lunedì 27 settembre 2021

L'AMORE BUGIARDO - GONE GIRL

(Gone girl di David Fincher, 2014)

Well, well, well... devo ammettere di essere rimasto un po' deluso dalla visione di questo Gone girl, in parte perché le critiche che ne avevo letto all'epoca della sua uscita erano tutte più o meno entusiastiche, in parte perché dal regista di opere come Seven, Fight club, Il curioso caso di Benjamin Button, Zodiac o dell'ultimo Mank ti aspetti a ragion veduta sempre moltissimo; ecco, capitalizzato un bel discorso sull'evolversi della vita di coppia all'interno del matrimonio, questo sì molto interessante, su altri versanti il film mi ha lasciato invece parecchio tiepido. Dopo un inizio che potrebbe andar bene per una sofisticata commedia romantica, nello sviluppo il film di Fincher, tratto dall'omonimo romanzo di Gillian Flynn, prende la via del thriller psicologico dove le apparenze non è detto che siano davvero quel che sembrano, gioco però a mio modesto parere fin troppo scoperto e che da quel punto di vista non offre grosse emozioni né sorprese se non allo spettatore un po' distratto o poco avvezzo al genere, gli sviluppi e il twist di trama che porta al finale non arrivano assolutamente inaspettati e men che meno sorprendono; detto questo il film è ben girato e lo si guarda volentieri ma come detto sopra un po' di delusione rimane ad aleggiare sui titoli di coda.

Nick (Ben Affleck) e Amy (Rosamunde Pike) sono una di quelle coppie da film: entrambi belli e affascinanti, con impieghi interessanti anche se per estrazione sociale e carattere un po' diversi, Amy è infatti figlia di due scrittori che hanno fatto fortuna con i libri della Mitica Amy, racconti ispirati alla vita della loro figlia che in realtà non è mai stata proprio perfetta come quella della sua controparte cartacea. Quando da New York la coppia si trasferisce in Missouri per accudire la madre malata di Nick le cose cambiano, entrambi perdono il lavoro, Amy rimane a casa, Nick con i soldi di lei apre un bar che gestisce con la sorella Margo (Carrie Coon). Quello che sembrava un idillio da favola di una coppia in perfetta sintonia, in società, a letto, nel privato, diventa un rapporto dove iniziano le recriminazioni: nasce qualche sospetto, i legami e l'amore incondizionato pian piano si sfaldano e la passione iniziale evapora giorno dopo giorno, atto dopo atto, mancanza dopo mancanza. Un giorno Nick, rientrando a casa, trova segni di colluttazione, Amy è sparita, non resta che chiamare la polizia che accorrerà nella persona del detective Rhonda Boney (Kim Dickens). Ci vuole poco alle forze dell'ordine e all'intera comunità per iniziare a sospettare di Nick, l'uomo è troppo poco preoccupato, alcuni elementi remano contro e lo incriminano, un'amica di Amy sembra avere qualcosa di importante da rivelare, per Nick tutta la faccenda prende una brutta piega.

Come si arriva da un amore nato in maniera brillante, vivo, sincero, divertente, uno di quelli che brucia da principio con il fuoco della passione, al momento di non avere più nulla in comune, alle continue recriminazioni, al non sopportare più quella che per propria scelta è diventata la nostra metà, a essere infastiditi e a dare fastidio, a vedere solo più difetti e nessun pregio, a ricevere ed elargire solo umiliazione e risentimento invece di accettazione, amore e comprensione, a pretendere, a voler cambiare l'altro, a non volersi più sforzare di essere il meglio che le nostre possibilità potrebbero concedere per brillare agli occhi del partner? Questo è il discorso che merita attenzione in Gone girl, traccia portante di un thriller che si rivela tutto sommato convenzionale, i motivi d'interesse vanno cercati nel giudizio della comunità, nell'importanza che diamo alle condizioni sociali, al lavoro piuttosto che alle persone, e in tutta una serie di riflessioni che risultano però soffocate da questa trama gialla non troppo coinvolgente e troppo leggibile, regia precisa di Fincher che però non riesce a stupire come in altre occasioni, Affleck sappiamo che difficilmente si rivela la carta vincente quando è davanti alla telecamera, brava la Rosamunde Pike ma nel complesso tra tutti i film realizzati da Fincher (me ne mancano un paio da vedere) questo mi è sembrato l'unico tutto sommato superfluo.

10 commenti:

  1. Visto all'epoca al cinema e adorato. E' uno dei pochi film recenti che cerco di riguardare ogni volta che viene passato in TV e ogni volta mi piace più della precedente :)

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    1. Proverò allora a riguardarlo tra un po', a me non ha colpito particolarmente, di Fincher ho preferito praticamente qualsiasi altra cosa di suo abbia visto (mi mancano due o tre titoli però).

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  2. Non sono d'accordo, ma ci sta, la visione non può essere uguale per tutti, per me comunque è ottimo ;)

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    1. Devo dire che in questo caso sono la voce fuori dal coro, è piaciuto più o meno a tutti, io non l'ho trovato così eccezionale, dovrò riguardarlo più avanti.

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  3. A me è piaciuto moltissimo, ha una trama sfaccettata, incentrata su una donna che si ritrova ai margini del marito, quando per tutta la vita è stata al centro dell'attenzione, a New York lavorava, aveva la sua vita, adesso col matrimonio si ritrova in ombra dell'uomo che ha sposato, una condizione la sua che può fare andare fuori di testa chiunque

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    1. Il rapporti tra loro è infatti la cosa più interessanti, è la parte thriller che mi ha convinto poco, nel complesso non l'ho trovato eccezionale, c'è anche da dire che questa settimana ho trovato deludente questo, il Tenet di Nolan e ho faticato un po' anche con Stray Dogs, parecchio ostico ma io adoro il cinema asiatico, anche quello più distante dalle nostre sensibilità, eppure... magari sono io che sono nel periodo storto...

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  4. Tu pensa,con Fincher spesso non vado d'accordo ma questo all'epoca mi prese.
    Tutt'altro che perfetto, ma mi coinvolse. Certo, per quanto le scene clou funzionino e il discorso sulla coppia sia interessante, nel mezzo molte cose restano poco credibili. Però, per me, ci sta eccome.

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    1. Vedi, devo essere io, questo è piaciuto più o meno a tutti. Tra qualche tempo gli darò un'altra possibilità.

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    2. Ti batto... a me non piace "Ritorno al futuro" 😅

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