sabato 28 gennaio 2023

MOONLIGHT MILE - VOGLIA DI RICOMINCIARE

(Moonlight mile di Brad Silberling, 2002)

Sembra iniziare tutto con una storia molto triste. Sul finire degli anni Ottanta, quindi più di dieci anni prima dell'uscita di questo film, Rebecca Shaeffer era una giovane attrice di belle speranze, poco più che ventenne, un paio di titoli all'attivo al cinema di quelli neanche male, Radio days di Woody Allen e Scene di lotta di classe a Beverly Hills diretto da Paul Bartel, qualche ruolo per la tv e uno da protagonista nella serie Mia sorella Sam. All'epoca la Shaeffer aveva un ragazzo, Brad Silberling, il futuro regista di questo film, ed era perseguitata da uno stalker, tal Robert John Bardo che, dopo averla infastidita più volte nei luoghi di ripresa in cui Rebecca girava, riuscì a procurarsi il suo indirizzo di casa e un'arma illegale. Il 18 Luglio del 1989, dopo essersi presentato a casa dell'attrice e averla infastidita per l'ennesima volta, in un secondo passaggio Bardo non si limitò al suo essere seccante, estrasse la pistola e sparò a bruciapelo al petto della giovane attrice la quale morì poco dopo essere giunta in ospedale. Una morte inspiegabile a opera di un pazzo poi reo confesso e condannato all'ergastolo. Si dice che il dolore e l'elaborazione di questo lutto da parte di Silberling divennero la materia prima sulla quale, con le dovute differenze, il regista di Washington imbastì la trama, o almeno lo spunto iniziale, di questo Moonlight mile - Voglia di ricominciare.

Il giovane Joe Nast (Jake Gyllenhaal) sta aiutando i coniugi Ben (Dustin Hoffmann) e Jojo Floss (Susan Sarandon) nei preparativi per una cerimonia funebre. Scopriamo presto che la scomparsa è Diana (Careena Melia), figlia dei Floss e futura sposa di Joe, il loro matrimonio era alle porte, la vita di Diana stroncata da un omicida entrato nella tavola calda nella quale avrebbe voluto uccidere la moglie, un luogo dove si trovava per caso anche la giovane che perderà così la vita senza ragione alcuna. L'evento, come è normale che sia, sconvolge le vite dei Floss e di quello che sarebbe diventato il loro futuro genero; i due genitori affrontano la sofferenza e la perdita ognuno a modo suo cercando di non farsi trascinare nel cliché dell'annientamento totale di fronte al dolore e cercando un modo per reagire alla morte di Diana e andare avanti con le loro vite. Ben, disponibile ed educato con tutti, si lega sempre più a Joe, ospite a casa loro, lo coinvolge anche nell'attività di famiglia, un'agenzia immobiliare che dovrebbe convincere i piccoli negozianti della cittadina in cui abitano i Foss a vendere le loro attività in favore di un grosso gruppo in cerca di terreni. Jojo che è scrittrice ha un blocco completo, dalla morte della figlia cerca una sincerità che vada oltre i comportamenti di circostanza, del coniuge, dei conoscenti, degli amici che vengono a portare condoglianze stiracchiate. Joe accetta di stare sotto l'ala di Ben perché si sente in colpa per un segreto non ancora confessato riguardante la sua Diana; tra i locali ai quali Joe dovrebbe fare la proposta di vendita c'è quello in cui la sera lavora Bertie (Ellen Pompeo), la postina della cittadina, anche lei alle prese col dolore di una perdita, l'incontro tra i due smuoverà le acque.

Guardando la filmografia di Silberling si può dire che il regista di Moonlight mile non abbia proprio il piglio dell'autore. Esordio con il fantasmino Casper (1995), torna poi al cinema per ragazzi qualche anno dopo con il Lemony Snicket di Jim Carrey, nei suoi primi anni di carriera anche questo Moonlight mile e il City of angels con Nicholas Cage e Meg Ryan. Poi nel 2006 quel 10 cose di noi (ve lo consiglio), film piccolo piccolo, indipendente, con Paz Vega e Morgan Freeman che in qualche modo fece sì che il nome di Silberling mi rimanesse in testa. Questo recupero, ad anni di distanza, è un po' frutto di quel ricordo, di quelle belle chiacchierate tra la Vega e Freeman. Non ha ricevuto delle grandi critiche o dei grossi riscontri questo Moonlight mile, la regia di Silberling è abbastanza anonima e il sospetto che in qualche momento si cerchi la lacrima dello spettatore c'è, eppure conoscendo la premessa il giudizio complessivo assume un altro valore. Senza volersi troppo aspettare il film a conti fatti non è malvagio, poggia intanto su almeno tre bravissimi attori, due colonne come Dustin Hoffman e Susan Sarandon entrambi portatori di belle interpretazioni nonostante l'approccio a tratti più leggero, a Hoffman basta uno sguardo di mezzo secondo alla foto della figlia per prenderti al cuore, per un giovanissimo Gyllenhall ci vuole un attimo di più ma su quel banco dei testimoni è lui che si ritaglia il momento più toccante del film. Ben costruiti i rapporti tra questo potenziale genero e i suoi suoceri sfumati, se è con Ben che Joe si trova a passare più tempo è con Jojo che instaura una comprensione più profonda, anche nel momento della verità è qui che si troverà più a casa. Non un passaggio fondamentale per la nostra conoscenza del cinema, però vi dirò che se mi dovesse mai capitare di imbattermi nei due film che ancora non ho visto di questo regista (Land of the lost e Un uomo ordinario) sono abbastanza certo che il nome di Silberling mi tornerà alla mente ancora una volta.

2 commenti:

  1. bel film lo presi con panorama nel 2004

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    1. Miii, i film col giornale, anche io ogni tanto li prendevo, ora per motivi di costo ma soprattutto di spazio utilizzo molto di più le piattaforme, comunque ho visto che in edicola ancora qualcosa esce, non so se anche i Blue Ray arrivano in edicola così...

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