domenica 25 ottobre 2015

PERRY MASON E L'AMANTE POLTRONE

(The case of the lazy lover di Erle Stanley Gardner, 1947)

 Quando ero piccolo mio padre guardava diversi telefilm, molti dei quali mi sono rimasti impressi nella mente per questo o quell'altro motivo, andiamo dai celebri Star Trek e Sulle strade di San Francisco ai forse meno noti Kasinsky, Petruccelli o Sanford and son. In mezzo tantissimo altro, tanti polizieschi o derivati del genere da Cannon a Quincy a Baretta, etc...

Trai i tanti ha mantenuto un posto nella mia memoria l'interpretazione di Raymond Burr nei panni dell'imbattibile avvocato Perry Mason. Ora non ricordo nel telefilm quanto spazio venisse dato al dipanarsi delle vicende e alle investigazioni del socio di Perry, il detective Paul Drake, e quanto alla fase del dibattito giudiziario in tribunale. Era proprio quest'ultima ad avvincermi totalmente, la maniera in cui l'avvocato portava il vero colpevole a tradirsi e al conseguente smascheramento del furfante di fronte a giudice e giuria, le arringhe, le domande serrate e non ho altro da chiedere al teste e l'accusa può controinterrogare, etc., etc...

Perry Mason era una sorta di piccolo mito invincibile, Perry Mason e l'amante poltrone è uno dei romanzi dedicati al famoso avvocato creato da Erle Stanley Gardner protagonista di più di un'ottantina di avventure letterarie. Qui purtroppo il dibattito in aula è relegato alle ultime pagine di un romanzo di per sè abbastanza breve (un centotrenta pagine diciamo) dove la parte del leone la fa la ricostruzione di un'intricata vicenda da dipanare tra false testimonianze, comode amnesie e papabili colpevoli.

Diciamo che romanzi come questo sono per me letture defatiganti, che affronto quando ho voglia di leggere qualcosa di veloce, senza pensarci troppo, ed è anche un modo per dar valore a una serie di libri acquistati in passato che rischierebbero di rimanere sepolti per sempre in libreria sovrastati da romanzi ben più attraenti e interessanti (almeno per me).

Purtroppo i romanzi di Gardner peccano un poco sotto diversi punti di vista e non reggono il passo di quelli di maestri del giallo classico, celebri allo stesso modo, ma a mio avviso decisamente più convincenti. Intanto, ma questo è un punto a sfavore di molti romanzieri dell'epoca rispetto ai moderni, si fatica a farsi avvincere dai protagonisti ricorrenti perché poco sappiamo su di loro e sulle loro vite (almeno a giudicare dai tre o quattro romanzi della serie che ho letto). Perry Mason è un ottimo avvocato, giusto, abile, con una sua impeccabile linea di condotta morale, Della Street non è mai Della Street ma è più che altro la segretaria di Mason così come Paul Drake più che l'uomo è il detective galoppino dell'avvocato. I lettori moderni, abituati a carismatici protagonisti come i vari Harry Bosch e compagnia cantante, difficilmente apprezzeranno romanzi come questo per lo spessore dei personaggi.

Poi c'è la costruzione della vicenda, un poco fumosa e non sempre coinvolgente o capace di creare la giusta tensione, mi sembra che qui maestri come la Christie o anche Ellery Queen se la cavassero decisamente meglio (e non cito Conan Doyle di proposito, capace invece di dare anche spessore ai personaggi). Anche come stile e atmosfere molto meglio la scuola dei duri dei vari Chandler e Spillane.

Con questo non voglio assolutamente dire che i romanzi di Gardner siano da buttare, tutt'altro, la lettura è piacevole e veloce, sono romanzi di puro intrattenimento ottimi per gli appassionati del genere o da assaggiare di tanto in tanto. Questo almeno è il parere che corrisponde al mio gusto personale, sono sicuro che lo scrittore abbia ancora orde di ammiratori pronti a dichiarare l'esatto contrario di quanto da me scritto in questa sede.

Erle Stanley Gardner

8 commenti:

  1. Mai letto, ma ricordo i telefilm. Secondo me l'hanno tirato troppo in lungo, come Colombo. Mi pare ne abbiano fatti anche negli anni 90.
    Io preferisco Ironside, sempre con Burr. Non lo vedevo dagli anni 70, da un annetto lo danno a nastro su La7, e in effetti comincia a venirmi un po' a noia. Io non ho la tv ma al piano di sotto mia madre lo guarda sempre.
    Belli quelli che hai citato (meno le strade di SF con la sua moraletta da 4 soldi, mai sopportato).
    Sanford & Son non si batte! Ormai io e mio padre siamo un po' come loro due, ma bianchi e con molto meno umorismo, purtroppo.

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    1. Ahi ahi ahi i padri quando invecchiano... comunque i miei ricordi lucidi del telefilm sono vagi, ricordo più che altro le impressioni, quanto mi gasavano i dibattimenti in aula, infatti il genere processuale mi è sempre andato a genio. Ricordo poco anche tutti gli altri tra i quali il top anche per me era il mitico Sanford and Son (ma anche Baretta). Del Perry Mason anni '90 invece non serbo memoria, che me lo sia totalmente perso?

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    2. https://it.wikipedia.org/wiki/Perry_Mason_(serie_televisiva)

      Non ti sei perso molto...

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  2. Oddio mi si cita Sanford & Son! Lo adoravo! :O
    Anch'io seguivo le "orme paterne" in quanto a telefilm, anche perché ai tempi c'era un unico televisore, ma ho sempre gradito le sue scelte, devo riconoscere ;)
    Perry Mason non era gettonatissimo qui da me, si preferivano Colombo e Quincy *__*
    Non ho mai letto Gardner, ma come te ho "scrittori da inframezzo" XD io li definisco così!
    Buona settimana Firma!!! ^_^

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    1. Ciao Glò, buona settimana anche a te :)

      Anche a casa nostra il televisore era uno e all'inizio era pure in bianco e nero :)

      Però i telefilm li ricordo già a colori, anche Colombo e poi i Chips, Kojak...

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  3. La copertina è dannatamente conturbante.
    Lo prenderei solo per quella. :-P

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    1. Purtroppo questa è la cover dell'edizione americana, io il romanzo ce l'ho in una raccolta con una copertina molto meno interessante.

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