domenica 29 marzo 2015

AMERICA'S GOT POWERS

Almeno un paio di motivi hanno destato la mia curiosità nei confronti della miniserie America's got powers edita da Image Comics e portata in Italia da Panini. Innanzitutto la storia è scritta da Jonathan Ross, autore che mi aveva piacevolmente sorpreso con il suo Turf qualche tempo fa. Il secondo motivo di interesse era la disamina in chiave super di quello che è il mondo dei reality show e dei talent, spettacoli televisivi molto in voga anche nel nostro paese e qui smaccatamente richiamati fin dal titolo che si rifà al celebre show America's got talent della NBC. Come ciliegina sulla torta il fatto che Jonathan Ross prima che scrittore di fumetti è un noto comico e presentatore televisivo e quindi molto inserito e competente sulle dinamiche delle produzioni per il piccolo schermo. Mettiamoci pure le matite di Bryan Hitch e il quadro risulta completo.

Diciassette anni fa nella città di San Francisco precipitò uno strano cristallo proveniente dal cielo, quel giorno tutte le donne gravide diedero alla luce i loro bambini, quale che fosse il loro stato di avanzamento della gravidanza i bambini nacquero sani, perfetti e tutti con particolari abilità. Oggi molti di quei ragazzi dotati di poteri ambiscono a far parte del super gruppo Power Generation, unico modo per riuscirci è vincere la nuova edizione del talent show America's got powers che li vedrà scontrarsi per un posto al sole contro i temibili paladini, i letali robots mandati in scena dalla produzione. Il lettore seguirà la vicenda con gli occhi di Tommy Watts, unico di quella generazione di bambini a non aver sviluppato particolari abilità e costretto quindi a lavorare all'interno dell'arena dove si gira il talent invece di parteciparvi.

L'idea di partenza, pur non essendo originale, mi intrigava parecchio, è innegabile come in America's got powers tutta una serie di elementi che vanno a strutturare la vicenda siano assolutamente derivativi, partendo dall'origine dei poteri dei ragazzi presa pari pari da Rising Stars e andando avanti di questo passo (per un elenco più completo vedi il commento al primo episodio scritto dall'amico Luca). Jonathan Ross aveva compiuto un operazione simile già con Turf andando a miscelare insieme diversi elementi noti della narrativa (non necessariamente a fumetti in quel caso) ottenendone un miscuglio originale e molto, molto riuscito ma soprattutto dannatamente divertente. Qui ha guardato prettamente ai comics americani e al mondo dello spettacolo, il risultato ottenuto è di certo meno originale ma comunque ben scritto, intrigante e piacevole.


L'accento viene posto su quel che in questo show attira veramente il pubblico e fa alzare gli indici di ascolto, ossia il conflitto e l'aumento della violenza senza controllo, un po' come accade ed è accaduto negli ultimi anni con la tv gridata dove le dispute tra i partecipanti ai vari reality, l'aumento del becero e delle urla innalzava anche gli indici di ascolto delle varie trasmissioni. Non mancano ovviamente nello sviluppo narrativo gli intrighi nel dietro le quinte dello show, ingerenze di politici, interessi militari e alcune sorprese.

Per il lavoro svolto da Hitch vale quanto detto per Ross, matite sempre curate senza particolari sbavature, stile molto dinamico e cinematografico che chi conosce il disegnatore ha imparato ad apprezzare, anche qui qualche sentore di già visto, in molti volti ad esempio, il look dei partecipanti al torneo mi ha ricordato addirittura il team Europa (si chiamava così?) di Ultimates.

Complessivamente ne esce un racconto ben scritto e ben disegnato con poche vette di originalità ma con comunque parecchi motivi di interesse, per quattro numeri si può anche fare.

10 commenti:

  1. Ancora lo devo leggere, ma è un titolo che mi intriga veramente tantissimo!

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    1. Mi saprai dire qualcosa dopo la lettura allora... io attendo :)

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  2. Sto rimanendo davvero indietro con i fumetti... meno male che ci siete voi blog a ricordarmi le cose :D

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    1. Noi ti aggiorniamo, tu impegnati a recuperare le letture :)

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  3. Brian Hitch me lo ricordo dai tempi della Marvel, ha un tratto molto personale e riconoscibile, che mi garba alquanto.
    Il fatto che sia una miniserie e quindi con un inizio ed una fine lo rende un prodotto allettante, dovrò dargli un'occhiata. :-)

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    1. Anche io mi sono fatto allettare dalla durata limitata del progetto, poi Ross su Turf mi aveva davvero impressionato favorevolmente. Se Hitch ti piaceva allora credo ti piacerà anche adesso.

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  4. Preso il primo volume, per ora senza infamia né lode ma voglio vedere dove va a parare. Sicuramente sopra la sufficienza, su tutti i fronti :)

    Moz-

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    1. Sicuramente nulla di troppo originale ma credo che per quattro numeri si possa seguire, comunque ben scritto e ben disegnato, in giro ho visto molto di peggio :)

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  5. Ha! Ci sei caduto con tutte le ciabatte! Scherzi a parte Jonathan Ross piace anche a me, ma questo tipo di storie proprio non riesco a farmele piacere. Mi dirai tu alla fine del ciclo completo :)

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    1. Guarda che se mi faccio abbindolare dal nome di Ross è anche colpa tua :)

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