lunedì 17 ottobre 2016

CAGLIOSTRO

(di Tiziano Sclavi e Luigi Piccatto)

L'horror incontra il grottesco, il surreale e l'onirico, questo è Cagliostro, viaggio nel non-sense dell'orrore più variegato e contaminato fin qui visto sulle pagine di un albo di Dylan Dog. E rimanendo nell'ambito delle citazioni, cifra stilistica narrativa e goduriosa della quale è infarcito all'inverosimile l'episodio, potremmo dire senza temere d'incorrere in errore: "surreal but nice!".

Il canovaccio della trama è esiguo, un mero pretesto per dar via a situazioni lungo le quali allineare il maggior numero possibile di fantasiosi orrori e omaggi, prevalentemente cinematografici, ma non solo. A New York si è scatenata la follia più completa e i newyorkesi sembrano accoglierla senza colpo ferire, senza batter ciglio accettano di tutto come fosse la norma o come se lo strano non esistesse e tirano avanti. Per le strade girano così indisturbati zombi in avanzato stato di marcescenza, mostri guidano i taxi, persone rinunciano in modo naturale a parti del proprio corpo e via discorrendo. Dietro a tutto questo c'è forse il gatto Cagliostro, felino capace di trasformare i suoi incubi splatter in realtà, e la sua padrona, una strega annoiata che per spezzare il tedio quotidiano lancia un richiamo di sfida, e indovinate un po' chi sarà il destinatario del suddetto richiamo? Bravi, proprio lui.

Da qui in avanti l'elemento più interessante sarà proprio quello citazionista: si parte dall'omaggio a un grandissimo Cary Grant che in gioventù sfiorò l'horror comedy con il cattivo Arsenico e vecchi merletti, qui ripreso alla grande da Sclavi e Piccatto, poi dentro ci finiscono Saranno famosi, Ghostbusters, Taxi driver, Lovecraft, Duel, Non aprite quella porta, Psycho, Il giustiziere della notte, Klaus Kinski, Peter Lorre, forse Lee Marvin, ancora una volta Frankenstein Jr. e addirittura Grimilde, la matrigna di Biancaneve. Ne esce un puzzle francamente molto divertente da decifrare per il lettore.

Menzione particolare per Sir Francis Albany, personaggio creato dal duo Floc'h e Rivière che qui diviene comprimario per una manciata di pagine.

Il tono dell'avventura è abbastanza scanzonato, rimangono ancora da sottolineare come la storia presenti un accenno di continuity citando una precedente avventura dell'indagatore dell'incubo e come ci mostra la prima e dolorosa traversata oceanica del nostro, chiamato questa volta a New York per sbrogliare l'ingarbugliata matassa.

9 commenti:

  1. Questo revival su DD mi mette sempre una gran voglia di rileggere i primi albi che ancora possiedo *_*
    Di questo ad esempio ricordo poco e chissà se ai tempi avevo colto le citazioni :O

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    1. Guarda, ce n'è talmente tante che anche io non sono certissimo di averle colte tutte e soprattutto averle azzeccate tutte (ad esempio quella a Saranno famosi io l'ho letta così, ma magari Sclavi e Piccatto avevano in mente altro).

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  2. Storia pazzerella di quelle che non mi piacevano nemmeno a suo tempo, tipo Golconda.
    A rischio di fare una figuraccia (chissà se ricordo bene) cito la citazione dell'agenzia pubblicitaria Saatchi & Saatchi per cui inaspettatamente lavora un motociclista incontrato da Dylan Dog. O forse era UNA motociclista, a cui Dylan strizzava le tette per tenersi saldo in sella?
    Una citazione che, alla luce di quelle successive, mi è poi sembrata un tentativo tipico di cerchiobottismo da parte di Sclavi, per ingraziarsi più tipologie di pubblico possibile mettendo qualche elemento in cui ci si potesse riconoscere ma senza mai approfondirlo (atroce la citazione in un numero successivo "Mi sembra di essere in un gioco di ruolo, in cui può succedere di tutto!", che mi aveva molto infastidito perché da giocatore di ruolo mi sembrava una definizione assai superficiale!).

    Poi magari ho sbagliato numero e la Saatchi & Saatchi compariva altrove :D

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    1. No, no, hai detto giusto, era proprio qui anche quella. Io ho letto la storia come un puro divertissement, la fa da padrone l'accumulo di questo e di quello, come dici tu nulla è approfondito, è un gioco che una tantum ci sta, io l'ho trovato divertente.

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  3. Un numero epocale, mi hai fatto venir voglia di rileggerlo!
    Una volta i Dyd erano proprio altra cosa... inutile a dire.
    Oggi capita anche l'episodio bellissimo, però una volta erano proprio più costruiti, ragionati, diversi.

    Moz-

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    1. La cosa carina di questi post è proprio riuscire a suscitare la voglia nei lettori di andare a riprendere in mano quei vecchi albi, sono contento che funzioni. Il prossimo numero sarà ancora meglio... :)

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  4. Questo è uno degli ultimi Dylan Dog che ho recuperato, dopo aver smesso di collezionarlo in maniera discontinua...
    Cagliostro, stando a quanto ho letto di Dylan Dog, è forse la creatura più potente mai pensata come suo avversario, visto ciò di cui è capace.
    La storia, come detto, ha un soggetto molto essenziale ma Sclavi riesce a sviluppare una sequenza di scene e situazioni di rara godibilità!
    Citazioni in offerta speciale, poi! Anche se metà di quelle qui citate non le ho notate a essere sincero!

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    1. Albo che vive di citazioni ed effettivamente Cagliostro potrebbe rientrare a pieno diritto tra le creature più potenti create sulle pagine di DD.

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