lunedì 12 dicembre 2011

UNA BALLATA DEL MARE SALATO

C'è la possibilità che io possa scrivere qualcosa di minimamente nuovo o di solo lontanamente valido sulla prima avventura del Marinaio per antonomasia (da qui la maiuscola sul sostantivo), Corto Maltese?

E' possibile dopo che di quest'opera ha parlato finanche Umberto Eco? Ditemi voi, è possibile?

No, non è possibile. Bravi! Risposta esatta.

Però, perché c'è sempre un però, potrebbe darsi, magari, che si presenti l'eventualità che da queste parti passi un baldo giovine, novizio girovago del mondo delle nuvole parlanti in cerca di spunti, ignaro del mondo vasto quanto il mare salato del titolo e altresì denso di fascino che potrebbe da un momento all'altro pararglisi all'orizzonte.

Pure questo sarebbe possibile. E questo mi piacerebbe davvero molto.

Principiare dicendo che la ballata è l'esordio del Maltese pare quantomeno riduttivo. In questo albo, oltre al mito di Corto, prendono vita una serie di personaggi e caratteri che nella maniera più assoluta non sono da meno rispetto al protagonista (che in realtà definirei più co-protagonista).

Questi infatti, pur dimostrando da subito la caratura del personaggio dal fascino ammaliante, mai riesce a rubare in maniera completa la scena agli altri personaggi fin da subito felicemente delineati e vivi. Rasputin, il Monaco, Cranio, Cain e Pandora, il signor Slutter, il maori Tarao e via discorrendo sono tutti attori di un bellissimo romanzo che, pur se in origine pubblicato a puntate, offre un'avventura sempre coinvolgente e piacevolmente fluida dalla prima all'ultima pagina. Come il corso di un fiume. Meglio, come il moto di un Oceano.

Sull'arte di Pratt è superfluo stare a spendere troppi complimenti. Ci troviamo di fronte a una matita ancora in cerca del definitivo sviluppo ma già di un'eleganza e soprattutto di un'efficacia fuori da ogni ombra di dubbio. Le tavole sono maggiormente dettagliate rispetto a quelle che riserverà il futuro, i volti sporcati da un maggior numero di segni alla ricerca della giusta espressione e del giusto sentimento rispetto a come si presenteranno in storie di là da venire, differenze queste visibili guardando ad esempio le tavole di un'altra celebre storia dell'avventuriero: Corte Sconta detta Arcana.

L'Oceano è il grande protagonista della storia (sua la voce narrante nella prima vignetta) e dall'Oceano arrivano fin dall'incipit alcuni dei nostri personaggi. Il catamarano del capitano Rasputin raccoglie due naufraghi della goletta Ragazza di Amsterdam. Sono Cain e Pandora Groovesnore. Dopo poche tavole l'incontro con Corto Maltese, alla deriva, legato mani e piedi a una zattera. Al suo nemico/amico Rasputin, uomo con pochi scrupoli, non resterà altro da fare se non tirare a bordo il maltese, che a contrariare il Monaco si ha solo da perdere.

Il Monaco conferisce alla narrazione la giusta dose di mistero, mistero peraltro facilmente dissipabile dal lettore che presti un minimo di attenzione ai dettagli offerti dall'autore.

Autodichiaratosi sovrano assoluto di una parte di Pacifico, è il perno attorno al quale si muovono i nostri personaggi. Uomo dal passato misterioso, mai visibile in volto, nasconde una storia che il signor Pratt ci rivelerà già in questa prima avventura dedicata alle sue creature.

Senza addentrarci in ogni giro d'angolo della trama, chiediamoci pure cosa sicerca in una bella storia d'avventura.


Allora, cosa si cerca in una bella storia d'avventura?

Personaggi carismatici, buoni o ambigui che siano.
Ci sono.

Paesaggi esotici resi al meglio da belle tavole.
Ce li abbiamo.

La giusta dose d'azione e di mistero.
Vada per l'una e per l'altra.

Il romanticismo. C'è, non quello melenso da commedia romantica, ma c'è. Quello vero, quello dell'ideale, quello della scelta giusta (che magari non sembra ma sempre più sta diventando un'idea romantica e non la norma, perdonatemi la divagazione).

C'è anche un bell'inquadramento storico che non guasta.

Come dite? Ah si, c'è sempre qualcuno che vuole le donne discinte.
Beh, quelle non ci sono, mettetevi il cuore in pace.

Il volume che ho in mano è il primo di una collana che il Gruppo Editoriale l'Espresso in collaborzione con Panini Comics dedicò qualche tempo fa a Corto Maltese.

Volumi cartonati a colori a 9,90 euro l'uno. Il volume è davvero ben curato, di grande formato con una bella sezione introduttiva. Uno stralcio di uno scritto di Umberto Eco riguardante la geografia imperfetta di Corto Maltese, l'importanza dell'opera per un altro grande del fumetto, Vittorio Giardino, una storia editoriale della ballata e una biografia del personaggio a cura di Luca Boschi.

Se siete uno di quei novizi girovaghi di cui sopra tentate questo recupero. Vi si aprirà un mare di scoperte contenute in un'ottima confezione. Personaggi in evoluzione che vi diventeranno cari in un breve lasso di tempo. Cosa volete ancora da una bella storia d'avventura? Il sangue?

3 commenti:

  1. Grandissimo Corto.
    Un personaggio ed un autore davvero mitici.

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  2. Hello MJF e benvenuto. In effetti un bellissimo personaggio del quale potrò godermi ancora un sacco di storie (ne ho lette infatti solo due o tre).

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  3. Io non posso dire nulla. Sarei davvero troppo di parte. Infatti ho letto tutte le storie almeno quattro volte. Possiedo tutti i volumi in tre diverse edizioni e pure quella a puntate sulla rivista Corto Maltese. Ho persino tutta la serie animata in DVD, compreso il lungometraggio. E' proprio un malattia, la mia.

    E vedrai dopo "la ballata" quante altre belle ce ne saranno. Quasi ti invidio, che le leggi per la prima volta :)

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