lunedì 9 gennaio 2023

GLASS ONION - KNIVES OUT

(Glass Onion: A knives out mystery di Rian Johnson, 2022)

Più che un sequel del successo del 2019 Cena con delitto - Knives out questo Glass onion è semplicemente un'altra avventura che vede protagonista il (finto?) goffo investigatore Benoît Blanc, interpretato ancora una volta in maniera molto divertente da un Daniel Craig in vacanza premio dal suo ruolo di serioso James Bond. In regia troviamo sempre Rian Johnson a dare continuità al progetto insieme a tutto il suo staff di collaboratori; di nuovo per mettere in scena il mistero di turno viene raccolto un cast di tutto rispetto che oltre al già citato protagonista può contare sull'apporto di gente come Edward Norton, Janelle Monáe, Dave Bautista, Kate Hudson, Kathryn Hahn e altri nomi noti oltre che su alcuni cameo di primissimo piano (Hugh Grant tanto per citarne uno). Si reitera l'aspetto ludico nella struttura del film, anzi lo si moltiplica in una serie di costruzioni e ricostruzioni a catena, tanto che per Glass onion il modello non è più nemmeno il mystery all'inglese, la costruzione alla Agatha Christie, la parodia alla Invito a cena con delitto, il modello ora è autoriferito, un'estensione dello stesso primo Knives out, che questo poi sia un bene o un male sarà il gusto del singolo spettatore a deciderlo.

Siamo negli anni della pandemia Covid-19: in barba ai divieti i ricchi borghesi continuano ad organizzare eventi e a dare feste selvagge, come quella organizzata della stilista Birdie Jay (Kate Hudson) e dalla sua assistente Peg (Jessica Henwick). Nonostante il caos che regna al party Birdie si annoia, per fortuna a risollevare il suo umore arriva un pacco, una scatola con degli enigmi da risolvere che nasconde al suo interno un invito da parte dell'impresario e inventore Miles Bron (Edward Norton), uno degli uomini più ricchi del pianeta, a partecipare a un'esclusiva cena con delitto sulla sua isola privata, in una casa da favola e ultramoderna. A ricevere la scatola enigma anche lo scienziato Lionel Toussaint (Leslie Odom Jr.) dipendente di Bron, la governatrice del Connecticut Claire Debella (Kathryn Hahn), l'influencer Duke Cody (Dave Bautista) con la sua ragazza Whiskey (Madelyn Cline) e Cassandra Brand (Janelle Monáe), ex socia dello stesso Miles Bron e malamente estromessa dalla società multimilionaria che i due avevano creato insieme, la Alpha Industries. L'ultima scatola arriva all'investigatore Benoît Blanc (Daniel Craig), l'unico tra i vari invitati a non avere una connessione diretta con il padrone di casa, ma quest'ultimo invito si rivelerà essere una sorta di "fuori programma". Una volta giunti gli ospiti sulla splendida isola di Bron passerà poco tempo prima che la cena con delitto del padrone di casa produca un cadavere vero e proprio invece del programmato intrattenimento ludico. Starà ovviamente a Benoît Blanc venire a capo dell'intricata faccenda e scoprire il vero colpevole prima che i morti comincino ad accatastarsi uno sull'altro.

Al secondo capitolo per il franchise di Knives out il giochino (questo è) mostra già la corda; il film è un puro divertissement che non diverte nemmeno poi troppo, la confezione è lussuosa, il cast in palla con un Daniel Craig che probabilmente si diverte come un matto (lui si) nella parte del finto scemotto e un Edward Norton che purtroppo fatica a trovare quei ruoli interessanti che per lui sembravano prospettarsi a inizio carriera (Schegge di paura, Fight club, American history X, La 25a ora), Rian Johnson si concede in toto all'aspetto ludico del film, piazza Mcguffin, costruisce e ricostruisce, riparte e riavvolge e strato dopo strato toglie zavorra alla cipolla di vetro del titolo (fisica, di rimando e metatestuale) per arrivare al suo cuore, alla risoluzione dell'enigma. Giocare per giocare nel primo capitolo si poteva contare su una costruzione d'ambiente più calata nel genere e affascinante: il vecchio maniero, i suoi corridoi, l'atmosfera d'altri tempi ben si sposavano con i rimandi al giallo classico e al Cluedo, gioco apertamente citato in questo Glass onion ma che appare ormai un poco fuori contesto calato in questa assolata isola tropicale con villa avveniristica. Per fortuna c'è appunto un gran bel cast che si guarda con piacere, nonostante il genere solitamente richieda attenzione qui il cervello trova spazio a sufficienza per scollegarsi, per carità, ci si intrattiene per un paio d'ore e più ma a fine visione quell'effetto di soddisfazione che lasciano i film davvero ben realizzati latita. Siamo noi che siamo diventati troppo rompipalle ed esigenti o sono loro che ci propinano troppi prodotti di scarso interesse? A Benoît Blanc l'ardua sentenza.

8 commenti:

  1. Io e il mio compagno ci siamo divertiti parecchio. Vero, è più superficiale del primo e ancora più parodico, ma il gioco non mi ha ancora stancata e aspetto con curiosità il terzo capitolo della serie!

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    1. A me non ha entusiasmato, per carità, ben confezionato e si lascia guardar bene, forse arriva per me nel periodo sbagliato, un periodo in cui preferisco guardare cose con contenuti più solidi e una personalità più forte, è che questo non mi ha divertito nemmeno poi molto.

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  2. Il film non l'ho visto ma ho letto 'Le correzioni ' e ti ho lasciato un commento.

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  3. Dear Changing Signature, sapendoti discreta, ti metto a parte del fatto che noi di Netflix stiamo pensando a come impegnare il nostro Dan Craig per il terzo capitolo. Qualcuno ha suggerito di invischiare il detective BB in una storia che culmina nel bombardamento con droni del quadro Guernica, ma è solo una idea. Dan sta facendo di tutto per dimostrare che è eclettico come qualsiasi altro attore inglese - vedi il suo prossimo film Queer - e non ti nascondo che è in benevola competizione con Chris Bale che lo ha appena superato, ma ammetterai che è difficile battere un film che può contare su un Edgar Poe come detective. Noi zucche decidenti della rete stiamo anche pensando ad un film con un investigatore cannibale con assistente vampiro a caccia di un serial killer pianista busterkeatoniano sempre che Tony Hopkins, Gary Oldman e Tim Roth accettino di prendere parte al progetto che vedrà anche Olivia Colman in un ruolo combo di regina ed il Charlie degli angeli di un serial USA d'antan. Vedremo. Stai sintonizzato e non te ne pentirai. Ciao ciao

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    1. Ciao Crepa (con la maiuscola, ci tengo a sottolinearlo onde evitare fraintendimenti), è sempre un piacere ritrovarti da queste parti, anche se sei diventato una stringa dell'algoritmo di Netflix. Devo dire che l'idea di voi zucche su Guernica non mi sembra poi così male, ma davvero l'algoritmo di cui ora fai parte vi restituisce questo dato? Il Vostro pubblico sa cos'è Guernica! Ottima notizia questa, come direbbe Bruno Ganz, me ne rallegro! La Colman after Charlie la vedo bene, rimarrò sintonizzato sicuramente, allora aspetto sia i nuovi mostri che il prossimo Benoit Blanc. Mi raccomando!

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    2. DCS, non ci crederai, ma uno degli algoritmi + verdi ha proposto questo spunto: un cronoviaggiatore torna indietro nel tempo nei panni della leggendaria donna delle pulizie di Picasso che, guardando il quadro del bombardamento di Guernica, avrebbe esclamato che si capiva fosse successo qualcosa di terribile ed inietta nel collo del pittore un gizmo nano tech per cui Pablo diventa un concetto che può viaggiare nelle zucche ed impedire la guerra civile spagnola. Algo Verde sostiene che funzionerebbe come cartone animato alla Bruno Bozzetto fine anni sessanta. Io lo trovo uno zinzino maquantosonobravipetemilliganegrantmorrison per il nostro pubblico, ma da quando ho proposto Mona Lisa and the Mutant Priests from outer space ho perso potere contrattuale in Netflix e temo che se continua così sarò pagato il riscatto di un re per starmene nel mio ufficietto a non fare danni...

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    3. Mi sto ricredendo su questo algoritmo, più me ne parli più mi sembra geniale, tutta la storia del cronoviaggiatore delle pulizie e del gizmo nano tech è fantastica, l'impostazione alla morrigan/millison mi convince molto più di quella davinciana da fuori settore spaziale, forse non fanno poi male a pagarti per leggere fumetti digitali nello stanzino mentre l'Algo verde pensa al nostro futuro ludico culturale...

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