venerdì 29 maggio 2020

OCEAN'S 13

(di Steven Soderbergh, 2007)

Il terzo capitolo della saga dedicata alla banda di Danny Ocean (George Clooney) mette da parte le strutture un po' più complesse e l'eccessivo glamour dell'episodio precedente (non che qui non ce ne sia, intendiamoci) per tornare all'origine e guardare a Ocean's eleven, film che diede il via al brand rifacendo Colpo grosso diretto da Lewis Milestone nel lontano 1960. Il ritorno alle origini funziona, quando Soderbergh torna al suo cast d'eccezione non ci si aspetta altro che puro divertimento e attori in palla, interpreti sul set più per divertimento che non per soldi, anche perché se la produzione avesse dovuto pagare gli attori con i loro cachet abituali probabilmente questa serie di film non si sarebbe mai potuta realizzare. Oltre alla squadra già rodata qui ci sono almeno tre nuovi ingressi di peso: a dare una mano alla banda di Ocean, seppur non in maniera continuativa, troviamo il pianificatore Roman Nagel interpretato da Eddie Izzard, il ruolo di principale antagonista che era di Andy Garcia, ancora presente, va a un cinico e avido Al Pacino, proprietario di alcuni tra gli hotel più lussuosi sulla piazza (si torna a Vegas) assistito dal suo braccio destro, l'affascinante Abigail Sponder (Ellen Barkin). Heist movie classicissimo, non ci si sposta di una virgola dal canovaccio che ci si aspetta, non si deve perdere nemmeno troppo tempo per la formazione della squadra perché è già nota, introdotto Izzard Soderbergh ci catapulta nello studio dell'ambizioso piano ideato dal gruppo per mettere in ginocchio Willie Bank (Al Pacino).


Nonostante sia nel giro delle truffe da una vita il buon vecchio Reuben (Elliott Gould) non ha ancora imparato a diffidare degli squali di Las Vegas; entrato in società con Willie Bank per la costruzione di quello che dovrà diventare il più prestigioso hotel con casinò della città, viene da questi truffato e minacciato e lasciato praticamente in mutande, al contraccolpo emotivo segue infarto e successiva lungodegenza. Ma Reuben è uno della banda, e la banda non sta con le mani in mano quando uno di loro viene colpito. E allora tornano tutti in pista per trascinare Bank nel fango, far fallire l'inaugurazione del suo casinò, mandare in rovina il suo proprietario, impedire che vinca l'ennesimo premio "cinque diamanti" per il miglior albergo e, perché no?, magari far sparire un po' dei vecchi premi vinti da Bank in occasioni precedenti. Quindi tutti in pista, Danny (Clooney), Rusty (Brad Pitt), Linus (Matt Damon), Bernie (Frank Catton), Virgil (Casey Affleck), Livingston (Eddie Jamison), Scott (Turk Malloy), il vecchio Saul (Carl Reiner), Busher (Don Cheadle) e Yen (Shaobo Quin) con l'aiuto di Roman Nagel.


La trama è giocata tutta sulla costruzione delle varie fregature che i ragazzi metteranno in atto ai danni di Bank, il piano è dettagliato e tutti i suoi risvolti sono spiegati e giustificati in maniera cedibile, ciò nonostante Ocean's thirteen mantiene per tutta la sua durata un bel ritmo e la giusta verve ironica che permette al film di risultare molto piacevole e divertente mantenendo la promessa fatta allo spettatore che da questo film sa già cosa aspettarsi. Soderbergh si esibisce ormai in maniera anche scolastica con i suoi split screen, con le sovrapposizioni d'immagini e con l'illuminazione scintillante e lussuosa di Peter Andrews (che poi è sempre lo stesso Soderbergh sotto falso nome, quello del padre). Marginale la presenza femminile ma ci si rifarà con il successivo Ocean's 8 di Gary Ross con una banda di sole donne.

Film promosso, al terzo episodio non arrivare con il fiato corto non era facile, Soderbergh ci riesce grazie a un cast strepitoso che è sempre piacevole guardare in azione e soprattutto evitando qualsiasi tipo di sottotesto, puro intrattenimento ma di quello realizzato con tutti i crismi del caso.

4 commenti:

  1. Si è andato scendendo di capitolo in capitolo, ma se questo terzo raggiunge la sufficienza in scioltezza non è proprio una brutta cosa ;)

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    1. È passato molto da quanto vidi Ocean's 12, a ricordo devo dire che 13 mi ha divertito di più, però il precedente dovrei riguardarlo.

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  2. Ed è proprio l'episodio che non ho visto.
    Però, fa piacere constatare che non cala di interesse: ripetere lo stesso canovaccio non è semplice, perché la sicurezza va bene, ma il rischio di annoiare è dietro l'angolo!

    Moz-

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    1. Lo guardi, sai già cosa aspettarti, ma se ti piace il genere ti diverti.

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