mentre Guy de Maupassant non si priva di esercitare anche in questa circostanza la sua verve cinica e molto terrena, attribuendo al protagonista della storia falsa carità, appetiti poco consoni alla festa e un giusto contrappasso. Tolstoj e Pirandello scandagliano l'aspetto più religioso del Natale con esiti che potremmo definire quasi opposti, Collodi e O. Henry offrono forse le costruzioni narrative più riuscite, con finali facilmente intuibili per un pubblico moderno e smaliziato, ma ancora capaci di colpire nel segno. Per Dylan Thomas ci sono i ricordi del Natale nel Galles, ma è da Nikolaj Gogol e Charles Dickens che arrivano i due episodi più fantasiosi e corposi. Il primo ci narra come il fabbro Vakula riesca a mettere letteralmente nel sacco perfino il diavolo per amore della sua Oksana, il secondo ci trasporta in una casa infestata e in una storia di fantasmi con derive onirico surreali che trasformano il credo cristiano in quello musulmano in un cortocircuito di grande attualità.

Con l'avvicinarsi della festa, Il giorno più crudele, tra l'altro corredato da belle illustrazioni d'epoca a tema, potrebbe rivelarsi un originale pensiero, una carta da giocare per chi è sempre in ritardo con le incombenze natalizie.

Hans Christian Andersen - L'abete
Anton Čhechov - Van'ka
Mark Twain - La lettera di Babbo Natale
Guy de Maupassant - Notte di Natale
Lev Tolstoj - Il Natale di Martin
Fedor Dostoevskij - Il bambino con la manina
Carlo Collodi - La festa di Natale
Luigi Pirandello - Sogno di Natale
O. Henry - Il dono dei Magi
Nikolaj Gogol - La notte di Natale
Dylan Thomas - Il mio Natale nel Galles
Charles Dickens - La casa dei fantasmi

2 commenti:

  1. Libro interessante, da regalare anche a quelli che pensano che il natale corrotto sia un problema solo di oggi.
    Quanto al natale: io apprezzo l'atmosfera, ma quella che si crea in casa, mentre fuori mi infastidiscono le luci mi infastidiscono gli addobbi, mi infastidisce la gente che compra regali fingendosi infastidita di dover comprare regali ecc: Niente consumism, niente regligione, solo quest'atmosfera in casa, regali azzeccati e cene con persone che mi piacciono: così mi piace. Insomma, faccio come sempre: prendo l'idea, che tovo geniale, e cambio tutti gli ingrdienti, ottenendo un risultato per forza di cose diverso, ma che a me piace molto.
    Ciao Firma, grazie per il consiglio libresco, è un genere di libro, e di messaggio, che mi piace molto :)

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    1. Il messaggio è un gran messaggio anche se per me Natale è sempre Natale, anche io apprezzo la dimensione più familiare della festa, poi con i bambini è ancor più facile apprezzarla, però ammetto che anche le città addobbate mi mettono allegria (anche se non sempre e non ovunque). Mi stressa solo un pochino la ricerca del regalo giusto, mi piace farli ma alla lunga è un'operazione anche faticosa e stancante...

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