giovedì 9 febbraio 2012
LASCIA PERDERE JOHNNY!
(di Fabrizio Bentivoglio, 2007)
Niente male questo esordio alla regia sulla lunga distanza di Fabrizio Bentivoglio. Una commedia garbata dai toni amarognoli sviluppata su accadimenti e sogni presi in prestito dalla vita di Fausto Mesolella, chitarrista della Piccola orchestra Avion Travel.
In una Caserta malinconica e desolata l'introverso Faustino Ciaramella (Antimo Merolillo) coltiva la sua passione per la musica e la chitarra in attesa della chiamata per il servizio militare.
Orfano di padre vive con la madre Vincenza (Lina Sastri) che spinge affinché il figlio si faccia fare un contratto per ottenere il congedo.
Faustino un lavoro però non ce l'ha. O meglio. Ce l'ha ma è molto precario e senza contratto. Suona con l'orchestra (?) del maestro Falascio (Toni Servillo) che di lavoro fa il bidello.
Faustino ripone nel maestro una certa ammirazione che quest'ultimo ripaga con perle di saggezza di grande caratura: "Quando ti senti sicuro, metti la tua bella nota. Quanne nun te siente sicuro, nun miette niente!" Con l'orchestra del maestro Faustino suona nei paesi della provincia finché tramite l'impresario Raffaele Niro arriva la grande occasione: suonare con l'orchestra del noto maestro Augusto Riverberi (Fabrizio Bentivoglio), noto più che altro per una vecchia relazione con la Vanoni.
Quando l'esperienza musicale di Faustino sembra finalmente ingranare, il protagonista si scontrerà purtroppo con le delusioni e le fregature che il mondo della musica spesso presenta a chi è agli inizi.
Siamo di fronte a un film quasi etereo, delicato e recitato in punta di piedi. Il protagonista interpretato dall'esordiente Antimo Merolillo parla molto poco, i suoi pensieri, tramite una voce off ben integrata e mai fastidiosa, ci accompagnano durante la durata dell'intera pellicola. Questo ragazzo timido e serio, grazie alla sua visione fiduciosa e forse ingenua della vita, riesce a catturare l'affetto delle persone che gli stanno intorno e probabilmente quello di gran parte degli spettatori.
Ben delineato anche il personaggio del maestro interpretato da Fabrizio Bentivoglio, sguardo dolente quasi a trasmettere un progressivo abbandono di forze e fiducia che solo la musica può ritemprare. Ottime le prove da coprotagonisti di Toni Servillo e Lina Sastri.
Un Toni Servillo che in poche battute delinea un personaggio al limite del tragico, a suo modo sconfitto. Il talento dell'attore esplode libero nella sua napoletanità (sono di parte, che ci volete fare) e garantisce alla prima parte del film una bella verve comica.
Impeccabile anche Lina Sastri che brilla d'energia trattenuta.
Colonna sonora decisamente interessante garantita dall'altro Servillo, Peppe, che con il nome d'arte di Jerry Como interpreta il crooner che si unisce al maestro Riverberi e Faustino per completarne l'orchestra.
Una pellicola che forse avrebbe dovuto avere maggiore sostanza e un finale decisamente meno affrettato di quello che abbiamo visto che ripaga però con sentimento e con le giuste atmosfere lo spettatore. Un film concentrato maggiormente su personaggi e situazioni che non su una trama forte e decisa. Il mio parere è che in questo caso il risultato non sia affatto male, dategli una possibilità, in fondo sempre di esordio si tratta.
PS: Come vedete di Johnny non c'è neanche l'ombra, cercatelo guardandovi il film.
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