domenica 13 settembre 2015

VIVONO TRA NOI

(di Tiziano Sclavi, Giuseppe Ferrandino e Gustavo Trigo)

Dopo aver svoltato la boa dell'anno di pubblicazioni all'attivo, sul tredicesimo numero di Dylan Dog si assapora qualche sprazzo lieve di ripetizione e di già visto, cosa che riportata nelle giuste proporzioni non risulta disturbante ne inficia la buona riuscita di questo Vivono tra noi. L'idea di base, quella cioè del pericolo ben nascosto, per molti potenzialmente meno minaccioso di altri, si era già intravista ne La zona del crepuscolo dove diversi non morti portavano avanti la loro non vita mascherati e ben inseriti tra la gente comune del paesino di Inverary in Scozia. Allo stesso modo, in maniera celata, con qualche delitto qua e là, a Londra si nasconde qualche vampiro, altra figura classica orrorifica che non poteva mancare nel palmares dell'indagatore dell'incubo.

Altro accenno di deja vu arriva dal lavoro di Gustavo Trigo alle matite che, pur offrendo la solita buona prova, caratterizza almeno un paio di personaggi in maniera pressoché identica a come aveva fatto pochi numeri prima nell'episodio La bellezza del Demonio creando in fin dei conti un effetto per il lettore un poco straniante. Anche la resa della mimesi del mostro tra la folla, a livello visivo ricorda molto quella già usata ne La zona del crepuscolo.

La storia per Dylan inizia con quello che all'apparenza sembra un misterioso scambio di persona, la bella Cindy, amica del nostro, è infatti convinta che suo marito Derek non sia più la stessa persona che ella così bene conosceva, e questo non in senso metaforico, Cindy si è convinta che Derek sia stato fisicamente sostituito da qualcun'altro. L'approccio dell'indagatore alla faccenda è pieno di sano scetticismo, tanto da spingerlo a rivelare a Derek le strambe preoccupazioni della moglie. Rincuorato dall'uomo Dylan torna a casa, ma ormai un campanello d'allarme ha messo in moto il suo istinto, o il suo sesto senso e mezzo se volte, cosa che lo porterà a trovarsi invischiato nell'ennesima storia da incubo. Intanto come grattacapo, l'ispettore Bloch si ritrova da gestire qualche cadavere dissanguato di misteriosa provenienza.

In ogni caso, nonostante gli appunti di cui sopra, l'albo è ben costruito da Sclavi e Ferrandino che vanno a consolidare caratteristiche e successo di un personaggio destinato a tirature da record (almeno nei suoi anni d'oro). Ripetizioni grafiche a parte, Trigo si dimostra ancora una volta abile narratore per immagini apponendo la firma in calce a un altro buon lavoro. In una serialità stretta come quella mensile è impensabile che ogni numero possa regalare vette di assoluta originalità, e in fin dei conti va bene anche così.


7 commenti:

  1. I primi anni di Dylan Dog restano comunque i più portentosi, sarà che per allora rappresentavano una novità... devo dire che quando mi capita di rileggere le vecchie storie, ancora oggi le gusto con piacere.

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    1. Io lessi, molto tempo dopo la loro uscita, i primi trenta numeri più o meno e ora me li sto godendo nuovamente per la stesura di questi post. Ora i numeri piacevoli sono parecchio alternati ad altri meno soddisfacenti, comunque, nonostante ogni rilancio o presunto tale, stiamo parlando di una serie che ha ormai 350 uscite sulle spalle, i cali penso siano più che naturali.

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  2. Sì, assolutamente normale direi. Resta un gran bel fumetto.

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  3. Questo è attualmente il mio ultimo acquisto relativamente alla serie Dylan Dog. Trovato in un cartone assieme a suoi "simili" in un'edicola a chiosco... L'ho scelto perché era il numero più "basso" tra quelli che non avevo ancora.
    Storia carina, ma imperdonabile copertina spoilerante. :-/

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    1. Diciamo che nella produzione di Sclavi dei primi DD questo non è tra i numeri più memorabili.

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    2. Non li ho letti tutti, ma personalmente questo è meglio del n° 3, ucciso dai disegni di quei due che vanno sotto il nome di Montanari & Grassani.

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    3. Anche a me i due non fanno impazzire, come ribadito più di una volta, gestiscono però molto bene le atmosfere, ti consiglio il loro primo dittico di storie realizzato su DD.

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